Society | Sacro Cuore

Che valore hanno i fuochi?

Stasera si riaccenderanno i fuochi sulle montagne del Tirolo. Si tratta di una semplice tradizione popolare o di un chiaro messaggio politico rivolto contro lo Stato italiano?

La festa del Sacro Cuore, celebrata in tutto il Tirolo la terza domenica dopo Pentecoste, si presta a molteplici letture. Da una parte, come si racconta nell'intervista concessa a salto.bz dal giovane Lukas Varesco, c'è chi afferma che si tratti di una tradizione dal carattere prevalentemente religioso, un solenne momento di meditazione e ringraziamento che esclude qualsivoglia intento provocativo: “Es geht am Herz-Jesu-Sonntag um nichts Radikales, um nichts Provokatives. Wir sind nicht gegen etwas, sondern für etwas. Wir gedenken unseren Vorfahren, wir danken für das, was wir haben. Und wenn wir dann beim Gottesdienst das Herz-Jesu-Bundeslied singen, das ist dann sehr ergreifend”.

 Dall'altra, però, c'è anche chi ne sottolinea con forza il significato politico, affermando, come ha fatto per esempio il consigliere provinciale Sven Knoll, che “Das Herz-Jesu-Fest steht für die Freiheit und Einheit Tirols und ist somit nicht nur eine schöne Tradition, sondern vielmehr ein konkreter Auftrag an die Politik, die Unrechtsgrenze am Brenner endlich zu überwinden”. Da quest'ultimo punto di vista, diventa dunque anche possibile leggere l'accensione dei fuochi, almeno quando essi non raffigurano più semplicemente un cuore ardente, bensì vanno a comporre le scritte “Los von Rom” e “Ein Tirol”, come una dimostrazione particolarmente accentuata - dunque sia includente che escludente - di orgoglio identitario.

E' molto probabile che il confine tra queste due opzioni sia molto sottile e neppure chi lo varca riesca ad accorgersi veramente di farlo. Si tratta, in definitiva, del medesimo confine che separa una percezione positiva di appartenenza alla propria Heimat dagli eccessi sciovinisti che, in casi estremi, degenerano e culminano in atteggiamenti di vero e proprio razzismo. Il dibattito al riguardo non è nuovo, e sicuramente – dopo che anche stasera l'ultimo fuoco si sarà spento - continuerà a caratterizzare il discorso pubblico sudtirolese ancora per anni.  

Una più raffinata interpretazione del fenomeno la si può leggere QUI.