Cronaca | I dettagli

San Giacomo, stazione da 10,7 milioni

Il progetto presentato in Commissione Mobilità a Bolzano. I lavori di costruzione dureranno dal 2023 al 2026. Costi sostenuti dalla Provincia tramite la STA.
San Giacomo
Foto: Screenshot

Si è parlato della nuova stazione ferroviaria di San Giacomo - nel comune di Laives ma all’ingresso sud del capoluogo - in Commissione Mobilità a Bolzano. Una stazione, lungo la linea del Brennero, importante per i residenti della frazione, considerato che vi fermeranno quasi tutti i convogli locali, così come, in termini di intermodalità, per tutti gli abitanti della Bassa Atesina, che potranno raggiungere la zona industriale senza transitare per la stazione centrale, grazie agli autobus previsti a completamento del servizio di trasporto integrato, come sottolinea il consigliere comunale di Bolzano Claudio Della Ratta (Oltre) illustrando le specifiche del progetto.

 

Sotto la linea ferroviaria sarà realizzato un passaggio destinato esclusivamente agli autobus, ai pedoni e alle biciclette. I 250 metri di marciapiede, di cui 30 dotati di tettoia, previsti lungo la nuova stazione saranno separati dal quartiere da apposita barriera acustica. Per le biciclette saranno previsti 70 posti coperti a livello stazione e 55 sotto la stessa in appositi box in ambiente chiuso e riparato. I lavori di costruzione dureranno dal 2023 al 2026; è del resto necessario un anno e mezzo solo per realizzare il sottopasso ciclabile e carrabile (all’altezza dell’aeroporto), che scenderà in profondità per oltre 4,5 metri.

Il costo, onnicomprensivo di interventi stradali, ferroviari, oltre che di progettazione, direzione lavori, somme a disposizione e ricerca ordigni bellici (potenzialmente presenti lungo un tracciato ferroviario, oltretutto a quella profondità) ammonta a 10,7 milioni di euro ed è sostenuto da STA-Strutture trasporto Alto Adige, società provinciale per la mobilità.

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Alessandro Zuech Ven, 04/23/2021 - 21:20

10,7 Milioni di € di denaro pubblico erogato dalla Provincia di Bolzano per un'opera a potenziamento del sedime aeroportuale che a San Giacomo quasi nessuno vuole, considerati i pochi risvolti positivi e le troppe controindicazioni che questo progetto comporta.
Se si fosse trattato di vera intermodalità "verde" la struttura poteva essere costruita a Bolzano a Maso della Pieve. Ancor più vicina ed inserita nella Zona Industriale e lontana dalla pista, da un parco giochi per bambini e da un'area residenziale già messa a dura prova che vedrà aumentare il traffico di grandi bus SAD e SASA a ridosso del sottopasso.
Alla faccia dell'esito del referendum e di chi in giunta e consiglio si era ripromesso di vigilare.

Ven, 04/23/2021 - 21:20 Collegamento permanente
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Massimo Mollica Ven, 04/23/2021 - 22:55

Che vada costruita una stazione accanto alla zona industriale è indubbio. Di fatto crea un sorta di metropolitana. In dove questa vada posizionata vorrei capire i pro e contro di ogni opzioni...ma certe scelte non ammettono confronti...

Ven, 04/23/2021 - 22:55 Collegamento permanente
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Gianguido Piani Sab, 04/24/2021 - 07:51

In zona industriale si va già oggi o in auto o con i mezzi che si sono già mentre l'aeroporto è di fatto raggiungibile solo in taxi o con mezzi privati e non ha linee autobus dedicate. Giustamente, Comune e Provincia seguono l'esempio di Vienna, Monaco, Francoforte, Londra e numerose altre città nel collegare i loro aeroporti alla rete ferroviaria.
Anche in questo caso l'Alto Adige dimostra di essere più avanti in materia ambientale rispetto al resto d'Italia. A Verona le linee per Bologna, per Mantova e per Milano passano vicine all'aeroporto, senza fermata. La linea per Bologna sfiora poi la pista dell'aeroporto, ma lì hanno preferito collegare quest'ultimo al centro città con un futuristico "muovi-gente" (ingl. "people-mover"). Quando l'aeroporto di Bolzano sarà diventato hub, grazie alla fermata ferroviaria viaggiatori con qualche ora extra disponibile potranno fare comodamente un salto a visitare Ötzi. Perché opporsi, quando l'Amministrazione pensa in grande fin dal principio? Se poi il finanziamento arriva dalla UE non ci saranno aggravi fiscali sulle tasche dei cittadini.

Sab, 04/24/2021 - 07:51 Collegamento permanente
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Alessandro Zuech Sab, 04/24/2021 - 12:36

In risposta a di Gianguido Piani

Ricordo che i soldi del Recovery Plan, cui la Provincia vorrebbe accedere, non sono a fondo perduto ma un prestito a precise condizioni che faremo pagare non senza egoismo alle generazioni che verranno. Ricordo infine che c’era stato un referendum che parlava fra le tante di finanziamento pubblico. Chi vogliamo prendere in giro?

Sab, 04/24/2021 - 12:36 Collegamento permanente
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Alessandro Zuech Dom, 04/25/2021 - 12:46

Interessante anche il rendering proposto: le dimensioni dei bus rispetto alle auto parcheggiate ed alla (stretta) carreggiata di Via Max Valier lasciano presupporre che si tratti di scuolabus più che dei mezzi di SAD e SASA.

Dom, 04/25/2021 - 12:46 Collegamento permanente