Politik | Partecipazione

Democrazia diretta e partecipativa, di pari passo

Sabato 22 novembre 'Giornata della partecipazione' all'Eurac. Tra gli esiti del progetto "POP!", una Guida alla democrazia partecipativa per amministratori locali.

Tra i mesi di agosto e settembre 2014, si sono svolte in Sudtirolo tre consultazioni popolari a livello comunale, due delle quali a carattere di “referendum popolare” (Volksabstimmung). Nel comune di Mals/Malles Venosta il quesito referendario verteva sul divieto di utilizzo in agricoltura di prodotti fitosanitari chimico-sintetici (meglio noti come “pesticidi”). A Brixen/Bressanone la cittadinanza è stata chiamata a decidere sul collegamento tra la città e il monte Plose, ovvero fra tre alternative: un nuovo impianto di risalita che partisse dalla stazione ferroviaria, un miglior collegamento bus con la già esistente stazione della funivia di S. Andrea/St. Andrä o lo status quo. Un “referendum consultivo” (Volksbefragung) limitato alla frazione di Meransen/Maranza, nel comune di Mühlbach/Rio di Pusteria, ha riguardato il tracciato per la funivia tra Rio e la frazione.

Il referendum a Mals/Malles.

Lo Statuto comunale del 2012 ha introdotto a Mals/Malles il referendum propositivo con effetti vincolanti e l’abbassamento del quorum al 20%. Il comitato promotore “Malles - Comune libero da pesticidi” ha raccolto l'anno seguente 500 firme per indire un referendum sull'inserimento di un articolo nello Statuto che promuova “l’utilizzo di prodotti fitosanitari biodegradabili sul territorio comunale”, non ammettendo “l'utilizzo di sostanze fitosanitarie chimico-sintetiche molto velenose, velenose, dannose per la salute e per l'ambiente, e di erbicidi”. Dal 22 agosto al 5 settembre 2014, per la prima volta con il voto per corrispondenza, i cittadini sopra i 16 anni hanno potuto decidere tra “sì” e “no” al nuovo articolo. Il quorum è stato superato già il secondo giorno: la partecipazione si è attestata al 69,22% (3348 su 4837 aventi diritto al voto). I favorevoli al divieto dei pesticidi sono prevalsi sui contrari, con il “sì” al 75,68% contro il 24,32% dei “no”.

I referendum di Brixen/Bressanone e Meransen/Maranza.

In base allo Statuto e al regolamento comunale del 2011, si è svolto a Brixen/Bressanone il 21 settembre 2014 il primo referendum popolare sul quesito “Per quale progetto di collegamento diretto tra il monte Plose e la città si deve attivare il Comune di Bressanone nell'ambito delle sue competenze?”. La partecipazione si è attestata al 58,66% degli aventi diritto (10mila su 17mila cittadini sopra i 16 anni): il 50,06% (5010) si è espresso per un migliore collegamento bus con la Plose, prevalendo sul 42,57% (4260) favorevole alla funivia con partenza dalla stazione dei treni, mentre il 6,23% ha chiesto che l'attuale situazione restasse invariata. La validità vincolante del referendum era data qualora almeno il 25% degli elettori aventi diritto al voto (4265) si fosse pronunciato per una delle tre opzioni proposte.

Nella stessa giornata, 502 (73,6%) dei 680 aventi diritto al voto di Meransen/Maranza hanno risposto al quesito formulato dal Comitato promotore: “In caso di nuova costruzione della funivia Rio di Pusteria – Maranza dovrà essere mantenuto il tracciato attuale?”. Il quorum era fissato al 50% e il risultato del referendum, di natura consultiva, ha visto 256 favorevoli e 244 contrari.

Quali interessi in campo?

A Malles Venosta, la rivendicazione del diritto alla salute e il sostegno all'agricoltura biologica hanno prevalso sulle ragioni economiche della monocoltura intensiva.

A Brixen/Bressanone, un nuovo impianto di risalita (dalla stazione ferroviaria alla stazione a valle della cabinovia S. Andrea-Plose) è stato sostenuto in nome dello sviluppo turistico ed economico dell'area, ma ha incontrato l'opposizione dei contrari al sorvolo della città. Allo stesso modo, chi sosteneva lo spostamento della stazione da Maranza agli impianti sciistici del Gitschberg, si è scontrato con quanti erano interessati a mantenerla nella frazione. In tutti e tre i casi il confronto è stato aspro, ma informato: numerose e partecipate le assemblee pubbliche, organizzate anche dai comitati promotori. Inoltre, il Comune di Malles ha inviato ai votanti un opuscolo informativo.

Resta però l'interrogativo sull'efficacia dello strumento referendario. Ad esempio, nel caso brissinese, le frazioni montane hanno votato a favore della funivia, e in precedenza è mancata una discussione approfondita sui possibili tracciati alternativi, che allargasse il consenso sulla nuova cabinovia.

