L’obiettivo della Provincia è quello di chiudere la partita entro metà gennaio, decidendo definitivamente chi costruirà il nuovo carcere e, di conseguenza, quando la nuova struttura entrerà in funzione (difficile che ciò accada prima del 2017).  

Al primo posto nella graduatoria si è piazzata la cordata romana guidata da Condotte, al secondo Itinera di Tortona, al terzo Pizzarotti. 

Il nuovo carcere di Bolzano sarà il primo in Italia ad essere gestito da privati, possibilità introdotta da un articolo (il nr.43) del decreto Salva Italia di Mario Monti. 

"Si prevede la possibilità di finanziamento privato (project financing) per l'edilizia carceraria a patto che il contributo pubblico, insieme alla quota di debito garantita dalla pubblica amministrazione, non ecceda il 50% dell'investimento, e che le fondazioni concorrano almeno per il 20%."

Il decreto specifica inoltre che al privato "va riconosciuta una tariffa per la gestione dell'infrastruttura e per i servizi connessi, a esclusione della custodia”, che il concessionario incasserà dopo aver messo in funzione la struttura. E sempre al privato spetta "l'esclusivo rischio" e "l'alea economico-finanziaria della costruzione e della gestione dell’opera”.

Il vecchio carcere di Bolzano risale a 120 anni fa e fino a poche settimane fa ospitava 120 detenuti (65 oggi in seguito al decreto ‘svuota carceri’, questa volta del governo di Matteo Renzi). 

Luis Durnwalder, all’epoca dell’avvio del progetto, aveva promesso che il nuovo carcere sarebbe stato “una struttura adeguata, vivibile, con spazi di socialità, di formazione e lavoro che garantiscano la dignità della persona e facilitino il suo reinserimento”, aggiungendo che “i programmi di socializzazione proposti avranno un peso importante nel punteggio finale”. 

Lo scorso anno il Movimento 5 Stelle aveva denunciato una speculazione che sarebbe stata messa in atto per quanto riguarda i terreni su cui dovrà sorgere il carcere.