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SE TROVI DEI FILI,LEGALI E SAREMO AMICI PER SEMPRE.

Un progetto di alcuni bambini di Genova ad altri bambini meno fortunati in questo momento...i bambini siriani.

Cari bambini sono Zainab, ho 8 anni dal villaggio di R.
La nostra casa si è distrutta. Siamo rifugiati in questo villaggio dove frequento questa scuola. I missili ci passano sopra, ci fanno paura. Ho paura per i miei amici. Non sappiamo quando moriamo,
beviamo l'acqua della pioggia e vediamo morire altri bambini di fame. Mi piace il pane.
Ma non lo troviamo se non raramente.
State con noi vi prego.

Cara Zainab sono Carlos, ho 10 anni e faccio la quarta in una scuola di Genova. Dalla nostra finestra si vede il mare, i tetti dove fanno il nido i gabbiani e certe volte vediamo anche i pappagalli verdi.
Tu sei nel mio cuore e so già che siamo amici. Perchè i grandi non fanno niente per far finire le bombe ? Noi lo stiamo dicendo a tutti di mandarvi aiuti.
Spero che un giorno in Siria si diffonda la felicità 
Ti vorrei tanto vedere, se trovi dei fili intrecciali, così saremo uniti.

Ecco cosa si scrivono i bambini“dell'Italia”, come essi stessi si definiscono, con i bambini“della Siria”. Due nazioni che dovrebbero essere “mamme” e mamme non sono,una perchè non rassicura sulla sorte degli altri bambini del mondo e l'altra perchè uccide i suoi figli.

Allora in tanti, tutta una scuola,e poi da altre scuole e altre ancora, scrivono lettere ai loro compagni in Siria e a tutti gli adulti affinchè salvino i bambini della Siria.
Un coraggioso postino sfida le bombe e porta le lettere in un paesino vicino a Edleb , nel nord del paese martoriato,e nei campi profughi, insieme agli aiuti raccolti tra genitori e insegnanti. E ogni volta torna con parole drammatiche che cercano aiuto e conforto, che gridano per la disperazione, che ormai disperano.
Lettere pesanti da leggere per chi ha meno di dieci anni, ma la lettura viene affrontata con coraggio e qualche lacrima per dare voce a chi è invisibile.
.Infatti i bambini in Siria sono dei microbi, visti dall'aereo che li bombarda, microbi di una grave malattia che ha colpito la Siria due anni fa : la “voglia di giustizia e libertà “. E la soluzione a una così grave malattia è una medicina amara, la guerra e poco importa se è una medicina letale, che guarisce a discapito del paziente. “ L'operazione è riuscita, ma il paziente è morto “.
La Siria sta morendo, stanno morendo i siriani., stanno morendo e soffrendo soprattutto i bambini.

Mame è senegalese e regge con orgoglio la bandiera dell'Europa durante la marcia per fermare la guerra. “ noi europei dobbiamo fare di più !” dice al cronista che lo intervista. E Eva aggiunge “
Avrei un'idea ,radunare tutti i presidenti di Europa e visto che hanno conosciuto Assad diciamogli di smettere ,almeno provateci fate dei tentativi perché stanno morendo tante persone 
e questo fa soffrire tutti noi .”

Poi Nuraddin, che è italo-siriano,e non sa più nulla di molti cuginetti, prende il microfono e urla “ non è giusto che nessuno ci difenda ,siamo piccoli e non possiamo difenderci da soli “.

Per legare con questi fili di parole i bambini prigionieri della violenza cieca e quelli di tutto il mondo creiamo una rete di sensibilizzazione e aiuti, così saremo uniti nel dire basta a questo massacro, lo pretendono i nostri figli per credere nel futuro.

“Sono seduta in classe, sento paura, ti voglio bene Eva”
“Sono seduta in classe sento la tua paura, ti voglio bene Zainab “
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Profile picture for user Paolo Porsia
Paolo Porsia Sat, 03/23/2013 - 13:47

Tu SEI LUCE e la troppa luce paralizza la lingua...Se ne può solo restare AMMIRATI sperando che non metta troppo in evidenza le mie zone d'ombra...Continua così...
:-D

Sat, 03/23/2013 - 13:47 Permalink