Umwelt | Climate change

Bolzano, clima sempre più estremo

Città sempre più calda, crollano le piogge (-66%), Aumentano precipitazioni estreme e ondate di calore, molte raffiche di vento: lo dicono i dati di Sole24Ore e 3bmeteo.
Bozen Bolzano
Foto: Seehauserfoto
  • È Bari la città con il “miglior clima” in Italia, secondo l’indice del clima stilato dal Sole 24 Ore. La classifica, aggiornata con i dati forniti da 3bmeteo relativi al decennio 2013-2023, viene utilizzata ogni anno nell’indagine della “Qualità della vita” realizzata dal quotidiano economico per raccontare in quale delle 107 città capoluogo “si viva meglio”. In questo caso, il focus è su dieci parametri climatici, che secondo il Sole e 3bmeteo misurano le più frequenti condizioni di “bel tempo”. Nella graduatoria finale Bolzano figura al 16esimo posto.

  • Foto: Sole24Ore
  • I dati, rispetto alle conseguenze del cambiamento climatico, non sono però affatto incoraggianti. Il trend delle temperature conferma che l’ultimo decennio è stato il più caldo mai registrato — mentre i fenomeni climatici “estremi” sono sempre più frequenti. Nel periodo 2013-2023, su 107 città capoluogo, Bolzano è al terzo posto per precipitazioni estreme e per raffiche di vento,  al secondo posto per umidità “fuori dal comfort climatico” e (piccola curiosità) terz’ultima per “brezza estiva”: nella città capoluogo, in estate, non si muove una foglia. 

  • Foto: Sole24Ore
  • Secondo gli indici misurati, nel decennio 2010-2023, a Bolzano la temperatura media annua è cresciuta dell’1,7%, le ondate di calore segnano un +6% e +13,3% le ondate di caldo estremo, mentre crollano le giornate annue di pioggia: -66%. Dati preoccupanti, che dimostrano quanto per la Landeshauptstadt siano prioritarie opere di “adattamento climatico” che anticipino gli effetti avversi dei cambiamenti climatici con misure adeguate per prevenire o ridurre al minimo i danni.

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Herta Abram Mo., 25.03.2024 - 09:51

Ich fordere die politischen Vertretungen in Bz auf, sich dieser dringenden Herausforderung in aller Ernsthaftigkeit, ÜBERPARTEILICH und radikal zu stellen:
- Wie sehen Klimaanpassungen in Bozen konkret aus? Was braucht es dazu?
- Wie sehen die Klimaschutzmassnahmen in Bozen konkret aus? Welche Änderungen braucht es dazu?
- Wie schaut SozialeKlimagerechtigkeit in Bozen aus?
Bitte endlich detaillierte Konzepte zu Zielorientierung und klare, glaubwürdige Zieldefinition statt die drohende, versäumte Zielerreichung!

Mo., 25.03.2024 - 09:51 Permalink
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Massimo Mollica Mo., 25.03.2024 - 14:31

Il problema è mondiale e quindi non solo europeo, non solo nazionale, non solo porvinciale e men che meno comunale.
Ma faccio notare che in questa foto non vedo un pannello solare che sia uno. E' questo il problema siamo una massa di nimby che pensano che qualcun'altro debba fare la sua parte. Dobbiamo dotarci da ora di pannelli solari, anche nei campi coltivalti a mele e uva. Anche nei laghi. Sopra tutti i tetti. E guidare auto elettriche!

Mo., 25.03.2024 - 14:31 Permalink
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Herta Abram Mo., 25.03.2024 - 15:27

Antwort auf von Massimo Mollica

Gemeinden und Städte müssen sich
klimafit machen! (unabhängig von Provinz, Land, Kontinent, Erdball)

Dazu können Städte und Gemeinden selbst sehr viel beitragen. Sie können die Bevölkerung durch gezielte Massnahmen gegen Hitze schützen und Schritte gegen die Klimakrise einleiten. Ein KlimaKonkret-Plan zeigt sehr konkret, was getan werden kann. Er ist ein positiver Wegweiser in eine klimagerechte Zukunft.

