Politics | omotransfobia

A quale titolo?

Divisi su tutto ma non sulla lotta ai diritti. Dalla Lega ai Freiheitlichen, dalla SVP a FDI: Pro Vita & Famiglia invita 6 politici maschi a discutere di genitorialità.
Locandina Pro Vita e famiglia
Foto: pro vita e famiglia

È sufficiente la locandina per capire di cosa si parlerà il prossimo 10 febbraio a Bolzano. “Si potrà ancora dire Mamma e Papà?” è il titolo dell’evento promosso dall’organizzazione antiabortista di Pro Vita & Famiglia, nella Sala Anne Frank di Via della Mendola 124.
A Bolzano contro il gender – recita la nota che l’associazione ha inviato ai media per promuovere l’evento –. Appuntamento venerdì 10 febbraio a Bolzano per smascherare le insidie dell’ideologia gender, che confonde i bambini sulla loro identità sessuale. Insieme capiremo le origini e i fondamenti di questa ideologia perversa che sta letteralmente infettando ogni ambito del vivere sociale: scuola, media, istituzioni, web, legislazione. Ma soprattutto capiremo come poter respingere questo attacco con coraggio e consapevolezza".



Saranno ben sette i relatori chiamati a parlare di genitorialità, moderati da Francesco Avanzini, medico assunto dall’Ospedale di Bolzano e rappresentante della sezione territoriale del movimento omotransfobico e antiabortista. Nessuna donna è stata invitata
Stando a quanto indicato dal sito ufficiale di Pro Vita & Famiglia, con Antonio Brandi (Presidente della Onlus), ci saranno Matteo Gazzini (Europarlamentare del Gruppo Identità e Democrazia), Roberto Selle (Capogruppo della Lega nel Consiglio Comunale di Bolzano), Marco Galateo, (Consigliere Provinciale della Provincia Autonoma di Bolzano e Consigliere Regionale del Trentino-Alto Adige di Fratelli d’Italia), Andreas Leiter-Reber, (Capogruppo dei Freiheitlichen nel Consiglio Provinciale e Regionale del Trentino-Alto Adige) e persino Giuliano Vettorato (Vice Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Assessore alla Scuola italiana, Formazione professionale italiana, Cultura italiana, Energia e Ambiente) e Stephan Konder (Presidente del Consiglio Comunale di Bolzano della Südtiroler Volkspartei).

 


Stupisce, ma non troppo, che chi siederà allo stesso tavolo a inveire contro fecondazione assistita, famiglie arcobaleno, linguaggio inclusivo e spauracchi gender vari siano rappresentanti politici solitamente abituati a lanciarsi attacchi a mezzi stampa o tra le aule di un Consiglio oppure, peggio ancora, chi dall’alto di un importante ruolo istituzionale dovrebbe agire nell’interesse di tutta la cittadinanza, e non solo di quella che ne ha favorito l’elezione. 
L’evento ha fatto storcere il naso a molti, anche a Cornelia Brugger, vicepresidente della Circoscrizione Gries in cui si terrà la conferenza: “Qui si confondono i ruoli. Il presidente della Giunta è il presidente di tutti, non solamente di qualcuno. La veste istituzionale non è quella di un partito, e lo stesso vale per Konder, che rappresenta il Consiglio comunale di Bolzano. Non entro nel merito dell’evento, che si commenta da solo e a cui non parteciperò per evitare di farmi del male. Tuttavia non è possibile vietare la sala pubblica: un conto è che la chiedesse un movimento come Casa Pound ma qui siamo dentro al gioco democratico e purtroppo, le idee di Pro Vita & Famiglia sono condivise da molte persone all’interno della società”.

 

Insomma c’è un minimo comune denominatore tra nazionalisti e secessionisti, tra governo locale e opposizioni, tra rappresentanti politici che mai in nessun altro caso riuscirebbero a trovarsi seduti a discutere costruttivamente di un qualcosa su cui si trovano d’accordo: la lotta ai diritti contro donne, soggettività LGBTQ+ e la libertà di scelta.
La  vicinanza di Giuliano Vettorato al movimento Pro Life era già stata esternalizzata con l’attacco inquisitorio alla Biblioteca di Bressanone per aver ospitato lo scorso maggio l’iniziativa “Letture inclusive”, promossa dall’associazione Famiglie Arcobaleno cittadina, in collaborazione con OEW Organizzazione per un mondo solidale.
La lettura che ha spaventato l’Assessore all’Istruzione a tal punto da averla fatta censurare vietandone la diffusione, è quella del libro per bambini “Piccolo Uovo”vincitore del prestigioso Premio Andersen nel 2012 e finito all’indice dell’inquisizione ultracattolica perchè ritenuto colpevole di diffondere la fantomatica teoria gender per il semplice fatto di raccontare dei diversi modi di essere famiglia.
Anche l’annunciata presenza di Stephan Konder ha suscitato diverse polemiche. I consiglieri del Team K hanno richiesto una discussione urgente, appellandosi all'articolo 53 del regolamento, dal momento che la presenza all’evento del Presidente del Consiglio Comunale senza alcun mandato da parte del Consiglio stesso desta fondati interrogativi circa la sua legittimità.

 

L’assessora Chiara Rabini ha sollecitato il Presidente a modificare la locandina, affinché il suo intervento non sia espressione del ruolo che ricopre all’interno del Consiglio Comunale.
A seguito delle contestazioni, Konder ha deciso di non partecipare all’incontro e chiesto di essere rimosso dall’elenco dei relatori. 

 


Chissà se anche dai palazzi di Piazza Magnago, qualcuno realizzerà che la presenza del vice presidente della Provincia di Bolzano all’interno di un'iniziativa di questo tenore sia altrettanto inopportuna.