Gesellschaft | I numeri

Quanto costa davvero mantenere un rifugiato?

Gli esempi di Milano, Roma e della nostra provincia. Stocker: "vigileremo sul corretto utilizzo dei finanziamenti". L'inserimento socio-economico-abitativo è possibile?

Le cifre

"La mancanza di leadership e di visione minaccia di renderla [l’UE, ndr] un organismo sempre più ingombrante per le cose facili e sempre più inutile per quelle difficili. Un vuoto ammasso di egoismi nazionali che dura finché questi non vengono disturbati", scriveva Ernesto Galli Della Loggia in un editoriale del Corriere della Sera poco più di due mesi fa. E le cose nel frattempo non sono migliorate di molto. Secondo il rapporto annuale dell’Alto Commissariato dell’Onu, sarebbero 60 milioni (8,3 milioni più di un anno fa, 23 milioni più di dieci anni fa) le persone che lasciano i propri paesi d’origine in cerca di una qualsiasi forma di salvezza da fame, guerre, carestie, torture e sparizioni. Per comprendere meglio l’entità del fenomeno basti pensare che per ogni 122 abitanti della Terra, uno è un profugo, e per il 51% si tratta di bambini. I rifugiati sono 19,5 milioni, gli sfollati interni 38,2 milioni e i richiedenti asilo 1,8 milioni. 54mila sono invece i profughi sbarcati sulle coste italiane.

Quanto costa mantenere i profughi?

Prendiamo l’esempio di Milano: dall’inizio del 2015 sono arrivati oltre 10mila migranti, 64mila dal 2013 e solo 270 sono state le richieste di asilo. Ma come funziona in concreto l’assistenza? I soldi arrivano dallo Stato attraverso la prefettura e in base a un protocollo d’intesa, e il Comune fa da garante. Il denaro viene poi girato agli operatori che si occupano dell’assistenza vera e propria. I fondi statali per l’accoglienza dei profughi temporanei superano i 7 milioni e mezzo di euro per il 2014; a marzo 2015 la cifra era di 1,8 milioni di euro. Il rimborso giornaliero base (vitto e alloggio) è di 30 euro per ogni adulto e minore accompagnato. 290mila euro sono invece i soldi stanziati dal Comune. 
A Roma (e provincia) la spesa pro-capite è di 35 euro comprensivi di vitto e alloggio, circa 27 milioni di euro sono stati previsti per l’accoglienza nel periodo compreso tra il primo maggio e il 31 dicembre. 

E in Alto Adige?

Il costo dell’assistenza è sceso da 30 a 28 euro (escluso vitto e alloggio) per circa 500 profughi presenti sul territorio. Per quanto riguarda l’erogazione di tali quote qualcosa è tuttavia cambiato: fino al 31 marzo 2015 se ne faceva carico lo Stato che, attraverso il Commissariato del Governo, li recapitava al terzo settore e cioè agli operatori che in prima persona si occupano dell’assistenza ai profughi. Dal primo aprile è invece la provincia ad anticipare il denaro che viene successivamente rimborsato dallo Stato. Dopo esplicita richiesta di delucidazioni da parte dei Verdi riguardo le opportune verifiche sui finanziamenti che l’asse provincia-prefettura-associazioni fornisce per il sostegno ai migranti in loco, l’assessora Martha Stocker ha assicurato che la provincia ha la facoltà di inviare in ogni momento ispettori nei centri d’accoglienza così da controllare l’efficienza del servizio e verificare che il numero dei profughi presenti corrisponda a quanto dichiarato dall’associazione che se ne prende cura.

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Mensch Ärgerdi… Mo., 06.07.2015 - 17:51

Con tutto il dovuto rispetto, ma dall'articolo non si capisce una mazza. In Alto Adige il rifugiato costa 28€, mentre a Milano il costo è di 30, ma ci sono ancora 1,8 milioni spesi quest'anno dallo Stato e 290.000 dal comune, ma a Roma la spesa pro capite (cioè di quanto costa un rifugiato ad ogni romano, o pro capite significa pro rifugiato?) è di 35€, mentre 27 milioni (da dove? Stato? Comune? Provincia? Boh!) sono previsti per l'anno in corso.
La domanda del titolo rimane aperta: quanto costa davvero (!!!) mantenere un rifugiato?
Per rispondere alla domanda sarebbe bello sapere quanto ogni istituzione pubblicamente finanziata spende per il mantenimento dei rifugiati, per poi dividere la somma con il numero di rifugiati presenti in Italia.

Mo., 06.07.2015 - 17:51 Permalink
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Markus Leoni Di., 07.07.2015 - 00:58

È tutto fin troppo chiaro, invece. Il guaio è che ancora non abbiamo capito che abbiamo bisogno degli immigrati se non vogliamo che la nostra economia si areni. Basta dare uno sguardo ai dati demografici del nostro paese, in Italia non si fanno più figli. Non ci vuole un genio per comprendere quali saranno le conseguenze.

Di., 07.07.2015 - 00:58 Permalink