Mo., 25.03.2024 - 15:27 Permalink
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Herta Abram Mo., 25.03.2024 - 19:00

Antwort auf von Massimo Mollica

Es gibt ja schon einen Klimaplan Südtirol, nur ist dieser eher schwammig.
Die Toblacher Gespräche 2023 handelten: "Von der Resilienz und Regeneration der Städte".
- Mit interessanten Lösungen und ReferintInnen!
- falls Sie Interesse haben, anbei eine kleine Zusammenfassung (auch zu Olympia+Antholz).
https://www.osttirol-heute.at/wirtschaft/toblacher-gespraeche-2023-von-…

Mo., 25.03.2024 - 19:00 Permalink
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Luca Bassi Mo., 25.03.2024 - 15:35

Antwort auf von Massimo Mollica

Purtroppo la resa di un impianto solare è minima nelle nostre zone, soprattutto per quella proprio individuata dalla foto e non risulterebbe la soluzione unica seppur un buon inizio, ma il suo commento rimane del tutto condivisibile, a maggior ragione quando afferma che la popolazione è in maggioranza "n.i.m.b.y." (anche se temo fortemente che la maggiorparte della gente conosca il significato di questo acronimo).
Se posso un'osservazione, aldilà di entrare in polemica con gli estimatori o meno della trazione elettrica, io credo che dovremmo invece ridurre l'uso dell'auto privata da subito. Ne abusiamo in maniera folle, soprattutto in una cittadina delle dimensioni del nostro capoluogo.

Mo., 25.03.2024 - 15:35 Permalink
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Massimo Mollica Mo., 25.03.2024 - 17:35

Antwort auf von Luca Bassi

Gent.le Sig. Bassi, la resa sarà anche minima, ma almeno evidenzia una sensibilità che oggi non c'è! Se io potessi liberamente instllare sul mio balcone i pannelli non rientrerei MAI nell'investimento ma sarei per un 80% indipendente. E lo farei per le nuove generazioni, per rispetto di questo mondo. Se installassimo pannelli fotovoltaici accanto ai meleti e ai vigneti otterremmo una resa non indifferente. Se poi mettessimo pannelli sopra i laghi oltre all'energia rallenteremo anche la siccità. Solo che pure un semplice pannello solare fa schifo alla massa di occidentali che non vuole cambiare.
Sulla mobilità stesso discorso. POtremmo viaggiare utilizzando l'energia che produciamo e invece continuamo ad arrichire i soliti e avvelenare l'aria che respiriamo. Che poi vi siano troppe auto possiamo discutere, ma almeno che non inquinino l'aria!

Mo., 25.03.2024 - 17:35 Permalink
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Luca Bassi Di., 26.03.2024 - 09:11

Antwort auf von Massimo Mollica

La questione, seppur come ripeto nobile e condivisibile, è di sostenibilità dell'impianto che si vorrebbe realizzare. Per alimentare e rendere autosufficiente un appartamento in cui vive un nucleo famigliare di 4 persone (due adulti e due figli) non sono minimamente sufficienti un paio di pannelli su un balcone, ma si parla di decine di metri quadrati. Ma il problema è a monte dell'impianto stesso, in quanto per realizzare e costruire fisicamente un impianto di così ridotte dimensioni e di ridotta efficienza, il consumo energetico è maggiore del vantaggio che avrebbe tale installazione durante la propria vita operativa.
Il resto invece è perfettamente condivisibile. Serve ed urge un cambio immediato di produzione rinnovabile di energia, che venga da tecnologia fotovoltaica, eolica, idroelettrica ed altro. Le soluzioni come dice lei devono essere drastiche e meno "greenwashing" sia dal lato politico che dal lato quotidiano del cittadino.
Tipicamente "all'italiana" è troppo facile chiedere sempre e solo alla politica di risolvere i problemi, quando ormai è un dato di fatto che il "risolvere il problema" si traduce meramente in un legiferare inutili contributi a pioggia senza la benché minima lungimiranza tecnica ed economica. Il primo passo lo deve fare anche il cittadino con un uso consapevole della tecnologia, un uso accurato di grandi e piccoli elettrodomestici ed un cambiamento radicale delle proprie abitudini e comodità, partendo dell'uso (come ripeto) del mezzo privato, ottimizando l'utilizzo di lavatrici e/o lavastoviglie per esempio e gestendo al meglio lo spreco di acqua e tutte le altre forme di consumo di risorse naturali.
Siamo un popolo di "pigri lamentosi" che hanno le soluzioni "sociali" a tutti i problemi, ma che però, devono attuare sempre e solo gli altri, perchè "io" non voglio e posso rinunciare a nulla.
Come ripeto, condivido in pieno il suo pensiero sul repentino cambiamento che necessita alla società per tentare di risolvere il problema.
Concludo solo con un ulteriore mio pensiero su come questa situazione abbia ormai pericolosamente quasi dei connotati grotteschi.... nel caso di questo articolo, Salto giustamente riporta dati allarmanti o almeno poco confortanti, ma nel contempo un'altra importante testata giornalistica locale invece si legge di come Bolzano sia "tra le città con il miglior clima in Italia", riportando troppo superficialmente ed in maniera riduttiva come dalle altre parti si stia peggio, portando in secondo piano (spero non volutamente) il vero problema.

