Politik | Il partito ha chiamato a raccolta i sostenitori

Sel: opposizione a Roma e voglia di protagonismo alle prossime provinciali

Florian Kronbichler e Guido Margheri hanno fatto il punto della situazione politica nazionale ma anche rilanciato l’accordo con i Verdi e l’obiettivo di contribuire alla costruzione del “nuovo” Sudtirolo.
Foto: Transart23

Un’opposizione capace di dare risposte ai problemi del paese.

La domenica mattina non ha scoraggiato i molti che hanno risposto all’appello di Sinistra Ecologia e Libertà per fare un primo punto della situazione sull’accordo con i Verdi, benedetto dall’ingresso in parlamento Florian Kronbichler. Il bilancio si è fatto subito cronaca, snocciolando in rapida successione gli eventi che hanno portato a livello nazionale la formazione politica guidata da Nichi Vendola dalla coalizione con il PD al passaggio all’opposizione. Lo smarcamento è stato graduale ed è andato di pari passo con la crisi del PD ed il collasso della sua componente di sinistra, dunque il nuovo orizzonte nazionale per Sel è quello dell’opposizione ma... cosa accadrà nel prossimo futuro?

“Nessuno ha la sfera di cristallo” ci ha detto Guido Margheri, coordinatore altoatesino di Sel, ricordando che alle politiche “la maggior parte degli elettori si è espressa per un cambiamento radicale e che queste aspettative sono state però ampiamente disattese attraverso la conferma del medesimo presidente della Repubblica e di una formula di governo analoga ed addirittura rafforzata rispetto a quella varata a suo tempo da Monti”. 
Dunque l’equilibrio politico venutosi a creare a livello nazionale è un paradosso ed una scelta ad alto rischio per i partiti che lo sostengono. Sel dal canto suo ci tiene a dire che la sua d’ora in poi vorrà essere “un’opposizione capace di dare risposte ai problemi del paese”. Una risposta a quei problemi a cui il governo Monti non è riuscito a far fronte e per i quali anche il governo Letta pare non essere oggi la soluzione adeguata, dicono quelli di Sel.
Ma dare risposte stando all'opposizione non sarà facile, cercando di arginare da una parte il contagio dalla malattia della sinistra e dall'altra la concorrenza del Movimento 5 Stelle con il quale "su una serie di temi è già stato avviato un dialogo.

La sfida (ambiziosa): dare un'anima al nuovo statuto di autonomia.

Se a livello nazionale a prevalere sono i dubbi e le incertezze, le cose sono senz’altro differenti sul piano locale.
Sel punta a compiere - ne è convinto Margheri - “un altro passo avanti in autunno dopo l’esperienza positiva vissuta alle politiche con i Verdi, nella convinzione che l’alternativa in Europa nasce oggi proprio dall’incontro tra le forze della sinistra e quelle ecologiste”.
Le elezioni provinciali di ottobre vedranno l’avvio di una fase revisione dell’intero sistema Alto Adige, che passerà con ogni probabilità attraverso la revisione dello statuto di autonomia. In questo passaggio ad una nuova concezione dell’autonomia il pensiero interetnico dei Verdi - Margheri ne è convinto - avrà un ruolo cruciale ed è per questo l’alleanza tra le due formazioni politiche si candida fin d’ora ad divenire “polo di attrazione per tutte le energie disponibili”. 
“In realtà nonstante il cambiamento epocale del passaggio da Durnwalder a Kompatscher l’intento di molti - ci ha detto Margheri - sembra essere più quello puntellare il sistema, piuttosto che riformarlo. Noi invece vogliamo proprio una riforma, ce n’è bisogno non solo per gli scandali ma anche perché vanno superate alcune priorità sbagliate”. 

La consapevolezza è che il governo Letta riuscirà a durare, almeno per un po’, e che quindi sarà lui l’interlocutore nella riforma condivisa dello statuto. Per questo Sel ed i Verdi ribadiscono alcuni punti fermi.
Innanzitutto una questione di metodo: le modifiche dello statuto andranno fatte in loco e non a distanza, ma soprattutto attraverso un’adeguata composizione delle commissioni dei 6 e dei 12, in grado di rappresentare l’intero ventaglio delle forze politiche ed anche il più possibile il coinvolgimento diretto della cittadinanza. 
E poi ci sono i contenuti qui per Margheri la questione diventa molto chiara: “non si tratterà solo di spostare le virgole, ma soprattutto di parlare di diritti, e non solo di quelli dei gruppi linguistici, ma anche di quelli che riguardano le varie articolazioni  della società, così come della montagna e dell’ambiente”. Insomma: “solo se prevarrà questo approccio sarà possibile dare un’anima al nuovo statuto”.

Insomma: tutto dipenderà dal "peso" che avranno Sel e i Verdi e se l'alleanza pagherà anche a livello locale. I tempi sono duri ma la partita è ancora lunga e finora i colpi di scena non sono mancati.

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Sebastian Felderer Mo., 06.05.2013 - 09:20

Sinistra, ecologia, libertá = Sel
Destra, economia a favore della propria tasca, via Dante = SEL
Liegt der Unterschied nur in der Schreibweise?
Mir war die Abkürzung der Grünen schon gleich ein Dorn im Auge. Auf nationaler Ebene, ok, die wissen ja von nichts, aber in Südtirol ist das Kürzel fataler denn je. Wer weiß das besser als Cristina Kury und Florian Kronbichler?

Mo., 06.05.2013 - 09:20 Permalink