Economia | Bolzano

“Un polo culturale, ma solo con Ötzi”

Signa presenta il PPP sul Virgolo, con auditorium e Naturmuseum. Hager: “Museo archeologico conditio sine qua non. Il referendum? Non servirà. Apertura nell'estate 2026”.
VivaVirgolo
Foto: Salto.bz

Oggi parliamo del Virgolo, per fortuna”: Heinz Peter Hager entra a passo svelto nella sala del Centro pastorale di Bolzano, scansando le domande delle e dei giornalisti assiepati all'ingresso. Niente falda nel cantiere del Waltherpark, dunque (“sono in atto dei colloqui con la Provincia e siamo fiduciosi” taglia corto Hager), ma solo rendering dell'ambiziosa “riqualificazione” del Virgolo già ampiamente sponsorizzata in città dal gruppo SIGNA di René Benko. Nonostante sembri senza chance lo spostamento sulla collina del museo di Ötzi – trasferimento che sta alla base dei sogni di gloria benkiani – la SIGNA insiste e rilancia: “Abbiamo appena consegnato alla Provincia 2700 pagine di PPP (partnership pubblico-privata, ndr)” sottolinea entusiasta Hager aprendo l'incontro coi media.

 

Polo culturale e musicale "icona per tutta la Provincia"

 

Il nuovo Virgolo è per tutti noi: per Bolzano, l'Alto Adige e chi viene qui da turista”; secondo il presidente di SIGNA Italia, il Virgolo sarebbe una montagna “unica al mondo” per il suo stare nel mezzo della città, “è da sempre una zona di sviluppo” ma ora necessita a tutti i costi di una riqualificazione. “Ci rifacciamo a una vecchia delibera di Rudi Benedikter – prosegue Hager – secondo la quale sul Virgolo dev'esserci cultura e natura. E non parliamo solo di polo museale, ma di polo culturale e musicale”. A fianco del Museo archeologico di Ötzi, infatti, per il progetto targato SIGNA dovrebbe sorgere anche il Museo di Scienze naturali e il nuovo Auditorium (quello esistente in via Dante sarebbe insufficiente) “raggiungibili in 72 secondi con la funivia e serviti dai 2400 posti auto del centro”.

Per il braccio destro di Benko, non si tratta di un'operazione esclusiva per il centro storico: “Secondo uno studio commissionato dall'Eurac i bolzanini vedono il capoluogo come la città dei quartieri, perciò occorre rivalutarli”. Quale però sia il nesso coi quartieri di Bolzano non diventa più chiaro nei ragionamenti successivi, con l'accento posto sul turismo di qualità e un'idea di sviluppo per tutto l'Alto Adige che trasformerà il Virgolo in una “nuova icona per tutta la Provincia”.

 

Alla presentazione è intervenuto anche Enrico Nigris, coautore del PPP targato SIGNA. Secondo il professore universitario e consulente, un progetto come “VivaVirgolo” sarebbe impossibile da realizzare “senza la mobilitazione di un intero territorio, di politica, imprese, società civile, opinione pubblica, media” ed è questo a spingere al partenariato pubblico-privato “perché gli enti pubblici sono in crisi nella capacità d'impresa e a causa dei limiti di bilancio fissati dal patto di stabilità”. Il principio secondo cui “il privato anticipa il pubblico, e poi il pubblico restituisce il debito contratto” è alla base del PPP e “se tutto va per il meglio, il privato va via e il pubblico rientra a disposizione del bene”. Rafforza il concetto Hager: “Non ci sarà alcun aggravio per il bilancio pubblico, il progetto si autofinanzierà e dopo 50 anni di concessione al privato, le infrastrutture tornano al pubblico, mentre Ötzi e le altre strutture museali lo saranno sin dall'inizio”.

 

Il "Miglio della cultura", dal Talvera al Virgolo

 

Nigris però si dilunga offrendo suggestioni e spunti attorno all'opera, che “risponde a un'esigenza: offrire una nuova casa a Ötzi”. “Tra colle e piana, tra Virgolo e città – spiega l'architetto – vi è sempre stata un'alterità reciproca, una lontananza, due mondi separati da barriere, quali il fiume e il pendio ripido. Ma il Virgolo chiude la città, ne è l'orizzonte, come un muro di cinta non scalfito dai secoli”. Nigris è un fiume in piena – è proprio il caso di dirlo – e invita alla flânerie lungo “Il miglio della cultura” che dovrebbe snodarsi per il centro sino a raggiungere il Virgolo, attraversando pure quello “spazio di mezzo privo di identità, quella periferia interna che fu cimitero, mercato delle vacche, fiera, stazione dei bus” cui ridarà vita – a detta dei costruttori – il Waltherpark. Perché i musei dell'era post-Covid possono sopravvivere solo se hanno intorno un grande spazio verde e attività commerciali, perciò “con Ex-Enel ed Ex-Ina non c'è confronto che tenga”.

