Economia | Il bilancio

Il momento d’oro dell’industria

Volano le imprese associate ad Assoimprenditori Alto Adige, crescono i posti di lavoro. Giudiceandrea: “Merito soprattutto dello sviluppo positivo delle aziende”.
Giudiceandrea, Federico
Foto: Federico Giudiceandrea

“Le imprese dell’industria e dei servizi ad essa collegati sono quelle su cui dobbiamo puntare maggiormente se vogliamo uno sviluppo sostenibile per il nostro territorio, per chi ci vive e per chi ci lavora”, è questo in sintesi il messaggio del gotha di Assoimprenditori - del presidente Federico Giudiceandrea e del direttore Josef Negri - che scaturisce davanti ai significativi numeri del “Bilancio sociale 2019”. Nel 2013 le imprese associate ad Assoimprenditori Alto Adige occupavano poco meno di 30.000 persone. Oggi il numero dei collaboratori delle 479 imprese aderenti all’associazione è salito a 41.212. L’88% dei contratti di lavoro è a tempo indeterminato contro una media provinciale pari a “solo” il 72% e oltre il 25% di tutti gli occupati del settore privato con contratto di lavoro dipendente è impiegato in una delle imprese associate ad Assoimprenditori. Sono questi alcuni dei dati che emergono dalla pubblicazione basata sui bilanci delle imprese in questione depositati presso la Camera di Commercio di Bolzano. “La crescita dei posti di lavoro è frutto soprattutto dello sviluppo positivo delle imprese dell’industria e dei servizi ad essa associati che da sempre rappresentano la forza della nostra associazione”, puntualizza Giudiceandrea.

 

In buona salute

 

L’industria altoatesina va a gonfie vele grazie soprattutto alla competitività sui mercati di tutto il mondo. Sono infatti oltre 170 i Paesi in cui le imprese associate esportano il “made in Alto Adige”, la bilancia commerciale (la differenza tra esportazioni e importazioni) è in attivo per 1,2 miliardi di euro: “In questo modo il commercio estero genera valore e posti di lavoro sul territorio”, spiega Giudiceandrea. Dalle imprese associate sono inoltre sono stati acquistati prodotti e servizi da altre imprese, prevalentemente PMI locali, per 11,3 miliardi di euro: “È l’intera filiera che trae benefici dalla competitività di un’impresa che opera sui mercati internazionali”. Risultati positivi si riscontrano anche in termini di produttività (molto elevata; 96.514 euro per addetto, valore in linea con quelle delle più avanzate regioni industriali europee), a cui corrisponde una retribuzione più alta del 40 per cento rispetto alla media provinciale: il costo del personale per dipendente è pari a 59.035 euro. Nelle imprese associate ad Assoimprenditori l’aumento medio della retribuzione nel corso degli ultimi cinque anni è stato pari al 2,5 per cento annuo al netto dell’inflazione.

Un occhio anche alla sostenibilità: rispetto al 1970 l’industria produce dieci volte tanto, ma ha ridotto del 30% i consumi energetici e le aree produttive occupano appena lo 0,3% dell’intero territorio, ma generano il 25% della ricchezza. Passando poi al gettito fiscale va sottolineato che nel corso dell’ultimo anno a titolo di IRES, IRAP e IRPEF sulle retribuzioni dei dipendenti sono stati versati 663,9 milioni di imposte: una cifra che copre per intero i fondi che il bilancio provinciale ha destinato al capitolo famiglia e politiche sociali. 

“Chi sceglie di fare l’imprenditrice o l’imprenditore sa di assumersi una grande responsabilità verso le persone e verso il territorio con cui l’impresa entra in contatto. Le quasi 500 imprese associate ad Assoimprenditori hanno ben presente questa responsabilità - osserva Giudiceandrea -. Lo dimostrano in maniera inequivocabile i numeri dei loro bilanci, ma ancor di più lo dimostra il valore che le imprese danno alle persone, a partire dalle loro collaboratrici e dai loro collaboratori, e al territorio in cui si muovono, che ha al centro l’Alto Adige”.

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Hans Hanser Ven, 01/03/2020 - 17:04

Wieder mal eine Pressemitteilung kopiert.
Wobei ich das Gehaltsniveau von durchschnittlich 60.000 Euro ein wenig anzweifle, denn wenn man den technischen Bereich analysiert, sind doch einige Südtiroler in Deutschland tätig - und sicher nicht wegen des guten Essens.

Ven, 01/03/2020 - 17:04 Collegamento permanente