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Obbiettivo rifiuti zero

Una proposta di legge di iniziativa popolare sta girando per l'Italia e il web, il suo proposito è rivoluzionare la filiera di gestione dell'immondizia.
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Foto: Salto.bz

29 articoli con circa cento commi, una nuova legge per andare a rivoluzionare un settore che in Italia è da sempre sinonimo inquinamento, se non di ecomafie e reati ambientali. È arrivata anche in Alto Adige la campagna di raccolta firme "Legge rifiuti zero", una proposta di iniziativa popolare da presentare al Parlamento sostenuta in tutta Italia da numerose associazioni e organizzazioni (in provincia di Bolzano da Dachverband, Ambiente & Salute e Cgil/Agb). A una serata informativa aperta ai cittadini sullo spinoso tema, è seguita anche una conferenza stampa cui hanno partecipato gli attivisti Argante Brancalion e Claudio Campedelli, Doriana Pavanello per la Cgil e Natale Belosi, uno dei promotori dell'iniziativa, giunto dall'Emilia.

Esperto del tema, con un lungo curriculum nel settore che lo vede tra l'altro impegnato con il ministero dell'Ambiente per l'organizzazione della raccolta differenziata in una settantina di Comuni campani, Belosi ha illustrato i capisaldi del testo normativo proposto. “Facciamo parte di una rete europea ed internazionale ben radicata anche nel nostro Paese – ha esordito –. La premessa da cui partiamo è la delibera del 24 maggio 2012 del Parlamento europeo, prevede che entro il 2020 i rifiuti residui debbano essere prossimi allo zero”. Da un punto di vista delle istituzioni europee, il Parlamento non svolge però il ruolo di vero motore normativo dell'Unione. In Italia, ma non solo, i cittadini si sono quindi mobilitati per fare un passo ulteriore, unendo competenze professionali e le best practice sparse sul territorio per arrivare a redigere una proposta normativa precisa, al di là delle mere dichiarazioni di intenti. Ecco i punti principali.

“La raccolta domiciliare porta a porta consentirebbe di ridurre i rifiuti del 20 per cento – spiega Belosi – ed è importante anche da un punto di vista della consapevolezza dei cittadini sulla quantità impressionante di spazzatura che una famiglia produce. Inoltre dove è stata attivata i supermarket vendono i prodotti sfusi, il compostaggio è a ottimi livelli e si attivano tutta una serie di altre buone pratiche”. Altro caposaldo della proposta è l'introduzione della cosiddetta tariffa puntuale. Continua Belosi: “La tariffa in base alla quantità e qualità di immondizia prodotta responsabilizza economicamente il cittadino. Inoltre non è vero che il servizio di nettezza urbana vada così a costare di più, anzi, i dati ci indicano che i 170 euro annui pro capiti di spesa per il servizio scendono a 115 con il porta a porta, andando oltretutto a creare lavoro in un periodo di crisi”. Altri articoli della legge prevedono un regime Iva agevolato sui beni prodotti con materiali riciclati, l'eliminazione degli incentivi all'incenerimento che pesano sulle bollette dei consumatori, premi ai Comuni virtuosi, l'inasprimento dei reati ambientali, la trasparenza sui dati tecnici ed economici di chi opera in regime di appalto pubblico nel settore.

Utopia? “Le esperienze migliori, anche nel nostro Paese, ci confermano che si può arrivare – replica Belosi – . Ponte delle Alpi, nel bellunese, ha ad esempio diminuito i proprio rifiuti prodotti del 40 per cento, arrivando al 90 per cento di raccolta differenziata, grazie al porta a porta. Perché non diffondere il modello?”.

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Argante Brancalion Sab, 06/08/2013 - 23:08

La raccolta di firme e la distribuzione di informazioni si svolge ogni sabato mattina dalle 9,00 alle 13,00 in Corso Italia davanti alla farmacia Ferrari o davanti ad Euronix. Trovarci non sarà difficile.
Occorrono 50.000 firme almeno, ovviamente maggiore è il numero di firme che si presenteranno e maggiore sarà la possibilità che la legge venga discussa in parlamento.

Sab, 06/08/2013 - 23:08 Collegamento permanente