 

Non ci sarà necessità di un referendum, l'80% dei bolzanini vogliono il Virgolo riqualificato” ma “il museo archeologico di Ötzi è la conditio sine qua non per garantire la finanziabilità” sostiene Heinz-Peter Hager. Interpellato da salto.bz riguardo eventuali nuovi rischi idrogeologici nell'intervenire in modo così massiccio sulla collina – imprevedibili anche alla luce degli effetti dei cambiamenti climatici – il rappresentante di Benko assicura: “Costruiamo sulla collina, non sulle pendici, e per il cantiere ci sarà solo una strada di servizio”. Sempre che la Provincia accetti l'offerta. In tal caso la fine dei lavori è prevista per l'estate 2026. 

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Lukas Abram Gio, 09/09/2021 - 19:54

1. Con 2700 pagine e' garantito che la nostra amministrazione non trovi l'imbroglio.
2. Se occorre rivalutare i quartieri, facciamolo. Sicuramente non aiuta a portare tutti gli attrattori fuori ogni zona insediata.
3. Alla fine i costi per le infrastruture nuove (strada, allacci, etc.) saranno detratti dagli oneri di urbanizzazione e saranno "regalati" a noi, quindi paghiamo la manutenzione per 50 anni e il privato ne trae il profitto.
4. Fra 50 anni avremo problemi ben diversi (cambiamento climatico) e ci troveremo con un complessone senza senso. Sarebbe meglio tenere libere le ultime zone inedificate della citta'.
5. Chi dice che l'auditorio e' troppo piccolo?
6. Una funivia ha una capacita' limitata al trasporto persone. Non sono solo i 70 secondi di corsa. Se sono cabine piccole possono trasportare magari 15 persone ogni minuto. Fa max. 900 persone all' ora. Con la capienza comunicata (2.500 posti all'auditorio) sono piu' di due ore e mezza per trasportare tutti.
7. L' ex Enel ha tutti i prati del talvera come zona verde.
8. L' 80% della popolazione a favore? Se lo sognano.
9. La strada di cantiere dovra' reggere centinaia di bitumiere per costruire quel progetto. E dopo servira' come accesso dei mezzi di soccorso, dei pullmann in caso di revisione regolare della funivia etc. Sara' una nuova strada. E anche grande!

Quindi grazie di niente!

Gio, 09/09/2021 - 19:54 Collegamento permanente
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Lukas Abram Gio, 09/09/2021 - 19:58

1. Con 2700 pagine e' garantito che la nostra amministrazione non trovi l'imbroglio.
2. Se occorre rivalutare i quartieri, facciamolo. Sicuramente non aiuta a portare tutti gli attrattori fuori ogni zona di insediamento.
3. Alla fine i costi per le infrastruture nuove (strada, allacci, etc.) saranno detratti dagli oneri di urbanizzazione e saranno "regalati" a noi, quindi paghiamo la manutenzione per 50 anni e il privato ne trae il profitto.
4. Fra 50 anni avremo problemi ben diversi (cambiamento climatico) e ci troveremo con un complessone senza senso. Sarebbe meglio tenere libere le ultime zone inedificate della citta'.
5. Chi dice che l'auditorio e' troppo piccolo?
6. Una funivia ha una capacita' limitata al trasporto persone. Non sono solo i 70 secondi di corsa. Se sono cabine piccole possono trasportare magari 15 persone ogni minuto. Fa max. 900 persone all' ora. Con la capienza comunicata (2.500 posti all'auditorio) sono piu' di due ore e mezza per trasportare tutti.
7. L' ex Enel ha tutti i prati del talvera come zona verde.
8. L' 80% della popolazione a favore? Se lo sognano.
9. La strada di cantiere dovra' reggere centinaia di bitumiere per costruire quel progetto. E dopo servira' come accesso dei mezzi di soccorso, dei pullmann in caso di revisione regolare della funivia etc. Sara' una nuova strada. E anche grande!

Quindi grazie di niente!

Gio, 09/09/2021 - 19:58 Collegamento permanente
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Salto User
lino topo Gio, 09/09/2021 - 22:56

In risposta a di Lukas Abram

I punti segnalati dall'arch. Abram sembrano chiari e convincenti. Non so cosa ci sia nelle 2.700 pagine. Oggi un testo di una sola pagina viene letto a fatica, chi analizzerà quel corposo, provocatorio PPP? Dietro agli slogan e alle facili assonanze di "Viva Virgolo" non viene detto esserci uno studio geografico-storico sul ruolo e funzioni del Virgolo nel passato, per cercare punti critici e di forza e in definitiva una coerenza con la logica di insediamenti di quel luogo nei secoli per la città. È quello che appare, un'operazione commerciale di cui la popolazione di Bolzano non sente il bisogno.

