Politik | La critica

Bressanone dimenticata

I consiglieri comunali Verdi della città vescovile accusa la Lega: “Il nostro Comune non viene nemmeno menzionato, Bessone aveva troppa fretta di concludere l'accordo”.
Brixen
Foto: Südtirolfoto/Othmar Seehauser

Se Atene piange Sparta non ride, verrebbe da dire. Dopo la chiusura dell’accordo di programma timbrato Svp e Lega causa dell’insofferenza dell’opposizione, in questo caso del Pd, è stata la considerazione riservata al capoluogo altoatesino, giudicata troppo scarsa (critiche poi rispedite al mittente dal consigliere provinciale del Carroccio Carlo Vettori). Senza dimenticare il terremoto meranese con lo scontro a distanza fra il sindaco Paul Rösch e il vice Obmann della Svp, Karl Zeller, il manipolo degli scontenti acquista ora nuovi membri. Si tratta dei consiglieri comunali di Bressanone Elisabeth Thaler, Verena Stenico e Markus Frei dei Verdi.

Bolzano, in quanto capoluogo della provincia con peculiari esigenze, e Merano, nel mirino della SVP “che la vuole riconquistare”, sono più volte evocate nell’accordo, nota la compagine ambientalista - ma a onor del vero va detto che il punto dedicato alla città del Passirio è stato cancellato dal documento prima che questo venisse approvato -, “a maggior ragione dispiace che Bressanone, terza città e comune della provincia, non venga nemmeno menzionata. Bressanone, pur non dovendo confrontarsi con delle sfide quali quelle di Bolzano e Merano, comunque si meriterebbe particolare attenzione in quanto centro nevralgico e dinamico del comprensorio e di intermediazione tra le esigenze del centro e della periferia”.

Preso dalla fretta di giungere al traguardo il capodelegazione Bessone ha trascurato Bressanone

Inspiegabile per la triade dei Verdi il fatto che il rafforzamento del ruolo della città vescovile (che, viene riconosciuto, negli ultimi anni è stata fortemente sostenuta dal presidente Kompatscher) come centro culturale e formativo non sia un obiettivo dichiarato nel testo del documento programmatico. Il dito viene puntato nello specifico contro il commissario leghista ed ex consigliere comunale di Bressanone Massimo Bessone, ma viene chiamata in causa per negligenza anche la rappresentante Svp Magdalena Amhof.

“Per la Bressanone culturale, che in confronto a Brunico riceve pochi finanziamenti; per le sue esigenze sociali, quali per esempio l’edilizia popolare, sarebbero state opportune due righe nel programma di coalizione - osservano gli ecologisti -. Ma preso dalla fretta di giungere al traguardo il capodelegazione Bessone ha trascurato questa importante indicazione per Bressanone. D’altra parte non dovremo attendere molto prima che il leghista tiri fuori i soliti attacchi verbali contro stranieri e profughi, che purtroppo qui a Bressanone abbiamo ancora vivi nella memoria”.