La legalità nel piatto, quattro incontri per parlare di legalità a tavola! Dal 29 marzo al 18 aprile a Bolzano

Il coordinamento Alto Adige/ Südtirol dell’Associazione Libera, in collaborazione con la cooperativa sociale l’Altrocatering organizza per il progetto la Piattaforma delle resistenze contemporanee (www.festivalresistenze.it), quattro incontri a cena, con alcuni relatori operanti nel settore dei beni confiscati alla mafia, per parlare della filosofia di Libera Terra, impegnata da sempre a diffondere la cultura della legalità. Primo appuntamento, sabato 29 marzo alle ore 19.45 presso la sede di Altro catering in via Torino 82/b a Bolzano, con la cooperativa Beppe Montana, per una cena siciliana, per partecipare è necessaria la prenotazione via mail [email protected] .
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La cooperativa è intitolata alla memoria di Beppe Montana, il commissario catanese ucciso da Cosa Nostra a Palermo nel 1985.

La legalità nel piatto, vedrà protagoniste tre cooperative che lavorano su terreni confiscati alla mafie e la Coop trentino calabrese che gestisce la Bottega di Reggio Calabria. In queste cene/incontri le cooperative si presentano alla città e a seguire gustose cene regionali a base di piatti tipici! La cooperativa nasce sui terreni delle province di Catania e Siracusa: è intitolata al Commissario Beppe Montana. Si è costituita nel 2010 a Catania, la prima a gestire terreni delle province di Catania e Siracusa. La nuova cooperativa aderisce all'associazione Libera, e si aggiunge ai progetti già attivi in provincia di Palermo e alle aziende su beni confiscati in Calabria e Puglia. Quattro giovani soci lavoratori (saranno presto sei), selezionati per bando pubblico curato dalle Prefetture di Catania e Siracusa in collaborazione con Libera, gestiscono 75 ettari sui Comuni di Belpasso, Rammacca, Motta Sant'Anastasia e Lentini, con il supporto del Consorzio Etneo per la Legalità e lo Sviluppo. Terre e strutture appartenute alla famiglia dei Riela e a loro fiancheggiatori, provenienti da confische esecutive della fine degli anni Novanta, per appezzamenti rimasti a lungo inutilizzati, ora ceduti in comodato d'uso dai suddetti comuni, che ne manterranno la proprietà. Una cooperativa sociale di tipo B, costituita come le altre del progetto Libera Terra per almeno il 30% da soci lavoratori svantaggiati.I terreni saranno coltivati in regime biologico, secondo le rispettive vocazioni tradizionali: dall'agrumeto, all'uliveto, dall'ortiva al seminativo. Prodotti come olio, conserve e farina saranno commercializzati col marchio Libera Terra, nel segno della creazione di opportunità di lavoro regolare e di produzioni di qualità, espressioni della ricchezza produttiva del territorio.