Umwelt | Dal Blog di Claudio Campedelli

A chi serve l’inceneritore?

L’aumento della differenziazione dei rifiuti in Alto Adige metterebbe in crisi il funzionamento dell’inceneritore, evidenziando le responsabilità di coloro che a suo tempo avevano sostenuto la costruzione dell’impianto a scapito di una gestione corretta dei rifiuti.
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Il ministro Clini, che di certo non si può definire ambientalista, ha dichiarato il 5 aprile 2013 a Napoli che "Gli inceneritori servono dove non funziona il ciclo integrato dei rifiuti, se il ciclo funziona e se c'è recupero di materia con la raccolta differenziata gli inceneritori cominciano a non avere più economicità".

Ma allora perché a Bolzano si costruisce l’inceneritore?

La provincia di Bolzano non doveva essere il riferimento nazionale per una gestione attenta del territorio?

Evidentemente no.

Infatti la decisione di costruire l’inceneritore condiziona tutta la gestione dei rifiuti in quanto per il suo funzionamento ha bisogno di ca. 130.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati e quindi gli amministratori fanno si che non si incentivi la riduzione, il riuso, la differenziazione e il riciclo della risorsa rifiuti.

Nel 2011, in Alto Adige / Südtirol si abbiamo creato ca. 255.000 tonnellate di rifiuti e solamente il 56,8% è stato raccolto con la differenziata. Le ca. 105.000 tonnellate di residuo non bastano già ora per alimentare l’inceneritore per i previsti 300 giorno all'anno, figuriamoci se ai cittadini si permette di conferire gli imballi in plastica o i poli-accoppiati (ad esempio il Tetra Pak) alla raccolta finalizzata al riciclo.

Analisi merceologica rifiuti residui in Alto Adige, TBU Innsbruck (AT) 2009

L’aumento della differenziazione in provincia di Bolzano metterebbe in crisi il funzionamento dell’inceneritore portando a galla le responsabilità di coloro che a suo tempo avevano sostenuto la costruzione dell’impianto (costo finale senza oneri finanziari ca. 140.000.000 d'euro) a scapito di una gestione corretta dei rifiuti conforme alle direttive europee.

Ambiente Salute

Claudio Campedelli

 

Estratto dal 2° aggiornamento al Piano Gestione Rifiuti 2000 (Provincia Autonoma di Bolzano):

“Un discorso a parte va fatto per la raccolta della plastica.

.....

In ogni caso la raccolta della plastica è da limitare ai contenitori per liquidi fino a 10 litri. Rispetto agli obiettivi dell’aggiornamento del 1999 al Piano Gestione Rifiuti 2000 e considerato il fatto che l’impianto di incenerimento già adesso risulta pienamente utilizzato, cade il principio della raccolta delle plastiche miste in Venosta e Pusteria per il loro conferimento all’inceneritore.
Trattandosi di raccolte che non sono destinate al recupero materiale, per queste frazioni non vengono definiti obiettivi specifici.”

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Jutta Kußtatscher Mi., 10.04.2013 - 13:47

Chiedere la raccolta separata dei tetra pak è nient altro che fare marketing per l'impresa svedese che ci fa credere che abbia senso di riciclare i loro "Verbundstoffe". Invece di risparmiare rissorse riciclare tetra è solamente investire di nuovo e troppe energie (e produrre co2). non comprarlo è l'unico modo di evitarli.
Cioè tocca noi consumatori e consumatrici, claudio

Mi., 10.04.2013 - 13:47 Permalink
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Claudio Campedelli Mi., 10.04.2013 - 19:12

Antwort auf von Jutta Kußtatscher

Concordo in parte con il commento.
Vorrei precisare che il mio articolo conclude con le parole:
"... a scapito di una gestione corretta dei rifiuti conforme alle direttive europee."
La direttiva europea del 2008 prescrive in ordine gerarchico:
la riduzione
il riuso
il riciclo
il recupero (solo se l'impianto ha un efficienza energetica superiore a 0,6, l'impianto di Bolzano è a 0,4)
il deposito in discarica.
A Bolzano, secondo la direttiva, l'incenerimento equivale al deposito in discarica.
Purtroppo in provincia di Bolzano il raggionamento è il seguente:
Siccome non è possibile una riduzione allora recupero termicamente saltando il riuso e il riciclo.
Affermare che chiedere il riciclo sia "nient altro che fare marketing per l'impresa svedese" indica che o non si conosce la direttiva o che non si voglia rispettare le priorità prescritte.
L'articolo da l'indicazione di cosa si potrebbe riciclare e non entra nella tematica della gestione corretta dei rifiuti complessiva.
Comunque nei documenti di preparazione alla prossima direttiva si parla di divieto d'incenerimento di tutte le frazioni riciclabili entro il 2020 e della "strategia rifiuti zero".

Mi., 10.04.2013 - 19:12 Permalink
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Jutta Kußtatscher Mi., 10.04.2013 - 22:03

Antwort auf von Claudio Campedelli

Le direttive dell'UE che riguardono i rifiuti ed il riciclaggio sono tutt'altro che logiche. E una sul riciclaggio dei "Verbundmaterialien" sarebbe anche assurda. P.e. la direttiva europea sulle plastiche produce "Verbundmaterialien", perchè plastiche usate non possono essere riusate per contenitori di alimentari senza un secondo materiale che protegge l'alimentare (dalla plastica come risorsa secondaria) e alla fine invece di avere una plastica riciclabile si ha un altro conglomerato – da buttare via cioè pronto per il trattamento termico.
Mi chiedo però: chi mette i materiali riciclabili nei rifiuti? Torno a dire: lo siamo noi, io e tu come tutti i consumatori e consumatrici. L'autoresponsabilità è doverosa ed è chiesta prima che criticare chi ci toglie i nostri rifiuti fuori dal nostro sguardo. E visto che ci basta un Kaiserberg, sono contenta del inceneritore. Al meno io.

Mi., 10.04.2013 - 22:03 Permalink
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Martin Senoner Di., 28.05.2013 - 16:38

sono d'accordo che sarebbe meglio non comprare i niente confezionato in poliaccoppiati, ma alcuni viveri si trovano solo così per esempio panna da cucinare, latte UHT, latte senza lattosio, latte di soia e succhi di frutta monodose. E comunque tante imprese usano poliaccoppiati di fornitori diversi dalla tetra pac.

Di., 28.05.2013 - 16:38 Permalink