Società | Wildlife photography

La natura della porta accanto

Manuel Plaickner premiato a Londra con le rane della val d’Isarco. “Un’emozione, sono il primo altoatesino e neppure professionista. Alto Adige, un paradiso vicino casa”.
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Foto: Manuel Plaickner

Ha sbaragliato, da amatore, la concorrenza dei professionisti che lavorano per il National Geographic e altre realtà importanti a livello internazionale. Con un’immagine di natura vicina a casa, nel caso specifico sulla migrazione delle rane in uno stagno della val d’Isarco (di cui preferisce non rivelare il nome per tutelarne l’ecosistema). Manuel Plaickner, classe 1982, fotografo di Bressanone, è il primo altoatesino a svettare in una delle categorie del prestigioso Wildlife Photographer of the year, il riconoscimento ai fotografi naturalistici assegnato ieri per il 2019 al National history museum di Londra. “Un’emozione, non mi sarei mai aspettato di vincere” racconta a salto mentre è ancora nella capitale inglese, prima di fare ritorno a casa. In un mondo globale e interconnesso, in cui anche la natura selvaggia sembra non avere più segreti, la storia del fotografo brissinese ricorda l’importanza di ciò che abbiamo di vicino (e nascosto). “Ma bisogna avere gli occhi per vederlo”, rivela Plaickner.

 

 

salto.bz: alla sua immagine delle rane in uno stagno dell’Alto Adige figura, assieme alle altre vincitrici del Wildlife photographer of the year, sono tributati gli onori dei più importanti media di lingua inglese, Bbc, Cnn, National geographic, the Guardian. Soddisfatto?

Manuel Plaickner: certamente, non mi sarei mai aspettato di ottenere un premio, nel mio caso nella categoria anfibi e rettili, in una manifestazione così prestigiosa. Per di più da amatore in mezzo a tanti professionisti che lavorano per il National geographic e altro. Mi avevano segnalato per entrare ma era quasi impossibile che vincessi. Sono il primo altoatesino in 55 edizioni del premio.

A quale luogo deve la foto?​

Ad un laghetto della val d’Isarco. Non rivelo il nome per evitare che sia preso d’assalto da tanti altri fotografi e dai turisti, insomma per tutelarne l’ecosistema. 

 

 

La foto riguarda la migrazione delle rane: come avviene?​

In primavera questi anfibi si spostano a centinaia dai boschi della zona, dove si trovano in inverno, allo stagno. Ritornano dove sono nate.

Il fatto di essere un amatore la rende ancora più orgoglioso?​

Sì sono contento. Tanti colleghi professionisti stanno in giro tutto l’anno. Io invece ho scelto la natura fuori dalla porta di casa.

 

 

E qual è la sua storia?​

Sono di Bressanone, nato nel 1982. Lavoro al controlling del centro latte della mia città e pratico la fotografia, la mia passione, da tanti anni. Negli anni mi sono specializzato nelle immagini subacquee. Poi una volta arrivata la famiglia mi sono concentrato su ciò che ho vicino. Non viaggio, cerco quindi di indagare cosa c’è nel nostro territorio.

La sua è una fotografia “slow”, a chilometro zero, che non ha nulla da invidiare a quella fatta in luoghi esotici o selvaggi?​

Viviamo in un paradiso, la provincia di Bolzano. Ma la natura davanti alla porta di casa, nelle zone che abbiamo vicine, bisogna saperla vedere. Sapere dove trovare gli animali, avere gli occhi per farlo.

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Luigi Mariotti Mer, 10/16/2019 - 16:28

Complimenti per la bellissima foto e per il messaggio: "la natura davanti alla porta di casa... bisogna saperla vedere, avere gli occhi per farlo".
Chissà che questo messaggio non aiuti altri ad osservare, e forse a proteggere meglio, la natura della nostra terra.

Mer, 10/16/2019 - 16:28 Collegamento permanente