Chronik | La versione di Thuile

“Schwazer era un paziente come tutti gli altri”

Christian Thuile respinge con fermezza l'accusa di favoreggiamento e afferma di non essere coinvolto nel caso di doping relativo all'ex campione altoatesino.

Il dottor Christian Thuile, responsabile del dipartimento medicina complementare dell'ospedale di Merano e iscritto – con l'accusa di favoreggiamento – sul registro degli indagati dalla Procura della Repubblica in relazione all'inchiesta concernente l'ex atleta altoatesino Alex Schwatzer, ha ribadito con una nota emessa dallo studio del suo legale (l'avvocato Gerhard Brandstätter) la sua estraneità ai fatti contestatigli.

“Non ho nulla da rimproverarmi e possibili apparenti sospetti nei miei confronti sono totalmente infondati”, così Thuile. “Sono a completa disposizione delle autorità inquirenti per contribuire all’accertamento della verità”.

Alex Schwazer sarebbe dunque stato per Thuile un “normale paziente”, il quale avrebbe usufruito di normali analisi del sangue per l'accertamento dei valori di vitamine, amminoacidi e microelementi.

“Ho dedicato la mia vita alla medicina naturale e complementare - conclude la sua nota il medico -, non mi sono mai occupato di tende ipobariche e neppure ero a conoscenza se queste fossero vietate in Italia o meno. Ho semplicemente consigliato a Schwazer di eseguire dei normali allenamenti in altura all’aria aperta come fanno, del resto, anche altri atleti. Chi mi conosce sa che da sempre sono stato e sono assolutamente contro il doping!”.