Di., 26.03.2024 - 09:11 Permalink
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Gianguido Piani Di., 26.03.2024 - 09:31

"Secondo gli indici misurati, nel decennio 2010-2023, a Bolzano la temperatura media annua è cresciuta dell’1,7%"
Questa espressione non sta in piedi e fa dubitare della competenza scientifica e logica di chi ha scritto l'articolo. Dal Sole24Ore, poi!
1,7% rispetto a COSA? Dato che dal grafico, a occhio, la differenza e' effettivamente 1,7 gradi calcolando all'inverso si giungerebbe a una temperatura di riferimento = -90C. Perche' questa e non lo zero assoluto, allora (-273,16)? E non consideriamo qui il calore latente degli zero C.
Prendiamola come una svista dell'estensore dell'articolo. Ma e' anche un'enorme svista che l'Unione europea mette nei suoi regolamenti e direttive. Questi richiedono, ad esempio, x% di contributo solare al riscaldamento. E anche questo come e' valutato? Rispetto a cosa? Anche nell'inverno peggiore la maggior parte dell'energia di un edificio e' di fonte solare, quella che riscalda le pareti e l'aria circostante. Se non ci fosse questa fonte di energia saremmo ai meno 200-250 gradi dell'universo. In confronto a queste temperature, una temperatura ambiente di -15C o +25C fa poca differenza. Inoltre anche i combustibili fossili sono biocombustibili fossilizzati, in ultima analisi di fonte solare. Possiamo utilizzarli oppure no? Dopotutto ci limitiamo a rimettere in atmosfera carbonio che le era stato sottratto centinaia di milioni di anni fa.
A Bruxelles, e in diverse redazioni, ci sono troppi laureati in scienze umanistiche e troppo pochi in discipline STEM. Per le seconde e' accettabile, per la prima, quando delibera in normative tecniche o IT, no!

Di., 26.03.2024 - 09:31 Permalink
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Christian I Di., 26.03.2024 - 13:44

Antwort auf von Gianguido Piani

Ottimo commento, come spesso accade quando si tratta di Gianguido Piani.
Ci sono moltissimi veri esperti del settore, anche premi nobel, che dicono che gran parte della causa del riscaldamento sia dovuta all'attività solare e solo in piccola parte all'attività del uomo. Questo NON significa assolutamente che non si debba proteggere l'ambiente, anzi!! Però ci vorrebbe una discussione molto più seria tra veri esperti e non i discorsi da bar sport pieni di dogmi e mantra ripetuti fino allo sfinimento.
E poi rimane un tema semplice semplice, ma fondamentale, e che ho già ripreso pochi commenti più in su: il cittadino medio NON ha le risorse finanziarie per montare pannelli solari sul tetto e per comprarsi l'auto elettrica!! Rinnovo la mia domanda: cosa facciamo??
E alla fine la politica e le sue "belle" idee. Leggevo mesi fa che in alcune città Italiane si volevano vietare le Euro 5. Così molti lavoratori che a stento arrivano a fine mese sarebbero costretti a cambiare macchina per poter lavorare. Vedo invece un lago di Garda pieno di potenti motoscafi inquinanti due volte (ambiente e acustico), che sfrecciano sul lago "tanto per farsi un giretto e sentirsi fighi". E poi orde di motociclisti, inquinanti due volte (ambiente e acustico) "tanto per farsi un giretto e sentirsi fighi". E poi aerei privati, elicotteri privati, super SUV... chi ha soldi non ha limiti. Come sarebbe se iniziassimo a super-tassare o vietare il lusso, il superfluo, invece che rompere le scatole a chi a stento arriva a fine mese??

Di., 26.03.2024 - 13:44 Permalink