Gio, 09/09/2021 - 22:56 Collegamento permanente
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Massimo Mollica Gio, 09/09/2021 - 22:43

Benko è il male assoluto e Salto il paladino del bene. Non potendo i bolzanini dire la loro (tramite un referendum) deciderà qualcuno sulla base di interessi che non conosciamo. E per il giornalismo in generale sta bene così.

Gio, 09/09/2021 - 22:43 Collegamento permanente
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Michele De Luca Ven, 09/10/2021 - 01:22

Il PPP è una modalità praticamente impossibile da capire per i "comuni mortali" (basta scaricarsi il tomo della delibera della Provincia che ne tratta le linee guida). Tra l'altro, non di rado, paiono non essere degli affaroni per l'ente pubblico. Sul progetto... se vi è tanto interesse da parte del tal gruppo privato, potrebbe finanziarselo pure da solo, o no? Basta dare Ötzi in "comodato d'uso" e il resto diventa rischio di impresa.
Mi sembra un po' facile fare progettoni del genere con metà spesa a carico dei contribuenti e sono pur sempre soldoni dei contribuenti quelli del bilancio provinciale e i prossimi anni pare non saranno tanto "felici" per le casse provinciali.
L'altra cosa che certamente è da approfondire è il discorso auditorium: ne serve uno più grande? Quello attuale è un tale "buco" che bisogna farne un altro sul Virgolo? (personalmente quello di via Dante lo detesto perché dopo mezz'ora non riesco più a stare seduto su quelle poltrone scomodissime...) Pare poi, almeno dall'intervista sentita oggi, che poi l'auditorium andrebbe pure pagato per il suo utilizzo sempre... dalla mano pubblica.
Non scordiamoci poi una cosa, che non pochi dimenticano: Bolzano mica è caput mundi e certe smanie di grandezza, pure dei privati, sono un po' difficili da capire. Oltretutto, siamo in epoca di "over tourism" e si crea un ulteriore meta per... intasare la città, ulteriori appartamenti da affittare ai turisti e compagnia cantante?

Ven, 09/10/2021 - 01:22 Collegamento permanente
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Michele De Luca Ven, 09/10/2021 - 22:40

In risposta a di Michele De Luca

Ammetto, ho sbagliato. Ho letto oggi che il conquibus lo mette per intero chi porta avanti l'iniziativa... ma... allora perché un PPP? (ribadisco, personalmente non ci capisco 'na fava non avendone mai approfondito le caratteristiche) Non era più semplice dire: dateci a-gratis il museo di scienze naturali e Ötzi e noi costruiamo e poi gestiamo? Fra l'altro ora di mezzo c'è pure la Fondazione Haydn (sentito oggi il Mittagsmagazin Kultur con intervista alla d.g. http://www.raibz.rai.it/podcast/deu/mittagsmagazin/mp3/Mittagsmagazin_1…) per ottenere una mega sala dei concerti di cui, però, non si sa cosa costerà alla mano pubblica per l'utilizzo... attenzione alle mega-opere con mega costi (finora tenuti secretati).
Si sa che le questioni giuridiche son complesse, ma 3mila pagine... ho pure l'impressione che, dopo la speculazione virgoliana dove gli ex proprietari si sono riempiti le tasche di €uro austriaci fruscianti, adesso si sta cercando il "coup de théâtre" per cercare di ricavarne fuori qualcosa con, se non erro, una montagna di casini urbanistici da risolvere. Ne vedremo delle belle (o delle brutte, a seconda dei punti vista) in questa questione. Se ci fosse un referendum... beh, non si sia così certi del risultato pro mega progetto virgoliano.

Ven, 09/10/2021 - 22:40 Collegamento permanente
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Lukas Abram Ven, 09/10/2021 - 11:23

Was bei dem ganzen Zirkus auch immer unter den Tisch fällt:
Momentan ist das Gebiet als Zone für öffentliche Einrichtung für Sportstätten gewidmet. Meines Erachtens brauchts also eine Bauleitplanänderung. Für diese wiederum brauchts das Gemeindeentwicklungsprogramm (apropos: hat darüber in Bozen irgendjemand jemals gesprochen?). Danach noch einen Durchführungsplan. Es ist also bei Weitem nicht so, dass das alles bereits in trockenen Tüchern wäre...

Ven, 09/10/2021 - 11:23 Collegamento permanente
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alfred frei Ven, 09/10/2021 - 11:27

Marktfähige Rendite für die SIGNA auf der einen Seite, sozial- und umweltverträgliche Notwendigkeiten auf der anderen; wer entscheidet im Interesse der Allgemeinheit ? Oder haben sich 80 % der Bürger schon einer Gehirnwäsche unterzogen ?

Ven, 09/10/2021 - 11:27 Collegamento permanente