Wirtschaft | Cooperative

Renergize, la cooperativa che rigenera e-bike

Petrelli: “Puntiamo su prodotti di qualità e un nuovo approccio alla clientela”
Hinweis: Dies ist ein Partner-Artikel und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.

L’esigenza di reinventarsi e tornare sul mercato del lavoro unita alla voglia di mettere a disposizione il proprio know-how per offrire un valore aggiunto al settore: da qui nasce la cooperativa Renergize, con sede a Bolzano, che si occupa di produrre e rigenerare batterie per e-bike. Con delle caratteristiche che la rendono quasi un unicum in Italia: la costruzione del prodotto interamente in loco, un periodo di garanzia maggiore di quello offerto dagli altri rivenditori e la produzione di batterie personalizzate, con amperaggi e autonomia maggiori rispetto ai prodotti in commercio. 

“Siamo tre soci e abbiamo debuttato pochi mesi fa, presentandoci ufficialmente in occasione del Cosmo bike show di settembre, tenutosi alla Fiera di Verona. L’idea l’ho avuta io: dopo 12 anni di lavoro in un’azienda altoatesina produttrice di bici elettriche sono stato licenziato. Oltre alla necessità di trovare un nuovo lavoro, volevo mettere a frutto la mia esperienza precedente”, spiega Paolo Petrelli, con 37 anni alle spalle da perito meccanico e progettista. “Nella ditta per cui lavoravo ricoprivo il ruolo di responsabile dell’assistenza clienti, e ultimamente mi ero accorto che tra le nuove esigenze c’era quella di poter rigenerare la propria batteria”. Anche perché, come spiega Petrelli, la parte che riguarda il post - vendita delle e-bike presenta spesso delle difficoltà: “In genere il cliente a un certo punto si trova di colpo senza batteria e, a meno che non abbia un rivenditore di fiducia, ha estrema difficoltà a trovare il pezzo di ricambio. Questo perché in Italia ci sono stati diversi esempi di importatori di e-bike che però non hanno poi più proseguito e quindi tanti acquirenti si sono ritrovati di punto in bianco senza un punto di riferimento”. In Italia, in effetti, il prodotto stenta a decollare: “Al momento si calcolano 300 mila esemplari in circolazione, con una vendita media di 50/60 mila pezzi ogni anno. Se consideriamo che in tutta Europa solo lo scorso anno sono stati venduti 1 milione 400 mila pezzi si capisce che il mercato nostrano è ancora modesto. Questo è dovuto a vari aspetti, ma in particolare all’impossibilità di usare la bici elettrica in molte città per via del traffico e della mancanza di piste ciclabili. A Bolzano - ricorda Petrelli - i numeri sono buoni, abbiamo circa 5000 esemplari in circolazione, ma basta spostarsi poco lontano, a Trento, per vedere che il prodotto va molto meno e non ha attecchito. Nel nostro paese sono state fatte scelte sbagliate: si è puntato sulla vendita a basso prezzo, ma con un abbassamento della qualità enorme; tanti clienti che hanno deciso di affrontare la spesa si sono poi trovati a spendere un sacco di soldi per la manutenzione, scoraggiandosi. In Germania, ad esempio, una bici elettrica non deve costare meno di 2mila euro e le batterie sono garantite per due anni, in Italia invece ci sono esemplari in vendita a 700 euro”.

Renergize non si rivolge solo ai privati: “Innanzitutto lavoriamo a livello nazionale, e poi abbiamo come clienti anche negozianti e importatori. Inoltre - aggiunge Petrelli - offriamo servizi diversificati: si va dalle semplici riparazioni di batterie, riutilizzando il più possibile per non sprecare, alla costruzione di pezzi per applicazioni speciali nel campo della mobilità elettrica; se poi il cliente riscontra problemi di funzionamento, prima di procedere mettiamo a disposizione test e diagnosi sulle batterie per individuare l’esatta procedura di intervento. La possibilità di assemblare direttamente nel nostro laboratorio ci permette di risolvere il problema di qualsiasi tipo di batteria. Cerchiamo di distinguerci per la qualità: in media una classica batteria per e-bike ha una garanzia di 6 mesi, massimo un anno. Noi offriamo pezzi garantiti per 2 anni. Il cliente - spiega Petrelli - spende un po’ di più, ma poi ha molta meno manutenzione da affrontare dopo perché il prodotto è valido. Inoltre, tanti di coloro che offrono il servizio di rigenerazione acquistano il pacco batteria in Cina e lo rivendono in Italia, noi invece abbiamo un processo produttivo 100% made in Italy. Infine, offriamo diversi modelli di batterie, personalizzabili secondo le esigenze del cliente, che sempre più spesso richiede come prima caratteristica un’autonomia maggiore”. E non è tutto: “Per venire incontro ai nostri clienti, soprattutto ai privati, attraverso la compilazione di un form sul nostro sito web diamo la possibilità di richiedere un ritiro del pezzo da parte di un nostro corriere, in 24-48 ore. Una volta analizzata la batteria, formuliamo e inviamo al cliente il preventivo. Se ci viene dato il via libera procediamo, altrimenti chiediamo solo il rimborso delle spese di spedizione”. 

Il primo bilancio, a pochi mesi dall’inizio dell’attività, è positivo: “Abbiamo avuto un riscontro decisamente al di sopra delle aspettative, incluse anche parecchie richieste nuove e inattese, come ad esempio la produzione di nuovi tipi di batterie per dei produttori di bici elettriche da poco sul mercato. Anche al Cosmo Bike abbiamo ricevuto molta attenzione: per ora in Italia ci sono solo un paio di realtà simili alla nostra, ma visto l’interesse penso che presto nasceranno nuovi competitors”. Tante le novità in cantiere per il 2016: “Stiamo progettando un tester per il controllo delle batterie da effettuarsi direttamente nei negozi, e inoltre puntiamo a produrre nuovi modelli sempre più grossi e con maggiore autonomia”.