salto.music | Intervista

“Ho preferito la musica alla rabbia”

L’artista bolzanino Davide Caliari, in arte Dayoff, pubblica “Ce la farò”, il primo singolo del suo nuovo EP nato dal bisogno di esprimere il dolore per la perdita degli affetti più cari.
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Foto: Dayoff
  • “Potevo scegliere di arrabbiarmi con il mondo, ma ho preferito la musica”. Inizia a raccontarsi così Davide Caliari, in arte Dayoff, il talentuoso cantante bolzanino che a inizio mese ha pubblicato il suo primo singolo – “Ce la farò” – del suo nuovo EP. Dal 7 aprile usciranno i nuovi brani a cadenza mensile. Il timbro espressivo delicato della vocalità di Dayoff scorre sulla ritmica trascinante accompagnato da chitarre graffianti e da elementi sonori club, urban e r’n’b’. “Ce La Farò” è così un nuovo step del percorso artistico di Dayoff – che mai prima d’ora aveva scritto in lingua italiana - che inaugura il suo 2024. Una coinvolgente release capace di valicare le etichette di genere ed in grado di soddisfare gli ascoltatori dai gusti musicali più disparati. “Ce la farò” esorcizza le complessità della condizione umana di fronte al dolore per la perdita degli affetti più cari.

    salto.music: La prima domanda è naturalmente ironica: ma esattamente “ce la farai” a fare che cosa?

    Dayoff: Bella domanda (ride). Questo brano nasce nel 2019 dopo anni turbolenti. A distanza ravvicinata ho perso uno dei miei migliori amici e mio padre. “Ce la farò”, insieme a “Why”, è il brano con cui mi sono scavato dentro. È una canzone introspettiva. Volevo venire fuori da un brutto periodo. Da qui mi sono augurato di “farcela”. Insomma, potevo scegliere di arrabbiarmi con il mondo, ma ho preferito esprimermi con la musica.

    salto.music: E per la prima volta lo hai fatto in italiano. 

    Dayoff: Esatto. Ho sempre scritto in inglese e in spagnolo. 

    salto.music: Come mai?

    Dayoff: Queste lingue mi aiutano ad esprimermi meglio. Anche se per quanto riguarda lo spagnolo la motivazioni ha origini di natura lavorativa. Nel periodo in cui bazzicavo a Milano nella speranza di trovare un produttore, che una volta incontrato mi ha permesso di fare un album con il nome d’arte di Renny McLean, ho rivisto un artista che conoscevo. Con lui scrivevo brani per altri cantanti, che spesso cantavano in spagnolo. D’altronde erano gli anni in cui andava di moda il reggaeton, quindi ci siamo adattati a questo genere.

    salto.music: Mentre “Why” è in lingua inglese.

    Dayoff: Giusto. Come detto prima, scrivere in italiano mi viene un po’ meno naturale. Quindi Why, che l’ho scritta dopo Ce la farò, ma l’ho pubblicata prima, è interamente in inglese: una lingua che mi appare più diretta. E poi io ho sempre ascoltato poca musica italiana, sono fermo agli Articolo 31.

  • "Non stacco mai, neppure un giorno. Quindi mi sono detto: l’unico 'giorno libero' lo inserisco nel nome": Dayoff ironizza sulla scelta del suo nome d'arte. Foto: Dayoff
  • Purtroppo gli algoritmi non condizionano solo i social network, ma anche il mondo della musica e dei giovani cantanti emergenti. Serve avere una presenza costante sulle piattaforme.

     

    salto.music: Come mai hai scelto il nome Dayoff?

    Dayoff: Sono uno di quelli che lavora sempre, anche in vacanza. Non stacco mai, neppure un giorno. Quindi mi sono detto: l’unico “giorno libero” lo inserisco nel nome.

    salto.music: Quali temi tratti nell’EP?

    Dayoff: L’EP è un breve viaggio in ciò che mi è successo negli ultimi anni. A breve usciranno: “Luna”, che tratta di una relazione passata. “Sin”, che è il punto di svolta, il momento in cui mi sono detto “fanculo, ora mi vivo la mia vita”. E “Highway”, un pezzo “100% good vibes”.

    salto.music: Ami i live?

    Dayoff: Le ultime esibizioni le ho fatte nel 2019, prima della pandemia e prima di iniziare questo nuovo percorso solista. Ora sto iniziando a progettare un po’ di concerti. Non sono uno di quelli a cui piace cantare in playback, sopra una traccia registrata. Con il mio team stiamo anche lavorando insieme a dei ballerini, per occupare bene il palco.

    salto.music: Dove si terranno i tuoi concerti? A Bolzano?

    Dayoff: No, principalmente a Milano, la città che ha dato il via al mio percorso musicale. Ma canterò anche all’estero, sfruttando i brani in lingua inglese.

    salto.music: Vai anche forte sulle piattaforme digitali.

    Dayoff: Si, su Spotify ho una buona media di ascolti. Ovviamente mi fa piacere che i numeri siano così alti, ma sarei contento pure se mi ascoltassero pochissime persone. 
    Devo dire però che purtroppo gli algoritmi non condizionano solo i social network, ma anche il mondo della musica e dei giovani cantanti emergenti. Serve avere una presenza costante, come sui social: da qui la scelta di pubblicare un brano dell’EP ogni mese.

  • “Su Spotify ho una buona media di ascolti.“: Dayoff è soddisfatto della performance dei suoi singoli sulla piattaforma streaming. Foto: Dayoff