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Cartoline da Pontida

Il raduno leghista: un tripudio per gli esponenti locali del Carroccio. Se non si contano aggressioni (verbali e non) e strumentalizzazioni. E piovono le critiche.
Vettori, Mattei, Bessone
Foto: Lega

A giudicare dalle foto postate sui social dai militanti della Lega, rappresentanti istituzionali locali compresi, accorsi per rendere omaggio al loro leader Matteo Salvini in occasione del tradizionale raduno di Pontida, la giornata di ieri (15 settembre) potrebbe essere raccontata come una gita di gruppo animata da “volemosebenismo” e solito folklore in salsa padana.

 

 

“È stata una giornata speciale, l’occasione per abbracciare idealmente migliaia di militanti e simpatizzanti che credono in noi e nel nostro lavoro. Un momento di confronto con tanti governatori, sindaci e amministratori delle altre regioni, con i quali ci siamo confrontati su alcune problematiche comuni. Senza dimenticare i tantissimi amici che dall'Alto Adige e dal Trentino non hanno voluto mancare a questa domenica di gioia”, scrive su Facebook l’assessore provinciale Giuliano Vettorato citando lo slogan di questa edizione, “la forza di essere liberi”. Si accoda il collega Massimo Bessone: “Un divertimento unico”, mentre il consigliere provinciale Carlo Vettori tiene i conti: “370 pullman, 100.000 persone (250 dall'Alto Adige, ndr) per bene contro i poltronari”.

 

 

Peccato che la cronaca della giornata abbia registrato altri risvolti: un’aggressione ai danni di un cronista di Repubblica, Antonio Nasso, oltre che insulti e offese razziste al giornalista Gad Lerner, “ebreo, comunista, straccione, tornatene a casa”, gli hanno urlato i militanti del Carroccio. Un episodio condannato, in Alto Adige, anche dal segretario provinciale del Pd Alessandro Huber: “Oggi Gad Lerner è stato contestato dai leghisti di Salvini a Pontida. Gli hanno detto: “Tu non sei italiano. Tu sei ebreo. Vergogna. Mille volte vergogna”. Il giorno prima il deputato della Lega Vito Comencini, durante l’Assemblea federale Lega dei Giovani a Pontida, aveva preso di mira il Capo dello Stato, Sergio Mattarella: “Questo presidente della Repubblica mi fa schifo”. Dichiarazioni che l’ex ministro dell’Interno ha provato a mitigare: “Possono essere sbagliati i toni, bisogna sempre portare rispetto. Sicuramente, sono state scelte che non corrispondono alla volontà popolare, nelle ultime settimane. Io non uso l’insulto e propongo agli italiani un cambiamento”, così Salvini che invoca ancora l’urgente necessità di cambiare la legge elettorale al fine di rendere il sistema completamente maggioritario.

 

Pontida, giornalisti aggrediti dai militanti leghisti

 

A far discutere anche il momento in cui, nella fase finale del suo comizio, il numero uno della Lega ha fatto salire sul palco una delle bambine dell’inchiesta sugli affidi illeciti di Bibbiano. “Salvini oggi ha dato il meglio di sé, strumentalizzando il caso di Bibbiano. Ma...non a parole, bensì prendendo in braccio una bambina di quella località. Lo sciacallo leghista è sempre in prima linea”, è uno dei commenti che si legge su Twitter. Ancora più affilata la critica dell’europarlamentare Carlo Calenda: “Che gente siete voi della Lega per usare bambini su un palco? Ma i cosiddetti moderati della Lega” dice l’ex ministro rivolgendosi a Massimo Garavaglia, Luca Zaia e Giancarlo Giorgetti, “non hanno nulla da dire su questo sconcio e sugli insulti a Gad Lerner. Tutti a testa china davanti a questo schifo? Siete senza onore”.