Fabrizio Corona
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Società | Finferli e nuvole

In quarantena si sta benissimo

Di Fabrizio Corona, scandali sessuali, antidoti infallibili ma costosi, e magia perduta.

Quarantena per me? Mai! Ho l'antidoto, mi sono detto. Intendevo quello contro il virus: il pinot nero Trattmann 2016 della Kellerei Girlan.
Poi però mi è finito, e l'altroieri i sintomi sono tornati tutti. A forza di tossire due denti scorlavano, la guancia sinistra si era tinta di viola ed ero sempre sulla tazza.
Su google ho digitato nuovamente corona, vedi mai che salta fuori anche solo un placebo. Questa volta, invece di Mauro, mi è uscito Fabrizio.

Ho letto che Fabrizio Corona è un ex principe dei paparazzi ormai galeotto. Con un permesso è uscito dal carcere e ha conosciuto Asia. Argento, la figlia del regista Dario, quello di Profondo rosso. Fabrizio si è presentato a casa di lei con una bottiglia di vino. Dopo venti minuti, secondo lui, già stavano realizzando una trombata stellare sul tavolo in cucina. Un'ora e più. Ha poi aggiunto che loro due sono simili, divorati da un tormento interiore che è difficile spiegare. Asia ha negato il fatto del tavolo ma ha detto che lui, Fabrizio, è una persona molto tenera e che lei con lui vede i cuoricini.
Nonostante le opinioni divergenti sul modus, la copula è stata sicuramente consensuale.

Weinstein, l'orco più porco di tutta la storia mediatica, ha invece esercitato sulla Argento violenza. Asia dice che l'ha attirata in un albergo di Cannes e l'ha costretta a far sesso. Di qui la sua adesione a Me Too e la denuncia. Weinstein, proprio in questi giorni, è stato dichiarato colpevole di questa e millanta violenze. Come per una dantesca legge del contrappasso, l'uomo si è trasformato nell'immagine stessa dell'impotenza. Spinge dinanzi a sé un carrettino ed appare frantumato.

Il cerchio si chiude però in direzione opposta. Un attore americano, Jimmy Bennet, ha accusato a sua volta Asia Argento di avere violentato lui. Lui allora aveva 17 anni, lei 37. Lei l'ha arpionato in un motel, dice Jimmy, e l'ha posseduto. Senza però chiedergli il consenso. Argento ha fatto come Weinstein, ha aggiunto. Chiede un risarcimento di 3.500.000 dollari. Finora ne ha ricevuti 350.000.
La Argento nega tutto. Assicura che ha versato soldi solo per evitare casini e i flash dei media.

La situazione non è tragica. La quarantena, ai giorni nostri, dura solo quattordici giorni. È quasi meglio della quaresima, con tutti quei fioretti e quei digiuni

Quante storie che si leggono su internet a cercare corona! Storie che a uno neanche con una valigia di LSD gli vengono fuori meglio.
Con ciò però, dopo la ricerca su google, ero al punto di prima. Con i sintomi e senza antidoto. Chiuso il mio medico di famiglia per virus, sono andato direttamente alla Asl. Dietro il vetro mi ha accolto un uomo gentile.
Voglio combattere il contagio, gli ho detto. Conosco il farmaco. Si chiama Trattmann 2016. Uno, due bicchieri al giorno.
Come?, ha chiesto l'uomo.
Trattmann 2016.
Ha cliccato sul computer e ha strabuzzato gli occhi. Ma questo non è un farmaco, questo è un vino!! E costa pure un sacco di soldi. Più di trenta euro la 7/10!!
Ma io avevo già pronta la risposta. Gliel'ho fatta scivolare sotto il vetro: il cedolino dello stipendio.
Ecco, guardi, questo è quanto prende un insegnante.
Lui ha alzato gli occhi, ha corrugato la fronte e poi è esploso in una fragorosa risata. Si è asciugato le lacrime e ha scosso la testa. Non ci credo!
Non posso permettermelo, ho insistito. La prego, me lo prescriva. Trattmann è l'unico che funziona.
La capisco, vedo...mi dispiace per il suo stipendio...incredibile...davvero... cifre, queste, da non credere...ma questo non è un farmaco, signore, noi non possiamo passarglielo. È esploso in un'altra fragorosa risata e ha chiuso lo sportello.

I supermercati al mio arrivo abbassavano le saracinesche. Gli amici mi evitavano. Il cane mi ringhiava addosso.
Quindi cosa ho fatto?
Mi sono messo in quarantena. Ho risolto il problema del cibo con un servizio di consegna a domicilio. Gli dico di appoggiare la ciotola di riso davanti all'uscio e infilo una banconota da cinque euro sotto la porta.
La situazione non è tragica. La quarantena, ai giorni nostri, dura solo quattordici giorni. È quasi meglio della quaresima, con tutti quei fioretti e quei digiuni. E poi so già cosa fare.
Su Netflix guarderò La casa di carta, tutti gli episodi di tutte le serie. E poi me ne hanno consigliato un altro. Si chiama Breaking bad. Parla di un insegnante di chimica che è un morto di fame. Per sopravvivere fa un secondo lavoro, lava macchine. Però a un certo punto si rompe le balle. Decide di cucinare metanfetamine e di spacciare alla grande.
Un soggetto che fa al caso mio, ho pensato.

Questo succedeva qualche giorno fa. Poi la scuola ha chiuso per tutti e la mia personale quarantena ha perso magia.