Economia | Servizi

Caro rifiuto

In Italia la tassa media è di 300 euro l’anno, ma con 186 euro Bolzano è tra i capoluoghi più economici. Primato regionale assieme a Trento (195 euro).
rifiuti
Foto: Comune Bz

Trecento euro l’anno, mica bruscolini. È questo l’importo medio della Tari, la tassa sui rifiuti in Italia che presenta differenze molto marcate a livello geografico. La regione più economica risulta il Trentino Alto Adige - grazie anche alla buona performance di Bolzano (186 euro) -, la più costosa è invece la Campania con un “salasso” di 421 euro a famiglia. La panoramica emerge dalla rilevazione dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, organizzazione fondata nel 1978 per promuovere il protagonismo dei cittadini e non nuova alle classifiche nazionali sui servizi - vedi il report sugli asili nido.

 

Città che vai, tassa che trovi

 

L’ultima indagine in tema di igiene urbana considera tutti i capoluoghi di provincia prendendo come riferimento, per il 2019, una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri.

 

 

Scorrendo la cartina del Belpaese, Catania balza all’occhio come il capoluogo di provincia più costoso (504 euro e un aumento del 15,9% rispetto al 2018), Potenza il più economico (121 euro e un decremento del 13,7% rispetto al 2018).

 

 

Analizzando le tariffe dei 112 capoluoghi di provincia esaminati, sono state riscontrate variazioni in aumento in circa la metà, 51 capoluoghi, e tariffe invece tariffe stabili in 27 capoluoghi e in diminuzione in 34. A Matera l’incremento più elevato (+19,1%), a Trapani la diminuzione più consistente (-16,8%).

 

Si paga meno al nord, di più al sud

 

A livello di aree geografiche, i rifiuti costano meno al nord (in media 258 euro), segue il centro (299 euro), infine il sud, più costoso (351 euro).

 

 

Quanto invece al contesto locale, in Trentino Alto Adige la media è di 190 euro a famiglia, la spesa più contenuta a livello regionale italiano. A Bolzano la tariffa cresce dell’8,3% rispetto al 2018. Per quanto riguarda la raccolta differenziata, si va dal 66,3% di Bolzano al 79,3% di Trento, ma sono dati 2017. Le quantità prodotte pro capite ammontano a 503,4 chilogrammi nel capoluogo altoatesino e 443,2 in quello trentino.

Bild
Profile picture for user Claudio Campedelli
Claudio Campedelli Mer, 11/20/2019 - 18:03

L'inceneritore di Bolzano è finanziato con la fiscalità generale. Ciò non è conforme al pricipio che chi produce i rifiuti ne paga la gestione.
È chiaro che se si prendono in considearzione solamente le tariffe di conferimento il risultato è sfalsato.
Senza considerare i costi esterni provocati dall'incenerimento - aumento delle emissioni clima alteranti.
Importante è il tasso di riciclo (non il tasso di differenziazione) e la quantità dei rifiuti prodotti (in particolare del residuo).

Mer, 11/20/2019 - 18:03 Collegamento permanente