Politik | Partito di nuovo unito

Frena: mai pensato a dimissioni; Spagnolli mi ha chiesto scusa

Il segretario provinciale del Pd ha incassato il sostegno unanime del suo partito, dopo alcuni giorni di confronto aperto innescato dalle critiche di Luigi Spagnolli e della vicesegretaria dimissionaria Daniela Rossi Saretto.

Nessun passo indietro da parte di Antonio Frena. La richiesta di dimissioni avanzata nei suoi confronti da parte della vicesegretaria dimissionaria Daniela Rossi Saretto e del sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli è stata respinta al mittente nel corso di un'assemblea provinciale del Pd molto vivace, ma che ha avuto come esito il ricompattamento del partito. Le critiche in merito al risultato elettorale sono state giudicate inopportune vista l'imminente delicata fase di trattative per la formazione della nuova maggioranza in provincia. Il partito ha ribadito la necessità di concentrare ogni sua energia sul programma, lasciando da parte i personalismi. 

Antonio Frena: niente dimissioni allora?
Antonio Frena - L'argomento è chiuso e le dimissioni non mai state neppure un'opzione. 

Qual è la cosa che le ha dato più fastidio in quello che è successo?
Nessun fastidio: fa parte del gioco. In tutto ciò io non ho nessun interesse se non quello del Partito Democratico. Per qualcun altro non è così e allora si giocano partite diverse, ma senza rendersi conto che così si danneggia il partito.

Daniela Rossi le ha mosso un'accusa di scarsa collegialità. Come risponde?
Lei si è dimessa il 2 ottobre per motivi totalmente personali e pregandomi di non diffondere la notizia. Convenimmo insieme che non sarebbe stato il caso per evitare fraintendimenti prima delle elezioni. Ora invece apprendo che i motivi personali non c'entrano e che invece si sarebbe dimessa perché poco considerata. Mi sembra un'operazione di basso cabotaggio di cui lei si assume tutte le responsabilità. Forse pensava che io adesso fossi in difficoltà ed allora ha pensato di buttarsi anche lei sul carro di qualcun altro, visto che appoggiava ciò che dice Spagnolli. Dall'assemblea di ieri però è apparso chiaramente che nessuno la pensa come loro due. 

Quali gli sbocchi del confronto con Spagnolli? Ci sarà un chiarimento? 
All'assemblea provinciale di ieri (n.d.r. 6 novembre 2013) Spagnolli ha iniziato il suo intervento chiedendomi scusa. Si è reso conto che in quel modo non andava da nessuna parte. Forse alcuni non hanno capito che partita stavano giocando. Il partito è stato compattissimo nel sostenermi, dando una dimostrazione di unità che non solo mi ha fatto piacere ma mi ha anche stupito. 

Come la vedete in merito al paventato ruolo per Spagnolli di forte interlocutore a livello provinciale, ruolo promosso in primis dalla stessa Svp?
Spagnolli deve fare il sindaco di Bolzano. L'assemblea del partito poi decide in assoluta autonomia chi saranno quelli che si presenteranno alle trattative. Come succede in tutti partiti a parteciparvi saranno i vertici politici, e cioè Frena e Costa, non gli amministratori o coloro che giocano partite personali. 

Tra poche settimane a livello nazionale avrà luogo la conta per la segreteria. Se Matteo Renzi dovesse prevalere anche l'assetto dell'attuale segreteria altoatesina sarebbe da ridiscutere?
Ogni segreteria locale ha la sua autonomia. A Bolzano anche questa volta ci saranno candidati che si ispirano a tutte le mozioni e vincerà il migliori. A livello locale in questo periodo non ci siamo occupati delle tematiche nazionali, perché eravamo concentrati sulle elezioni provinciali. Quando avremo finito le trattative di giunta poi penseremo al congresso provinciale. I rapporti con i renziani sono assolutamente tranquilli. Io faccio parte di Area Democratica, la corrente di Franceschini che ha optato per una sorta di alleanza con Renzi. Ci stiamo guardando intorno per capire cosa succederà, ma lo stiamo facendo con grande serenità.