Politik | Trentino

Dalle comunali altri grattacapi per Rossi

Alcuni risultati negativi per la maggioranza provinciale l'8 maggio, mentre il 22 referendum per 33 comuni che vogliono diventare 11.

Non è un momento dei più felici per la maggioranza provinciale trentina, alle prese con piccole e grandi frizioni e risultati non lusinghieri sul territorio. Domenica 8 maggio sono arrivati almeno 4 segnali non incoraggianti per Pd-Upt e Patt dalle elezioni comunali e dal voto in una grande Cassa Rurale, quella di Rovereto.

Si tratta di elezioni locali quindi con dinamiche non sempre iper-politiche, ma sull’Altopiano della Vigolana, a Cembra-Lisignago e a Vallelaghi hanno perso, forse inaspettatamente, candidati legati alla maggioranza provinciale. Michela Pacchielat, avvocato, era nella giunta di Walter Kaswalder (Patt) a Vigolo Vattaro e ne ha preso poi l’eredità come sindaco. In Vigolana però ha perso di 87 voti da David Perazzoli. In Valle di Cembra al voto per il nuovo comune di Cembra-Lisignago è stata Antonietta Nardin, candidata alle provinciali 2013 per l’Upt, a soccombere di 103 da Damiano Zanotelli. Infine a ovest di Trento nel nuovo municipio di Vallelaghi, Luca Sommadossi, che era stato presidente in quota Pd della Comunità della Valle dei Laghi, ha perso di 135 da Gianni Bressan.

Altro segnale infine è venuto dai soci della Cassa Rurale di Rovereto, che tra Paolo Spagni, ex dirigente provinciale all’industria ed ex presidente di Informatica Trentina e Geremia Gios, professore di economia, hanno scelto quest’ultimo.

La tornata delle comunali dell’8 maggio ha fatto registrare una positiva affluenza, segno del fatto che le fusioni fra comuni siano state viste positivamente dai cittadini. In molte località si è superato il 70% di affluenza, valori in linea con le fasi precedenti alla disaffezione politica nazionale e locale. Da questo trend è rimasto escluso il nuovo comune di Altavalle, in val di Cembra, dove Matteo Paolazzi, ex presidente della Cantina LaVis, è stato l’unico candidato accolto in maniera tiepida dagli elettori (46,25% l’affluenza).

Il 22 maggio ci sarà un appassionante ballottaggio fra Tuenno, Nanno e Tassullo, nel nuovo comune di Ville d’Anaunia. Ed inoltre vi saranno i referendum per ridurre ulteriori 33 comuni a 11. Malè Val di Sole, per unione di Caldes, Cavizzana, Croviana, Malè, Terzolas.

Quindi Cavalese Castello-Molina di Fiemme :Castello-Molina di Fiemme, Cavalese. Ed anche i vicini si mettono assieme in Ville di Fiemme :Carano, Daiano, Varena e in Tesero Panchià : Panchià, Tesero. Fusione in Alta Val di Non :Castelfondo, Fondo, Malosco, Ruffrè-Mendola ed anche sulle altre sponde della valle con Maddalene : Bresimo, Cis, Livo, Rumo e Novella : Brez, Cagnò, Cloz, Revò, Romallo. Nella bassa Val di Non invece il nuovo Comune di Predaia, attivo da un anno, vorrebbe inglobare anche Sfruz. Due progetti di fusione in Valle dell’Adige. San Michele all’Adige: Faedo, San Michele all’Adige e Terre d’Adige: Nave San Rocco, Zambana. Infine nell’Alto Garda si vogliono mettere assieme Dro e Drena, con nome Dro Drena.

Il maggio politico trentino si chiuderà domenica 29 maggio con l’ultimo dei tre congressi di maggioranza, quello del Pd Trentino, che vedrà fronteggiarsi due candidati del capoluogo: Italo Gilmozzi ed Elisabetta Bozzarelli