Referendum comunali.

Il Sudtirolo ha conosciuto negli ultimi anni un'affermazione degli strumenti di democrazia diretta, anche grazie all'aggiornamento degli Statuti comunali alla mutata legislazione regionale. La Legge Regionale 7/2004 ha reso infatti obbligatoria la previsione negli Statuti comunali dell'istituto del “referendum popolare”, rinviando la disciplina del procedimento referendario ai regolamenti comunali. Le Leggi Regionali 1/2013 e 3/2013 hanno apportato modifiche all'ordinamento dei Comuni, rendendo necessario un ulteriore adeguamento degli Statuti. Dieci Comuni sudtirolesi hanno introdotto il “quorum zero”: Vöran/Verano nel 2005; Urtijëi/Ortisei, La Val e Völs/Fié nel 2006; Lana, Vahrn/Varna, Toblach/Dobbiaco e Terenten/Terento nel 2010; Algund/Lagundo nel 2012; Kurtatsch/Cortaccia nel 2014 (dopo averlo già abbassato al 15%, come Innichen/S. Candido). La nuova normativa ha consentito numerose consultazioni, ma la talvolta bassa partecipazione è oggetto d'interpretazioni contrastanti: dalla Volksbefragung sul progetto sciistico Ried-Walchhorn nel 2010 a Brunico (quorum del 40%, partecipazione al 33,7%) alle Volksabstimmungen a Mals/Malles e Taufers/Tubre sulla centrale idroelettrica del rio Rambach nel 2013, che videro una vittoria di misura dei favorevoli alla stessa.

Referendum provinciali.

Con la riforma costituzionale del 2001, la Provincia Autonoma di Bolzano ha assunto competenza esclusiva anche in materia di democrazia diretta. Se l'affluenza ai referendum abrogativi nazionali in Sudtirolo è da sempre altalenante (dal 16,6% sulla procreazione medicalmente assistita nel 2005 al 66,7% del 2011 su acqua pubblica ed energia nucleare), quella ai referendum provinciali introdotti con la LP 11/2005 è rimasta largamente al di sotto del 50%. Ai referendum propositivi del 2009 riguardo cinque proposte di legge d'iniziativa popolare – di cui due sulla democrazia diretta e una sul finanziamento pubblico all'aeroporto – la partecipazione si è attestata attorno al 38%, senza raggiungere il quorum del 40% nonostante fosse stato superato in 5 Comprensori (Bezirke). L'astensione è stata maggiore nei comuni dove si concentra il gruppo linguistico italiano (25% i votanti a Bolzano). Con un'affluenza del 26,4%, il referendum confermativo e senza quorum del 9 febbraio 2014 ha respinto la promulgazione della legge “Partecipazione civica in Alto Adige”, approvata dal Consiglio provinciale nel 2013 e che doveva sostituire la LP 11/2005. Al fine di porre le basi per un nuovo disegno di legge provinciale sulla partecipazione popolare, nei mesi di ottobre e novembre 2014 la Prima Commissione legislativa in Consiglio provinciale ha avviato un percorso di dialogo sulla democrazia diretta (Mitreden und gewinnen), articolato in sette serate aperte a tutti i cittadini in altrettante località del Sudtirolo e impostato sul metodo del world café.

Più partecipazione.

In questa Guida saranno illustrati vari strumenti di democrazia partecipativa. Il principale vantaggio di tali strumenti è la ricerca di soluzioni consensuali, come di una partecipazione più informata. Tuttavia, sul piano comunale, una cittadinanza informata e una buona affluenza al voto sono talvolta riusciti a colmare i deficit che solitamente si attribuiscono alla democrazia diretta. Requisito fondamentale è che le istituzioni accompagnino il processo in maniera trasparente, garantendo a tutte le voci di essere ascoltate. La democrazia diretta e la democrazia partecipativa sono strumenti non alternativi, bensì complementari ai fini di una maggiore partecipazione della cittadinanza al bene comune.

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Sabina Frei Do., 20.11.2014 - 20:01

Valentino, du sagst es, Demokratie setzt sich aus unterschiedlichen Bausteinen zusammen, es geht um ein Zusammenspiel von repräsentativer, direkter und deliberativer Demokratie!
Das Netzwerk Partizipation/Rete per la partecipazione wird sich - auch auf dem Hintergrund der beiden Volksabstimmungen in Mals und Brixen - in seiner Herbsttagung am 3. Dezember im Kolpinghaus der Frage widmen, welche Formen des Zusammenwirkens insbesondere zwischen direkter und deliberativer Demokratie notwendig und möglich sind.
Nähere Infos zum Abend hier http://netzwerk.demos20.org/141.html

Do., 20.11.2014 - 20:01 Permalink