Politik | I protagonisti del voto

Riccardo Dello Sbarba: “Sono il più amato tra gli italiani”

Grande successo del consigliere che si appresta adesso a cominciare la sua terza legislatura.

E' gongolante, Riccardo Dello Sbarba, tanto da capitargli qualcosa di strano. Cita quasi Lorella Cuccarini e proclama: “Sono il più votato tra gli italiani”. Nel 2008 Dello Sbarba aveva ottenuto “soltanto” 5.006 preferenze. Stavolta sono ben 3.335 in più, per un risultato complessivo di 8.341. Terzo tra i Verdi, ma, in effetti, di gran lunga l'“italiano” più votato. Christian Tommasini, per dire, si è fermato a quota 6.799. Altro fatto notevole: il toscano dei Verdi ha preso molte delle sue preferenze nel mondo di lingua tedesca. Fatto, questo, che ovviamente lo riempie d'orgoglio. E' necessario tuttavia versare nel calice del suo spumante una piccola goccia di veleno: possibile che proprio dalle parti del partito interetnico per eccellenza si debba rimarcare l'appartenenza linguistica come un fattore discriminante per valutare il successo ottenuto?

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Riccardo Dello… Mo., 28.10.2013 - 18:13

Caro Gabriele, leggo questo tuo editorialino al veleno e mi sorprendo: di solito si parla con le persone di cui si scrive e di cui si citano supposte frasi - in realtà appiccicandomi addosso parole di un'altra.
Invece non ti ho mai incontrato in tutta questa lunga giornata. Se almeno mi avessi telefonato, ti avrei spiegato che ritengo che proprio il mio risultato - dovuto al voto unito e mescolato di elettori ed elettrici di lingua italiana, tedesca, ladina, senegalese, albanese, marocchina ecc... - sia un successo interetnico, messo a contrasto coi magri risultati di chi, tra i candidati e le candidate di lingua italiana, puntava sul voto etnico. E poi qui si potrebbe fare un ragionamento sul futuro del mondo di lingua italiana in questa terra (che io ritengo possibile solo in termini interetnici)... ma questo, evidentemente, non ti interessava.
Così ora mi tocca rispondere così al tuo veleno, ed è triste.

Mo., 28.10.2013 - 18:13 Permalink
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Passing Art Mo., 28.10.2013 - 18:37

Riccardo, il problema è che anche un giornale-non giornale come "salto" che dovrebbe e che nei fatti è "alternativo" alla stampaccia di carta gretta e inebetita cui siamo abituati da decenni, dunque anche un nuovo medium online, interattivo e a forte vocazione partecipativa quale questo in cui ora scriviamo è, anch'esso, dunque, non di rado finisce con lo scivolare sopra i vizi e le più fastidiose abitudini dei "colleghi" con tesserino e con esame all'OdG di Roma, abitudini cui da tempo siamo avvezzi. E così, proprio quelle cose che più di tutte le altre ci davano fastidio e consideravamo scorrette dei giornaletti locali classici e cartacei, può finire, non si sa come, di ritrovarle laddove mai avremmo creduto poterle rinvenire. Tant'è. Così va il mondo. Purtroppo. O per fortuna (nel senso che ciò giova a chi credeva di poter cambiare il mondo e si ritrova umanamente parte e sostanza di tale stesso mondo - ovvero: è una lezione di vita; forse)?

Mo., 28.10.2013 - 18:37 Permalink
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Maximilian Ben… Mo., 28.10.2013 - 20:02

Poi dico a Passing Art che salto è prima di tutto indipendente e poi, forse alternativo - se vi garba bene, altrimenti leggete pure la cartaccia... Ma credetemi, sono i temi che contano, non i colori...

Mo., 28.10.2013 - 20:02 Permalink
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Passing Art Mo., 28.10.2013 - 21:23

Antwort auf von Maximilian Ben…

Se davvero Benedikter ovvero Maximilian ritiene che qualcosa-qualcuno possa davvero essere indipendente, allora ci permettiamo, e lo facciamo con il massimo rispetto, di consigliargli un bel bagno nella realtà, nella datità, nella concretezza dei fatti, delle cose umane, della vita di codesto pianeta, insomma. Di certo "salto" si distingue (altrimenti qui non saremmo, né ora, né mai) in chiave positiva e di gran lunga lo optiamo ogni dì al posto (o, al massimo, in moderata combinazione coi) dei giornalacci localetti di carta stampata e strampalata. Il tono, lo diciamo sempre con il massimo rispetto, col quale Benedikter ovvero Maximilian ci invita (“se vi garba bene, altrimenti leggete pure la cartaccia...”) a unicamente venerare “salto” e i suoi estensori-redattori-giornalisti respingendo ogni refolo critico è invece a nostro giudizio più adeguato ad altri tipi di pubblicazione di ispirazione unidirezionale e non certo a un “blog-giornale” online tutto improntato alla compartecipazione democratica dei suoi fruitori. Con osservanza, s’intende.

Mo., 28.10.2013 - 21:23 Permalink
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Maximilian Ben… Di., 29.10.2013 - 09:20

Antwort auf von Maximilian Ben…

é vero, chiedo venia. Ma sta di fatto, che fino ad oggi poche persone hanno compreso la portata democratica del progetto salto - appunto la sua indipendenza. E ancora meno partecipano economicamente. Tutti bravi ad elargire consigli, ma nessuno mette mano al portafoglio. Eccetto i soci della cooperativa - compresi i giornalisti di salto. Quindi un po di rispetto, noi non siamo a libro paga di nessuno, ancora... Hehe!

Di., 29.10.2013 - 09:20 Permalink
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Gabriele Di Luca Mo., 28.10.2013 - 21:35

E pensare che di veleno ce ne ho messo solo una goccia (in cantina ne ho a damigiane). ;)

Mo., 28.10.2013 - 21:35 Permalink
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Max Carbone Mo., 11.11.2013 - 11:28

una bella responsabilità. qualcuno si sentirebbe seduto su un vulcano. va detto che un terzo posto in lista fornisce una certa garanzia di essere eletto; dalla matita copiativa un effetto domino, insomma.

Mo., 11.11.2013 - 11:28 Permalink