Wirtschaft | Funivia di Bressanone

Il comitato proALTvor ricorrerà al Tar

La storia infinita della funivia di Bressanone si arricchisce di un nuovo episodio. Dopo l’approvazione del progetto da parte della Giunta provinciale, il comitato proALTvor intende ricorrere al Tar e chiede l’aiuto dei cittadini.

Ieri sera (22 ottobre), Bressanone ha vissuto l’ennesima puntata dell’intricatissima vicenda legata alla funivia di collegamento tra la città e la sua montagna, la Plose. Inesausti attivisti dell’incontro i membri del comitato proALTvor, decisi più che mai ad opporsi non tanto al progetto in sé, quanto alle modalità con le quali si vorrebbe realizzarlo. Tra il pubblico, come al solito foltissimo, erano questa volta presenti anche diversi candidati alle prossime elezioni provinciali: Hans Heiss, Riccardo dello Sbarba e Brigitte Foppa (Verdi), Elena Artioli (Forza Alto Adige / Lega Nord / Team Autonomie), Maurizio Vezzali (Alto Adige nel cuore) e Walter Blaas (Freiheitlichen). Assente invece il sindaco e gli altri esponenti della Giunta comunale.

Dopo il riassunto, ormai sempre più lungo, di quanto finora accaduto, si è giunti a delineare lo stato attuale. Due gli ultimi eventi decisivi: l’incontro tra i tecnici nominati dal comitato proALTvor e quelli della commissione Besier, vale a dire quella che propose la stazione ferroviaria come unico possibile sito da dove far partire la funiva; la delibera della Giunta provinciale che il 7 ottobre ha approvato il piano urbanistico comunale contenente l’indicazione della fattibilità del progetto. Si tratta di due eventi in realtà collegati. Se infatti, come ritengono i membri del comitato oppositore, il sindaco di Bressanone avesse rispettato l’esito estremamente problematico dell’incontro tecnico, il progetto avrebbe dovuto essere rivisto ed esaminato su basi completamente nuove. Avendo però valutato questo incontro semplicemente come un mero passaggio formale, il fatto che la patata bollente sia poi passata alla Giunta provinciale, espressasi all’unanimità sulla faccenda al termine della legislatura, potrebbe significare che l’amministrazione comunale intende forzare la mano e procedere comunque nella realizzazione del suo intento.

A questo punto, al comitato proALTvor non rimane che tentare la via del ricorso al Tar, facendo leva sulle motivazioni dei “sorvolati”. Un pasticciaccio assai brutto, insomma. Dal quale – questa almeno la sensazione di ieri sera – sono usciti piuttosto malconci gli esponenti della lista eco-sociale locale. Responsabili, all’inizio di tutta questa storia, di non essersi opposti all’inserimento del progetto-funivia nel piano urbanistico comunale. Forse per paura di essere sbattuti subito fuori dalla Giunta comunale.

La serata si è poi conclusa con la presentazione di alcuni manifesti, raffiguranti cittadini contrari alla funivia, e dunque latori di considerazioni critiche al riguardo. Un’azione che dovrà essere completata dalla raccolta dei fondi necessari a coprire le spese legali per il ricorso al Tar. Per iniziare, occorrono circa 10.000 euro.