Politics | Tavolo sulla sicurezza

Durnwalder e Kompatscher: opinioni diverse su "Stop der Gewalt"

Per Durnwalder la campagna di Dolomiten "è utile, ma non bisogna drammatizzare". Contrario invece Kompatscher: "Non mi ha fatto piacere e può provocare allarme sociale".
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Foto: Privat

"Non mi ha fatto piacere. L'elenco pubblicato oggi da Dolomiten si basa su notizie informali, anche anonime, relative ad un periodo di 5 anni e non si dice in nessun modo se si tratta di un fenomeno significativo ad esempio rispetto ad altre regioni. Le notizie date in questa maniera non sono utili e anzi possono provocare un allarme sociale, magari provocando una reazione esagerata da parte dei giovani altoatesini intenzionati a farsi giustizia da soli. Io credo che questa non sia la via giusta: fare elenchi e buttarli lì , tra l'altro non commentati, non va bene." 

Non usa mezzi termini il presidente del consorzio dei comuni Arno Kompatscher nel commentare la doppia pagina oggi pubblicata da Dolomiten ed interamente dedicata ad una tabella con le presunte appartenenze etniche di vittime e carnefici nei casi di violenza avvenuti nei luoghi di ritrovo giovanili. 

"In ogni caso occorre valutare oggettivamente la situazione - prosegue Kompatscher - capendo se effettivamente c'è stato un aumento di questi fenomeni e studiandone in caso l'evoluzione". 
E' quello che si proponeva di fare il tavolo di lavoro convocato per oggi presso la Camera di Commercio, presenti il commissario del governo Valenti, il presidente della giunta provinciale Durnwalder, l'assessore Widmann, Kompatscher appunto in veste di presidente del consorzio dei comuni ed il "padrone di casa" Michl Ebner. 

Ma... cosa ne pensa Luis Durnwalder della campagna "Stop der Gewalt"? 
Ci siamo messi in coda con gli altri giornalisti e alla fine siamo riusciti nel nostro intento: per mettere a confronto il "nuovo" con il vecchio. 
A suonare è stata una campana diversa, ed il tono non era stentoreo come di consueto. 
"Noi sappiamo del motivo per cui Dolomiten ha seguito la faccenda - ci ha detto un po' imbarazzato il Landeshauptmann - ma d'altronde io sono sempre contento se qualcuno ci aiuta a risolvere una problematica". "Se un problema lo conosciamo è più facile poi intervenire, indipendentemente da chi ne è stato colpito e posso dire che il fatto è stato fatto presente e così molti altri che avevano subito simili abusi li hanno denunciati, mentre prima avevano paura di farlo" ha proseguito Durnwalder, affrettandosi poi ad affermare di essere "contrario ad una criminalizzazione generalizzata". 
"Non dobbiamo esagerare" ha detto ancora il presidente della giunta, cercando di sdrammatizzare: "Le procedure per garantire la sicurezza ci vogliono ma non dobbiamo criminalizzare persone che non fanno altro che divertirsi un po'".

Che non fanno altro che divertirsi un po'? Ma non era un'emergenza di violenza quella che il Sudtirolo si trovava a dover affrontare, stante l'allarme lanciato da Dolomiten?". 
Diplomazie interne alla galassia SVP in piena campagna elettorale, ok, lo sappiamo. 
E fortunatamente i toni si stemperanto nei tavoli tecnici e politici si stemperano. In conferenza stampa, sono "andati in onda" toni concilianti, improntati alla collaborazione istituzionale, ed abbinati all'annuncio solenne che la Camera di Commercio, grazie ad un escamotage legislativo, potrà sostenere economicamente i gestori di locali che vorranno dotarsi di videocamere, naturalmente fortemente sollecitati in questo senso. 
Ma guarda un po': la camera di Commercio guidata da Michl Ebner, che recentemente ha ricevuto un finanziamento dalla provincia di ben 5 milioni di euro, suscitando malumori anche all'interno della SVP, viene coinvolta direttamente nel meccanismo volto ad incrementare il livello di sicurezza in Alto Adige, sulla scia anche e soprattutto della campagna "Stop del Gewalt", lanciata dal quotidiano Dolomiten guidato da un altro Ebner, Toni, e della quale campagna ultima propaggine è la tabella di cui sopra.

Ma cosa fare per prevenire? Il concetto lo esprime Kompatscher ma è stato un leitmotiv durante la conferenza stampa.. "Credo si tratti soprattutto di un fenomeno sociale: chi ha un posto di lavoro, una formazione e un futuro, non cerca di provocare risse. L'eventuale background migratorio di per sé è indifferente, anche se spesso sono proprio gli immigrati a vivere situazioni di maggior disagio." Kompatscher arriva addirittura a relativizzare il tema dell'abuso di alcol: "A quanto ne sappiamo nei recenti fatti di cronaca l'abuso non è stato un elemento scatenante e dobbiamo ricordarci in ogni caso che spesso ad abusarne sono di più le persone locali, anche loro e non a caso in una situazione di disagio." 
Kompatscher si spinge anche ad abbozzare quelle che dovrebbero essere le molteplici linee guida dell'intervento necessario per affrontare e prevenire i fenomeni di violenza: "Da una parte devono mettersi in moto gli streetworkers, dando una prospettiva a questi giovani, ma vanno anche utilizzati quando necessario efficaci strumenti di repressione." 

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Werner Wallnöfer Thu, 07/11/2013 - 22:30

das gehört sicher nicht zu den institutionellen aufgaben, aber das ist uns südtirolern ja wurscht... wenn die themenliste des gipfels auch auf strafrechtliche aspekte ausgeweitet würde, die nicht nur straftaten gegen die körperliche unversehrtheit beeinhalten, so könnte man glatt ein auge zudrücken

Thu, 07/11/2013 - 22:30 Permalink
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guido margheri Fri, 07/12/2013 - 09:00

Tanto di cappello ad Arno Kompatscher che in una posizione molto delicata com'è quella di candicato alla presidenza della Giunta Provinciale, in pieno periodo elettorale, ha saputo trovare le parole giuste su un tema "difficile" come la sicurezza andando "controcorrente" rispetto ad una campagna dai toni xenofobi, forcaiola, sbagliata e controproducente, proprio dal punto di vista della sicurezza. Solo con questa serietà si possono poi trovare le soluzioni. Tra l'altro i tavoli di lavoro sbandierati come novità esistono già da molto tempo. Solo il Dolomiten non se n'era accorto.

Fri, 07/12/2013 - 09:00 Permalink
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Maximilian Ben… Fri, 07/12/2013 - 10:39

Qualche volta mi chiedo, se in questa campagna elettorale Arno Kompatscher abbia il ruolo del buono, saggio e sensato, mentre chi non si candida più o ha un bacino elettorale di granito (Theiner, Musner, Widmann) facciano in falchi. Tutto per coprire il massimo dei consensi alla "Sammelpartei".

Fri, 07/12/2013 - 10:39 Permalink
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guido margheri Fri, 07/12/2013 - 16:46

In reply to by Maximilian Ben…

Hai ragione Max. Gli esponenti della SVP sono strutturalmente dei "Giano bifronte". Ma questa campagna forsennata del Dolomiten è durata troppo e ha assunto toni e contenuti pericolosissimi e uno stop così "autorevole", per quanto precario o strumentale, può veramente aiutare...

Fri, 07/12/2013 - 16:46 Permalink