Culture | DOUBLE: Orazio Sciortino & Marcello Fera fra Classica e Contemporanea

Recensione concerto Orazio Sciortino & Ensemble Conductus

Fera ha diretto e suonato al violino la sua Conductusphonia, un viaggio-dialogo tra solista e archi, tra suggestioni di danze popolari, melodie fiabesche irlandesi e momenti di profondo ascolto interiore, in cui lo sfiorare leggerissimo e prolungato dell’archetto del violino nel piano ha sospeso per un lungo attimo il respiro del pubblico. Sciortino ha diretto la sua opera inedita Innerlied per archi, alla cui base giace il binomio musicale per eccellenza (melodia/armonia);
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Foto: Screenshot aus „Hopi“

Recensione concerto


Sonora'13 - Double
Orazio Sciortino & Ensemble Conductus
Felix Mendelssohn - Sinfonia per archi Nr. 10 
Orazio Sciortino - Innerlied per archi (1° esec.)
Marcello Fera - Conductusphonia

Wolfgang A. Mozart - Concerto per pianoforte e orchestra KV 449
15 Maggio 2013
Merano, Teatro Puccini, ore 20.30

 

Ci sono felici momenti in cui il far musica strumentale diventa un gioco affascinante, ricco di allusioni e relazioni; un far musica che è come un albero, i cui rami si spandono in diverse e lontane direzioni, tutte però originate dalle stesse radici, dagli stessi sinceri sentimenti di ricerca musicale. Il concerto di ieri sera al teatro Puccini di Merano, ideato dall’Ensemble Conductus diretto da Marcello Fera, aveva per ospite il giovane pianista e compositore Orazio Sciortino, e portava il titolo “Double”. La duplicità iniziava fin dalla struttura del programma: la perla della contemporaneità racchiusa nella cornice del classicismo; ed ecco subito il primo doppio (classico/contemporaneo). Il passato, affidato a composizioni del giovane Mendelssohn (la Sinfonia per archi N.10) e di Mozart (Concerto per pianoforte KV 449), ha creato le colonne portanti che hanno dato sostegno al cuore del concerto: l’esecuzione di due brani di musica contemporanea. Il secondo doppio in scena è stata la vitale coppia dei due artisti protagonisti del concerto (Fera/Sciortino). Fera, violinista, compositore e direttore, il viso serio ed il gesto profondo; Sciortino, pianista e compositore, figura minuta, ma occhi che spargono musica. Fera ha diretto e suonato al violino la sua Conductusphonia, un viaggio-dialogo tra solista e archi, tra suggestioni di danze popolari, melodie fiabesche irlandesi e momenti di profondo ascolto interiore, in cui lo stare insicuro e prolungato dell’archetto del violino nel piano ha sospeso per un lungo attimo il respiro del pubblico. Sciortino ha diretto la sua opera inedita Innerlied per archi, alla cui base giace il binomio musicale per eccellenza (melodia/armonia); sebbene la melodia non si percepisca, è pur essa invece la fonte interiore da cui zampillano le armonie cangianti e frammentate. Un canto fatto di micromovimenti, di timbri e risonanze che apparentemente disorientano, ma che è specchio del nostro animo. Il pubblico, controllato testimone del gioco dei doppi, è scoppiato negli applausi durante i bis pianistici, in cui Sciortino ha concluso il gioco dei “Double” con Verdi/Liszt (Parafrasi del Rigoletto) e Strauss/Grenger (Finale del Rosenkavalier). E dietro a tanti doppi un eccellente singolo: l’Ensemble Conductus; giovani esecutori, ma grandi professionisti, capaci di dialogare con il passato e col contemporaneo in modo sempre originale ed appassionato.

 

Giulia Miscioscia, Trento, 16 aprile 2013