Società | Zanzare

L'angelo del prurito

Ritorna in Alto Adige, a Merano, l'entomologo Claudio Venturelli, per spiegarci tutti i segreti sulle zanzare.

Esistono immagini rallentate che la ritraggono mentre si alza dall’acqua, come un angelo che spicchi il volo, l’angelo del prurito. Meno poeticamente la memoria va all’ultima estate, quando ci grattavamo le gambe distese sotto al tavolo fino a farle sanguinare, noioso corollario di sere altrimenti tutte da gustare all’aperto. Oppure, variante nefasta, è sufficiente mettere in un qualsiasi motore di ricerca le parole “zanzara” e “killer” (o anche l’espressione “zanzara assassina”) e appariranno descrizioni come queste:

Nel mese di luglio del 2007 il Ministero della Salute italiano dirama un comunicato che conferma un'epidemia di Chikungunya (la prima sul suolo europeo dall'individuazione del virus) nei paesi di Castiglione di Cervia e Castiglione di Ravenna (ambedue in provincia di Ravenna  e presso il confine con la provincia di Forlì-Cesena) e Bordighera. 130 i casi accertati, fra questi un anziano è deceduto, dopo un ricovero all'ospedale di Ravenna, con i sintomi ascrivibili alla malattia, ma non strettamente riconducibile al virus. Le prove di laboratorio hanno permesso di stabilire con certezza che si è trattato di Chikungunya trasmessa da Aedes albopictus, volgarmente conosciuta come zanzara tigre. Responsabile della diffusione dell'infezione un immigrato indiano che in quel periodo si trovava nella zona dopo avere contratto la malattia nel suo paese natale. Tuttavia, il personale sanitario non esclude l'ipotesi che alcuni casi possano essersi diffusi per contagio interumano, in quanto un piccolo numero di contagiati aveva riferito di non avere subito (o quanto meno avvertito) punture della temibile zanzara.

L'agente eziologico appena citato non è peraltro l’unico elemento di preoccupazione legato all’esistenza di questo insetto. L’elenco delle malattie infettive comprende febbre gialla, dengue e anche lo zika virus. Ma anche senza voler drammatizzare, è indubbio che la “compagnia” delle zanzare risulti sgradita a ogni essere umano. Occuparsene non rappresenta perciò un’attività per pochi appassionati e trova, al contrario, un interesse assai diffuso, anche dal punto di vista delle amministrazioni locali, le quali – specialmente al cominciare della stagione calda – hanno il compito di praticare prevenzione e disinfestazione.

Claudio Venturelli (foto: Il Resto del Carlino)

L’entomologo Claudio Venturelli – che ha dedicato alla zanzara una monografia di successo (“Questione di culex. Il libro completo della zanzara. Se la conosci, la eviti”) già presentata più volte in provincia – terrà a Merano, il prossimo 6 maggio alle ore 20 presso il Centro per la cultura di via Cavour, una relazione dal titolo “Zanzara tigre: il suo habitat e la prevenzione”. Punti dalla curiosità, gli abbiamo rivolto alcune domande in attesa di sentirlo dal vivo.

Salto.bz: Dottor Venturelli, il libro Questione di culex (culex è il nome scientifico della zanzara comune, ndr) si fregia della prefazione di Dario Fo. Anche lui vittima illustre di questo insetto, probabilmente.
Claudio Venturelli: Sì, probabilmente. Ma Fo è anche un mio amico personale da 25 anni e conosceva uno dei miei maestri: l’etologo Giorgio Celli. Quando nel 2007 esplose il caso legato alla diffusione del virus Chikungunya mi chiese se non fosse il caso di approfondire la faccenda mediante una pubblicazione di taglio “popolare”.

Dunque non si tratta di un volume prettamente scientifico?
Diciamo che ho voluto raccontare l’universo delle zanzare in modo un po’ disinvolto, in questo sollecitato anche dall’interesse della giornalista Marina Marazza. Abbiamo così mixato rigore scientifico, divulgazione e anche un pizzico di umorismo, cercando di presentare a un pubblico potenzialmente vasto notizie fondate e consigli utili.

