Culture | 13,14,15 Ottobre, ore 20.30, Merano, Studio Mertz Ideas - via delle Corse 141 A/B

LE DUE VITE

Penultimo appuntamento di SONORA ’13 con LE DUE VITE,
melologo per attrice e tre strumenti di Marcello Fera tratto “Autobiografie della leggera” di Danilo Montaldi (Einaudi 1961).
Note: This article is a community contribution and does not necessarily reflect the opinion of the salto.bz editorial team.

Le due vite sono quelle di Cicci che prostituta prima, irreprensibile signora poi, riflette sulla sua condizione passata e presente.
Cicci è una bambina nelle campagne cremonesi negli anni ’20 del Novecento.

Fin dall’adolescenza è insidiata dalle attenzioni erotiche di uomini e donne, approda fatalmente alla prostituzione per poi conoscere l’amore, le atrocità della guerra e il ritorno al paese d’origine, moglie e madre rispettata e afflitta dalle responsabilità quotidiane. Uno sguardo a ritroso il suo, vivace, coraggioso e implacabile, pervaso dalla forza morale di chi è abituato a confrontarsi con le conseguenze di ogni scelta. Johanna Porcheddu è l’interprete di questa narrazione in prima persona, la cui voce è il quarto strumento di una partitura che impegna un trio d’archi formato da violino, violoncello e contrabbasso. In bilico tra memorie popolari e straniamento.

 

Autobiografie della leggera è un libro importante in cui Montaldi, intelligente interprete del cambiamento sociale del dopoguerra, raccolse i memoriali di cinque marginali del Cremonese. Persone ascrivibili alla cosiddetta “Leggera”, termine che designa, in molti dialetti del nord Italia, una  dimensione sociale ed esistenziale a cavallo tra piccola criminalità e precarietà lavorativa.

La narrazione di sé, delle proprie esperienze di vita, si fa in queste memorie, coscientemente atto letterario, epico. Ed è proprio questa singolare epica di vita che costituisce il punto di partenza dell’operazione musicale-teatrale di “Le due vite”. Costruito in forma di melologo e cioè di composizione musicale in cui il testo viene rigorosamente integrato nella partitura prevedendone tempi e modi di esecuzione, lo spettacolo è andato in scena la prima volta nel 2007 e viene oggi riallestito con una nuova regia.

Per il pubblico meranese sarà anche l’occasione di assistere a uno spettacolo in un luogo inconsueto e interessante: l’atelier del grafico Holger Mertz.

 

 

Melologo di Marcello Fera da: "Autobiografie della leggera" di D. Montaldi (Einaudi 1961)
 

Johanna Porcheddu - attrice
 

Trio Conductus:

Nathan Chizzali – violoncello

Marcello Fera – violino

Silvio Gabardi – contrabbasso


in collaborazione con ES Projects

 

www.conductus.it