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I privilegi dei politici sono come la droga

La politica
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
Alessandro Di Battista

I privilegi dei politici sono come la droga. Immagino che chi abbia provato l’eroina si sia lasciato andare pronunciando queste parole: «provo, tanto mica ci casco». E invece ci si casca sempre, anche perché l’eroina, evidentemente, all’inizio ti fa star bene.

Allo stesso modo ti fa star bene essere chiamato ONOREVOLE, viaggiare in business, guadagnare 14.000 euro al mese. Ti fa star bene frequentare gli hotel di lusso; ti senti realizzato se un Carabiniere si mette sull’attenti quando gli passi davanti.

Deve essere bello avere un’auto blu e qualcuno che ti apre la porta e ti aiuta a infilarti il soprabito o avere corsie preferenziali negli aeroporti.

«Prendo la business class, devo arrivare riposato a quel convegno a Londra. Devo parlare di questioni importanti». «Ok sono tanti 14.000 euro al mese ma ti rendi conto quanto lavoriamo?». «Che sarà mai? Mi ha invitato in un resort ma tanto io quella legge l’avrei votata lo stesso, è buona per l’Italia mica per lui, non ha nulla a che fare con l’invito al resort».

I privilegi sono come la droga, ne accetti uno, ti auto convinci che si tratta solo di una prova, sei sicuro di poter smettere in un istante, che tu sei diverso ma poi fai la fine di tanti altri, fai la fine di quello che nemmeno più scende dalla macchina se nessuno gli apre la portiera.

Credetemi il passo è brevissimo, come una sniffata, soltanto una. I privilegi dei politici sono come la droga, a cosa serve la droga in fondo? A farti staccare dalla realtà, vivi in un altro mondo, pensi che quello sia reale e inizi a rubare per continuare a spassartela un po’. In politica succede lo stesso, senza nemmeno rendertene conto grazie a quei privilegi indecenti (ancor di più in epoca di crisi) ti stacchi dalla realtà, inizi a vivere in un mondo parallelo, in una realtà differente e per restarci inizi ad auto convincerti che quella bustarella NON E' UNA TANGENTE MA UN REGALO CHE TI HANNO FATTO PER AVER LAVORATO BENE. Che quel mafioso non è un criminale perché dà lavoro a tante persone. Che il finanziamento pubblico ai partiti è giusto perché la POLITICA SI FA CON I SOLDI.

Ho compreso la pericolosità di questo sistema, le indecenze in Parlamento si fanno appena ti stacchi dalla realtà. Un parlamentare per garantire la qualità delle proprie azioni deve eliminare tutti quei potenziali pericoli di contaminazione. Votate chi vi pare ma pretendete il taglio netto degli stipendi dei politici. Non si tratta solo di risparmi ma di scongiurare il rischio di finire “privilegio-dipendenti”, la malattia più pericolosa che può colpire un deputato. Ed è un attimo, un attimo, se ti ungi un dito ti ungi tutta la mano. A riveder le stelle!