Politica | IL BILAncio

Aumento dell'Irap, le imprese fanno muro

Incontro tra Kompatscher, Achammer e i rappresentanti delle associazioni economiche. Il Wirtschaftsring si oppone all'aumento della tassa e farà delle controproposte.
Costruzioni, lavoro, Alto Adige
Foto: Pixabay

Il presidente Arno Kompatscher e l'assessore Philipp Achammer hanno presentato oggi (3 novembre) la bozza di bilancio alle associazioni aderenti al Südtiroler Wirtschaftsring – EA ed a Rete Economia.  Domani, fa sapere l'Agenzia di stampa della Provincia, sarà la volta dei sindacati. "Abbiamo presentato un budget con un importo complessivo di 6,31 miliardi di euro per l'anno 2022, con il quale garantiamo i nostri servizi principali come amministrazione pubblica nei settori dell'istruzione, della salute, del sociale e dei trasporti pubblici, anche se queste spese sono in costante aumento", ha detto il Landeshauptmann. Kompatscher ha evidenziato questo sviluppo dei costi utilizzando come esempio i quattro settori sanità, sociale, istruzione e mobilità nel quinquennio 2016 - 2021. Le disposizioni finanziarie fissate all'inizio dell'anno sono state regolarmente superate a fine anno, in maniera particolarmente evidente negli anni 2020 e 2021 caratterizzati dal Coronavirus. Nel settore sanitario, ad esempio, si calcolano costi aggiuntivi annui del 2%, dovuti al cambiamento demografico, all'aumento delle malattie croniche ed alla mancanza di personale specializzato. "Le entrate provinciali non crescono con lo stesso ordine di grandezza del fabbisogno, quindi bisogna prendere delle decisioni e stabilire delle priorità", ha sottolineato Kompatscher, che ha fornito una panoramica della composizione del reddito e anche delle razionalizzazioni già fatte, per esempio nell'ambito dei contratti collettivi e del personale, delle spese sanitarie, nonché del ridotto contributo della Provincia al rimborso del debito pubblico sulla base dell'accordo finanziario recentemente negoziato.

Tale accordo, che garantisce alla Provincia anche la quota annua di tutte le imposte sul gioco e il rimborso delle trattenute, consente di astenersi dall'aumentare l'addizionale regionale dell'IRPEF. In merito all'IRAP, imposta sul valore aggiunto, il presidente Kompatscher ha evidenziato che l'Alto Adige, a causa dell'aliquota fiscale più bassa d'Italia, pari al 2,68 per cento, ha rinunciato a 75,7 milioni di euro, che un'applicazione dell'aliquota massima porterebbe nelle casse della Provincia. Il confronto tra le Regioni evidenzia aliquote fiscali dal 2,68% (Alto Adige e Trentino) al 4,97% (Campania) con una media del 3,9% a livello nazionale. Per l'Alto Adige l'applicazione di questo valore medio significherebbe un aumento delle entrate di 66 milioni di euro. Kompatscher ha riferito che anche la Sardegna, la Valle d'Aosta ed il Trentino vogliono aumentare tale percentuale.

"L'Irap è una tassa ingiusta perché tassa non solo i profitti ma anche i debiti" (Giudiceandrea)

Il presidente di Südtiroler Wirtschaftsring – EA, Federico Giudiceandrea, ha espresso l'atteggiamento negativo delle associazioni imprenditoriali nei confronti di un aumento dell'IRAP, che ha definito una "tassa ingiusta" perché tassava "non solo i profitti ma anche i debiti". "L'economia ha sofferto molto a causa della pandemia, molte aziende stanno attraversando momenti difficili e non realizzano profitti bensì perdite. Da qui il mio appello: vanno evitati aumenti delle tasse, sarebbe invece auspicabile una coraggiosa revisione di tutte le voci di spesa. Si manda un messaggio sbagliato se si aumentano le tasse alle imprese in questo momento". L’assessore all’economia, Philipp Achammer, ha fatto riferimento a "un problema strutturale del bilancio provinciale" che richiede soluzioni e rende necessarie anche delle rinunce. Queste soluzioni saranno trovate assieme alle parti sociali. "A tal fine è necessario agire su vari punti", ha detto Achammer, " l'anno scorso abbiamo investito molto nell'economia, quest'anno vogliamo procedere in modo equilibrato".

