Culture | Mambo

15 agosto - Mambo, rapsodie e altre storie notturn

Tenera è la notte, mi sono detta, mentre il trillo del clarinetto preparava l’ingresso del pianoforte delle meraviglie...
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Gatto n. 1 e gatto n. 2 mi chiedono ragguagli sulla serata di ieri. Mi fissano con sguardo indagatore e sento che presto confesserò ogni cosa. Accoccolandosi sui miei piedi mi dicono che non c’è nulla di cui vergognarsi, il ritmo è ritmo e non si può resistere. Quindi, se con Bernstein non riuscivo a tenere fermi i piedi e schioccavo anch’io le dita sentendomi il capo degli Sharks, la colpa è tutta dell’orchestra e del Maestro, che ieri dondolavano molleggiati come tanti Tony Manero. L’ondeggiare flessuoso e cadenzato della coda di gatto n. 1 testimonia la sua piena comprensione: anche lui non può rinunciare a miagolare “mambo” quando ascolta West Side Story. Rincuorata dalla loro benevolenza, proseguo il racconto e ammetto che avrei regalato mazzi di gardenie odorose al pianista Trpceski, arrivato sul palco direttamente dalla terrazza di un albergo rosa, grande e orgoglioso, che dorme placido sulla bella costa della riviera francese. Tenera è la notte, mi sono detta, mentre il trillo del clarinetto preparava l’ingresso del pianoforte delle meraviglie. Dopo aver omaggiato di un baciamano sornione la bella violinista, Simon il galante corteggia anche noi, donandoci due bis. Chopin, per dichiararci il suo amore appassionato e Take Five, per chiarire, a scanso di equivoci, che il suo è uno spirito libero.

Gatto n. 2 approva: gli amori che si prendono troppo sul serio finiscono male, mormora con fusa perentorie. Sulle prime, questo suo cinismo mi infastidisce, ma poi mi dico che è solo una posa; con la scusa di ripercorrere il più fedelmente possibile la serata di ieri, gli faccio ascoltare le Suite del Romeo e Giulietta di Prokofiev. Con il pianto dei violini davanti alla tomba di Giulietta, gatto n. 2 getta la maschera e inizia a premere ritmicamente le zampe sul cuscino, segnale inequivocabile di profondo coinvolgimento emotivo.

Infine, conoscendo la passione di gatto n. 1 per Rita Hayworth, gli dico che, con l’Ouverture di Widmann, mi sono sentita una biondissima Signora di Shanghai nel labirinto degli specchi.

"La fuga non dà scampo, nè pace, nè amore" sbadiglia, citando Orson Welles.

http://www.bolzanofestivalbozen.it/News/de/159/3347/44199.aspx