Chronik | Caso Gröber

Femminicidio, Provincia parte civile

Il giudice Tappeiner ammette Palazzo Widmann nel processo che vede imputato Alexander Gruber. Nella prossima udienza le consulenze tecniche che potrebbero rimettere in discussione l'accusa per omicidio preterintenzionale.
Tribunale, Bolzano
Foto: Alessio Giordano
  • Seconda udienza, oggi (14 febbraio) in Corte d’Assise a Bolzano del processo per l'uccisione di Sigrid Gröber, la cameriera di 39 anni, ritrovata all’alba del 19 febbraio 2023 in fin di vita e poi morta poco dopo in pronto soccorso. La donna era stata picchiata ed abbandonata al freddo presso l’alloggio di servizio che all’epoca era del compagno della donna, l’imputato Alexander Gruber, accusato di omicidio preterintenzionale. Il cinquantacinquenne, custode della scuola alberghiera Kaiserhof di Merano, era presente in aula. Presenti anche la madre e la sorella della vittima, Anna Mauer e Ingrid Gröber, costituite parte civile assieme alla figlia minorenne della vittima, e rappresentate dall’avvocato Martin Fill

    L’udienza di stamattina si è aperta con l’accoglimento da parte del giudice Tappeiner della richiesta della Provincia di costituirsi parte civile, formulata nella scorsa udienza dall’avvocato della Provincia Lukas Plancker. La legittimazione, aveva argomentato Plancker nella scorsa udienza del 27 gennaio, deriverebbe dal doppio danno che Gruber avrebbe causato all’istituzione provinciale: danno di immagine, essendo l’imputato un ex dipendente pubblico, e danno alla credibilità della Provincia, che da anni è attiva nella lotta alla violenza di genere. 

    Il giudice Tappeiner ha poi respinto l'eccezione di nullità proposta la scora udienza dall’avvocata di Gruber Claudia Benedetti, sul decreto con cui il giudice per le indagini preliminari ha disposto il giudizio immediato. La difesa sostiene che, a causa del giudizio immediato, l’imputato non avrebbe avuto tempo di difendersi e di vedere il fascicolo di processo finito agli atti, vedendo così leso il suo diritto di difesa. Dopo essersi espresso sulle due questioni di cui sopra, il giudice Tappeiner ha aperto il dibattimento. 

    Il reato contestato a Gruber è di omicidio preterintenzionale, inizialmente la pubblica accusa aveva chiesto che l’imputato fosse processato per omicidio volontario aggravato, ma questo era stato derubricato poi ad omicidio preterintenzionale a causa dell’emersione delle patologie pregresse della donna. 

    Proprio sulla questione del capo d’accusa si potrebbe tornare a discutere a breve. Durante la prossima udienza, fissata per il 20 marzo, saranno sentiti i consulenti tecnici, che esprimeranno il loro parere tecnico/scientifico sull’autopsia della vittima. In base a ciò che emergerà in quella sede, il pubblico ministero potrebbe decidere di modificare il capo di accusa. L’ipotesi di reato rimarrà la stessa, omicidio preterintenzionale, potrebbero però cambiare le lesioni contestate a Gruber. In particolare, quelle riportate dalla vittima alle costole, che potrebbero essere invece riconducibili ai tentativi dei soccorritori di rianimare la donna. Se il pubblico ministero Axel Bisignano dovesse decidere di modificare in questi termini il capo d’imputazione, si riaprirebbero i termini per la difesa per chiedere che il processo si svolga con rito abbreviato. Se ciò avvenisse, il giudice del processo dovrebbe decidere allo stato degli atti, basandosi quindi sul fascicolo formato finora. Il vantaggio per l’imputato, se venisse condannato con rito abbreviato, sarebbe uno sconto di pena. Il 20 marzo sarà sentito per primo il consulente tecnico Dario Raniero, nominato dal pubblico ministero. 

    La difesa dell’imputato ha infine chiesto al giudice una perizia sullo stato di salute e la condizione clinica di Gruber in merito al suo abuso di alcol, farmaci e sostanze stupefacenti. La difesa ha a tal proposito fornito al giudice la cartella clinica di Gruber da quando aveva 15 anni.