Ambiente | funivia di Tires

Questa volta non è colpa di Vaia

Non è bastata la tempesta del 2018: numerosi alberi sono stati abbattuti nei giorni scorsi nel comune di Tires. Il motivo? Trovarsi lungo il percorso della nuova funivia.
funivia tires
Foto: Cai Alto Adige

Pensare male è peccato ma quante volte ci si azzecca, diceva Andreotti. E deve essere stato questo il primo pensiero di chi si è trovato di fronte all’ennesima ferita inflitta al patrimonio montano, esaltato e protetto, almeno e sempre più solo su carta e cartolina, come una reliquia. La scure, questa volta davvero in senso letterale, si è abbattuta su quegli alberi “colpevoli” di trovarsi lungo il percorso della funivia di Tires - Malga Frommer, la cui apertura, già accompagnata da un corteo di polemiche, sarà prevista per il prossimo 15 gennaio 2022. Eppure, come già riportato da salto.bz, erano stati realizzati quattro altissimi (e vistosissimi) piloni proprio per evitare un qualsiasi ipotetico taglio di piante. Un’operazione che arriva a meno di tre anni dalla tempesta Vaia che solo nel comune di Tires ha portato via il 6,4% dell’intera superficie forestale, con circa 72.320 metri cubi di massa legnosa schiantata.

 

A monitorare e denunciare ancora una volta rimangono esclusivamente i presidi delle associazioni montane che non possono che condividere sui social il proprio disappunto.
“Ma non erano stai posati dei piloni altissimi ed era stato assicurato che non sarebbero stati tagliati alberi sul percorso della funivia Tires Malga Frommer? - scrive il referente regionale del Club Alpino Italiano - Qualcuno mi sa spiegare perché, invece, ci sono alberi tagliati di fresco e chi ha autorizzato (e non ditemi che erano stati fatti calcoli sbagliati dai progettisti della funivia)”.
Il progetto funiviario era già stato definito una vergogna perchè, oltre ai danni ambientali necessari alla realizzazione, avrebbe stravolto irrimediabilmente il turismo della val di Tires fino ad oggi una delle poche aree dolomitiche a non essere ancora presa d’assalto dal turismo di massa.