Il presidente Kompatscher ha definito come compito centrale quello di "garantire l'equilibrio di bilancio a lungo termine" ed ha  riferito ai circa 30 partecipanti all’incontro online come è stato svolto il lavoro preliminare per la stesura del bilancio "Abbiamo deviato dal modello di bilancio dello Stato ed abbiamo orientato il bilancio provinciale sulla base delle prestazioni. Sono state esaminate ed analizzate tutte le 710 prestazioni erogate dalla Provincia e le rispettive risorse finanziarie sono state suddivise nel dettaglio per poter valutare i servizi nel modo più neutrale possibile e stabilire le priorità”. Ma ha anche aggiunto che il lavoro riguardo al bilancio provinciale è un processo in itinere che viene portato avanti con il supporto di esperti esterni. Le associazioni imprenditoriali hanno offerto il loro aiuto per trovare potenziale di risparmio nel bilancio attraverso un'analisi congiunta della spesa provinciale. Kompatscher ha deciso di istituire un gruppo di lavoro congiunto con le parti sociali al fine di analizzare nuovamente, nel dettaglio, l'attuale revisione della spesa del bilancio della Provincia. "Non dovrebbe però valere il principio secondo cui l'economia propone di risparmiare sui temi sociali e le associazioni sociali di risparmiare sugli investimenti nell'economia. Ogni settore deve prima analizzare la spesa nella propria area e quindi formulare proposte per ridurre i costi", ha fatto presente Kompatscher.. 

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Diego Nicolini Gio, 11/11/2021 - 10:10

COMUNICATO: "Aumento IRAP: un segnale sbagliato che mette a rischio la ripresa economica delle aziende altoatesine - M5S Alto Adige Suedtirol si dichiara fortemente contrario all'aumento delle tasse"

In Alto Adige ci troviamo in una situazione di emergenza prolungata nella quale perdura l’incertezza e manca in tanti settori la forza lavoro. Siamo nel momento peggiore per un innalzamento delle imposte e la politica dovrebbe avere la sensibilità di non ostacolare la flebile ripresa ed incentivare il rilancio del mercato.
È comprensibile che il bilancio provinciale andasse ripensato dopo la pandemia ma non è affatto accettabile che a dover pagare siano ancora i settori produttivi. L’aumento dell’Aliquota IRAP portata dal 2,68 addirittura al 3.9% (dal 2022) è da evitare poiché è totalmente inopportuna e minacciosa per le nostre piccole aziende. In effetti l’IRAP è una tassa particolarmente odiosa per gli imprenditori, perché si applica a tutto il valore della produzione di tutte le attività produttive, compreso il costo del lavoro. Nemmeno gli interessi passivi sono deducibili, in questo periodo dove tante imprese si sono indebitate per far fronte alla crisi.
Anche il nostro Presidente Giuseppe Conte, quando era ancora al governo, aveva proposto l’abolizione ovvero la sostituzione dell’IRAP attraverso un’addizionale IRES, considerato che l’IRAP ha dei meccanismi di definizione dell’imponibile critici e per le imprese significa doppia contabilità, doppia dichiarazione e un sovraccarico di burocrazia.
Con l'aumento dell'Aliquota fiscale non si aiuterebbe di certo a limitare l'impatto della crisi finanziaria internazionale sulle aziende dell'Alto Adige e a lungo termine la diminuzione di investimenti sul territorio, perdendo l’attrattività di "business location" e le conseguenti entrate fiscali.

Il Consigliere Diego Nicolini riporta la sua forte opposizione all’aumento IRAP dando un chiaro ed inedito incipit per quanto riguarda il problema dei costi burocratici all’interno del sistema sanitario altoatesino:
"Nella nostra realtà territoriale il costo della vita è già molto alto, quindi per gli effetti progressivi delle imposte paghiamo un importo consistente rispetto a come era stata concepita la struttura dei prelievi con una tassazione ordinaria. Non si capisce dunque il perché solamente in Alto Adige invece che prevedere un taglio delle tasse - come a Roma deciso per il resto d’Italia - si insiste per l'aumento. Inoltre, la tassa IRAP dovrebbe finanziare le attività legate alla sanità che comprende il più grande capitolo di spesa in Provincia di Bolzano, ma nella nuova legge di bilancio non c'è alcuna traccia di riforma in questo settore.
Ricordiamo che invece è da anni che si continua a definire il nostro sistema sanitario come "insostenibile" proprio a causa della sovrastruttura burocratica esistente con il sistema dei comprensori. Ci sono troppi costi per il sistema amministrativo della struttura sanitaria; quindi, le spese pro capite in base alla popolazione sono in proporzione più alte rispetto a qualsiasi altra regione italiana, mentre le performance sanitarie non si possono di certo definire eccellenti, anzi, le problematiche organizzative sono all'ordine del giorno e si ripercuotono poi sui servizi e sulla salute dei cittadini.
La nostra proposta sarebbe dunque quella di fare rapidamente delle riforme strutturali per poter mantenere contenuta l’IRAP in previsione, invece di aumentarla. La mia speranza è quella che si riconoscano i pericoli connessi a questo aumento e che ci sia quindi un ripensamento, mantenendola ai valori attuali.”

Gio, 11/11/2021 - 10:10 Collegamento permanente