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“Staremo a vedere”

Prendendo atto della decisione di chiudere le strutture per l’emergenza freddo, il sindaco di Bolzano si è detto pronto a gestire sicurezza ed ordine pubblico in città.
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Foto: Comune di Bolzano

Il sindaco Bolzano spera che la decisione di chiudere le strutture per l’emergenza freddo, di per sé da lui sconsigliata, possa spingere la maggior parte delle persone finora ospitate a lasciare la città. Anche se in merito Renzo Caramaschi manifesta un certo scetticismo. 
In ogni caso Provincia e Commissariato del governo hanno assicurato di avere pronte alcune soluzioni tampone se la chiusura di Palasport ed ex Ali Market non dovesse dare gli effetti sperati”, conferma il primo cittadino di Bolzano.  

Il servizio di ospitalità notturna ’emergenza freddo’ è stato riservato nel corso dell’inverno - lo ricordiamo - a persone senza fissa dimora, autoctone o di origine straniera, che di per sé non avevano diritto ad una protezione internazionale in base allo status di profugo. Tutto questo mentre la Provincia sta mano a mano realizzando il programma concordato con Commissariato del Governo e città di Bolzano, allo scopo di spostare una parte dei richiedenti asilo provvisoriamente ospitati nel capoluogo nel resto del territorio altoatesino. 

Altra questione è quella dell’ordine pubblico e della sicurezza, in merito alla quale lo stato si appresta a dare maggiori poteri ai sindaci
Il sindaco di Bolzano in merito mette le mani avanti: “bisognerà vedere cosa prevederà la legge, anche se io mi sono portato avanti studiandomi intanto cosa prevede in via provvisoria il decreto”. Ricordando che di per sé non si tratta di veri e propri ‘poteri di pubblica sicurezza’, perché le nuove disposizioni riguardano soprattutto la vivibilità dei quartieri ed il decoro urbano
I poteri di sicurezza pubblica rimangono di esclusiva competenza degli organi dello stato”, precisa Caramaschi. Ricordando però che al sindaco spetterà il compito di stilare una sorta di mappa dei luoghi che nella città portano risultare off limits per i senza fissa dimora. Con la grande novità rappresentata anche dalla possibilità di comminare una sorta di daspo (divieto d’accedere, termine mutuato dalla manifestazioni sportive italiane) di 48 ore rispetto a certi luoghi sensibili della città

In merito al potenziale ’problema’ rappresentato a Bolzano dalla presenza di profughi, Caramaschi ha detto anche che a suo avviso è tutta una questione di tempistiche necessarie per rendere effettiva l’integrazione

“Ci vuole tempo ma alla fine si possono raggiungere risultati anche molto positivi, come dimostrano i 4400 bolzanini italiani di origine albanese che da tempo ormai contribuiscono a produrre ricchezza in città”

Il comune di Bolzano oggi ha anche annunciato che sta organizzando un nuovo servizio di consulenza per immigrati, dotato di una doppia piattaforma, fisica e online, ed offerto in 9 lingue tra quelle più significative utilizzate nei paesi maggiormente a rischio. 
E’ giusto che ricevano la migliore informazione sui loro diritti ed anche sui loro doveri ed è anche questa un’importante forma di prevenzione dei comportamenti devianti”, ha detto il sindaco Caramaschi facendo indiretto riferimento ad alcuni fatti cronaca degli ultimi giorni. 

Il sindaco di Bolzano ha anche confermato che sono stati intensificati di molto i controlli in alcune zone sensibili del capoluogo, come i giardini della stazione. Si tratta di nello specifico - ha precisato Caramaschi - di “controlli puntigliosi e ripetuti delle generalità” che vengono messi in atto da Polizia e Vigili Urbani che da qualche tempo lavorano a stretto contatto. 
Ho chiesto al questore anche di dare maggiore ‘pubblicità’ alle espulsioni - ben 48 dall’inizio dell’anno, ndr - che vengono operate anche nella nostra realtà locale”, ha quindi aggiunto il sindaco di Bolzano. Dicendo di sperare in un “forte effetto deterrente rispetto a comportamenti che non possono essere tollerati”.