Un’opera di demistificazione, suppongo…
Non in primo luogo, ma anche. Da secoli le persone hanno collezionato credenze sulle zanzare, cercando risposte a domande come: le zanzare pungono gli esseri umani a caso o hanno delle preferenze? Se facciamo una croce sul ponfo il prurito scompare? È vero che mettendo delle arance sul comodino aumenta la possibilità di passare la notte indenni? Chi leggerà il libro avrà modo di soddisfare tutte le sue curiosità.

Una parte della trattazione è dedicata poi ai problemi di carattere sanitario.
Certo. Pensi che ogni trenta secondi, in Africa, la malaria colpisce un bambino. La zanzara è un vettore di malattie anche mortali. Fortunatamente però il fenomeno in Europa è sotto controllo e generalmente abbiamo a che fare solo con i fastidiosi effetti delle punture.

In tutta Europa o solo nelle zone calde come le nostre?
La zanzara non conosce frontiere. Ne esistono 3500 specie diverse e il suo habitat è dunque universale. In Lapponia, per fare solo un esempio, il problema legato all’esistenza dell’hyttyset (così si dice “zanzara” in finlandese) è particolarmente, come dire, urticante.

Ma non è possibile eliminarle completamente e portarle all’estinzione?
Non solo non è possibile. Non è neppure auspicabile. Le zanzare costituiscono il nutrimento di altri animali necessari alla preservazione dell’ecosistema, come ragni, uccelli, rettili, pesci… Anche se devono essere combattute, guai se si estinguessero.

Quali sono i metodi più efficaci per combatterle su larga scala, allora?
Quelli che vengono ripetuti ogni volta. I depositi di acqua stagnante costituiscono la loro principale risorsa, perché sono utili allo sviluppo delle larve. Quindi bisogna intervenire con appositi strumenti di disinfestazione, altrimenti la loro capacità riproduttiva potrebbe lasciarci sbalorditi.

Il cielo sarebbe infestato da milioni di zanzare…
Sì, se non facessimo niente ne avremmo in poco tempo duemilacinquecento milioni di miliardi. Del resto, sono sulla terra da 35 milioni di anni e la popoleranno ancora molto a lungo.

Ma perché sono così golose del nostro sangue?
Il motivo è semplice. Non possedendo proteine animali, hanno bisogno del sangue (umano e di altri animali) per garantire la sopravvivenza ai loro discendenti. Possiamo affermare che anche le zanzare hanno un “cuore di mamma” e vanno in giro a pungere chi trovano per i loro “cuccioli”. In mancanza di altro colpiscono persino i pesci.

I pesci?
Sì, quelli che nuotano a pelo dell’acqua non hanno scampo.

Quanto può vivere una zanzara se non venisse eliminata in modo violento?
In estate una femmina vive in media 4 settimane, mentre il maschio solo una. Ma d’inverno sono più longeve, perché vanno in letargo, o comunque risultano inattive, così possono resistere anche per 3-4 mesi.

E poi saranno capaci anche di evolversi, quindi di diventare sempre più resistenti…
Esatto. La zanzara tigre è arrivata dalle nostre parti 25 anni fa. All’inizio non era molto resistente, ma adesso è già in grado di superare l’inverno come adulta.

Non è una notizia incoraggiante. Ma perché – se posso togliermi questa mia personale curiosità – le zanzare tigre volano così basse e pungono sempre vicino alle caviglie?
Come noto i piedi emettono un odore un po’ particolare che, oltre all’emissione di anidride carbonica prodotta quando respiriamo, funziona da richiamo per le zanzare. Una zanzara è in grado di intercettare la nostra presenza a 70 metri di distanza e poi si precipita su di noi sbattendo le ali 600 volte al minuto.

Ecco spiegata dunque la ragione del loro suono così penetrante.
Un ronzio sibilante, in effetti.

Quali sono gli accorgimenti più utili a respingerle dal nostro corpo, dopo aver provveduto a prosciugare tutti i depositi d’acqua nelle vicinanze?
Beh, non vorrei svelare i preziosi e infallibili consigli contenuti nel libro [ride]. Diciamo che bisogna fare attenzione a molte cose, a cominciare dal modo di vestire (evitare gli abiti scuri) e di alimentarsi. L’aglio, per esempio, irrita e confonde le zanzare. Ma anche carote, peperoncino e rosmarino selvatico, che si può assumere mediante pastiglie da ingerire e ha la proprietà di modificare l’odore del sangue umano, rendendolo meno appetibile.