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Alpitronic sì, Alpitronic no

Il PD favorevole all'insediamento a Terlano: "Miope ostacolare la richiesta". Opposto il parere dei Verdi: "Basta essere green perché non valgano le regole ambientali?".
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Foto: alpitronic

Un comunicato del PD del Sudtirolo, firmato dal commissario Carlo Bettio, dal consigliere provinciale Sandro Repetto e degli assessori comunali a Bolzano Juri Andriollo e Stefano Fattor, commenta la vicenda Alpitronic. In questi giorni è scoppiata una polemica tra Assoimprenditori, ASGB e Giunta provinciale sull’ampliamento della zona industriale Enzenberg a Terlano e le esigenze dell’azienda Alpitronic in cerca di sede. La presa di posizione del PD in merito è netta: "È interesse generale che l'Alpitronic sia posta nelle condizioni di realizzare un nuovo stabilimento e consolidare la propria attività, consolidando ed espandendo il numero degli occupati. Appare miope ostacolare questa richiesta, significa non offrire una capacità attrattiva a chi vuole investire in Alto Adige, offrendo una prospettiva professionale ai giovani". Il Partito Democratico ritiene che questa vicenda sia esemplificativa della capacità del territorio "di attrarre nuove imprese, innovative e vocate al futuro".

Secondo i democratici "è proprio dall'artigianato e dall'industria che arrivano posti di lavoro stabili per le giovani generazioni, altrimenti destinate a cercare opportunità in altri territori, vanificando gli investimenti formativi. Il turismo è di certo un fattore importante della nostra economia, ma noi Democratici riteniamo che esso non possa marginalizzare altri settori, soprattutto se questi sono ad alto valore aggiunto e tecnologicamente avanzati. Praticare la scelta, non solo enunciata, di un Alto Adige moderno e dell'innovazione significa fare in modo che aziende come l'Alpitronic trovino qui l'humus necessario per le proprie attività. Diversamente non si capirebbero scelte, anche da noi sostenute, quali il Noi Techpark e la facoltà di Ingegneria della unibz" conclude il comunicato del PD. 

 

I dubbi dei Verdi

 

Di segno opposto la posizione del Gruppo verde in Consiglio provinciale: "Tutti si riempiono in vario modo la bocca di sostenibilità, ma a nessuno sembra importare molto dei dubbi della popolazione locale e della Commissione provinciale ambiente e paesaggio". Già a inizio maggio era partita un’iniziativa popolare, ricordano gli ambientalisti, "che ha raccolto ben 500 firme, chiedendo di non approvare il progetto di ampliamento della zona industriale di Terlano. I dubbi riguardavano il sacrificio di 10 ettari di vigneto, l’aumento di traffico, la falda acquifera, etc". I dubbi, per i Verdi, erano fondati: "La Commissione provinciale ambiente e paesaggio ha dato parere negativo. Assoimprenditori e sindacato sono intervenuti, protestando contro i paletti burocratici che la Provincia secondo loro metterebbe, impedendo l’insediamento di aziende come Alpitronic, di cui nessuno mette in dubbio il valore", scrivono i consiglieri provinciali Hanspeter Staffler, Riccardo Dello Sbarba e Brigitte Foppa.

“Ma secondo i signori, solo perché un’azienda si muove nell’ambito dell’economia “verde” allora non valgono più i pareri dei tecnici e i vincoli paesaggistici e ambientali? Tutto è giustificato?" domandano i tre consiglieri, che si schierano "dalla parte dell’ambiente e della popolazione locale preoccupata per l’impatto che avrebbe l’insediamento di un’azienda di queste dimensioni sul territorio di Terlano" e confidano che "anche all’Alpitronic prema poter trovare una sede ideale che non rovini, ma che invece valorizzi il territorio, non solo dal punto di vista economico e lavorativo, ma anche ambientale”. 

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Massimo Mollica Do., 30.06.2022 - 22:50

A parte che il MIO partito Democratico non ha consultato nessuno vorrei chiedergli non tanto l' importanza di Alpitronic, che ritengo un eccellenza unica a livello europeo e da possessore di auto elettriche ne beneficio ogni giorno. Vorrei capire perché Terlano? A questo punto facciamolo a Curon oppure ad Anterivo. Visto che Bolzano Bozen fa così schifo, e pare pure al Partito Democratico. Le più grandi zone industriali sono Bolzano, poi Brunico e quindi Merano.
Per la cronaca la concorrente Svizzera ABB ha una decina di sedi in Italia e ha appena inaugurato la più grande fabbrica di colonnine a corrente continua. Mi piacerebbe che Alpitronic provasse a crescere altrettanto. La stessa ABB sta sperimentando assieme alla regione Lombardia la ricarica a induzione. E secondo me questo sarà una parte del futuro. Non bastano le colonnine.Ma che lo scrivo a fare qui che molti non sanno nemmeno come si ricarica un' auto elettrica...

Do., 30.06.2022 - 22:50 Permalink