Politica | Bolzano 2016

Zeppa: “La mia disponibilità non c’è.”

Il funzionario provinciale e capo dipartimento di Kompatscher rinuncia a candidarsi a sindaco di Bolzano: “Scelta personale in uno scenario di enorme frammentazione.”

Il nome di Andrea Zeppa nei giorni scorsi era stato fatto come estrema mossa, da parte del PD, per recuperare l’alleanza con la SVP dal primo turno alle prossime elezioni di Bolzano. Il funzionario provinciale, primo capo dipartimento ‘italiano’ del Landeshauptmann della Provincia, annuncia oggi a salto.bz la sua decisone. Facendo una serie di valutazioni sull’attuale situazione politica nel capoluogo. 

salto.bz: Andrea Zeppa, cos'ha deciso? 
Andrea Zeppa - Dico subito che la mia disponibilità non c’è. Si tratta di una scelta innanzitutto personale e la mia disponibilità a fare il sindaco è stata fin dall’inizio molto limitata. Preferisco continuare a fare il mio lavoro.

La decisione è stata condizionata anche da una valutazione in merito alle attuali condizioni politiche?
Certo: quello che io vedo è un’enorme frammentazione e nessun cambiamento di scenario rispetto allo schema passato. Anzi…

Mi sembra di intuire che secondo lei lo scenario è addirittura peggiorato rispetto alle elezioni comunali del 2015…
Credo di sì. Non ho avuto grandi contatti con i partiti però mi sembra che ci sia un generale calo di fiducia reciproca.

La fiducia è diminuita anche nell’elettorato?
Sì, ma quella con un cambio radicale si potrebbe anche recuperare. 

Oggi Salghetti intervistato dal quotidiano Alto Adige dice che spesso i partiti pescano tra i funzionari pubblici i loro candidati e che i funzionari pubblici però hanno stipendi troppo buoni per mollare i loro incarichi in un periodo in cui nessuno si fida più dei partiti. L’analisi dell’ex sindaco è piuttosto spietata. Lei come la giudica?
Quella di Salghetti è un’analisi molto lucida, a parte il discorso degli stipendi che sono quello che sono e non è quello il punto. Il discorso fatto da Salghetti in realtà vale anche per i liberi professionisti e gli imprenditori, con tutte queste realtà è importante che i partiti abbiano un rapporto stretto per poter avere sempre un serbatoio di persone da proporre. 

Tra i militanti del PD la sua possibile candidatura è stata vista come calata dall’alto e in qualche modo ‘contro’ le primarie. Lei questa situazione come se l’è vissuta?
Io credo che le primarie siano una buona strada. Onestamente se avessi avuto questa grossa spinta a candidarmi non le avrei escluse. 

Quindi anche lei sarebbe passato attraverso le primarie…
Anche. Lo ripeto: quella di candidarmi non era la mia idea altrimenti mi sarei presentato mesi fa. Le primarie sono uno strumento molto valido per formulare proposte e anche per avvicinare i cittadini. Ma è chiaro che la mia candidatura in questi giorni è emersa con un’altra logica. Qualcuno pensava che in questo modo si potesse includere nella coalizione il ‘grande partner’ già al primo turno. In quella logica lì le primarie non erano più uno strumento adatto, ma altrimenti lo sono eccome. 

Lei in questi giorni ha avuto anche qualche tipo di contatto anche con la SVP?
No. 

Sembra ormai certa la loro scelta di correre da soli per tentare di riassestarsi e riacquistare la credibilità del loro elettorato in fuga.
Li capisco. 

Appena è venuto fuori in suo nome come possibile candidato sindaco anche Verdi ed Ecosociali in realtà hanno avuto nei suoi confronti parole di elogio. Le ha fatto piacere questa cosa?
Sì, ho ricevuto parecchi incoraggiamenti e questo mi ha fatto molto piacere. 

E’, questo, il segnale che in realtà con queste forze il PD ha ancora una porta aperta nella prospettiva di una collaborazione fruttuosa?
Credo di sì. Il problema però non sta nei nomi ma nel vuoto di fiducia che va recuperato tra le persone sul progetto per la città. Ci si è troppo focalizzati sui nomi che potrebbero risolvere la situazione in un operazione anche tardiva che non credo possa essere risolutiva. In ogni caso sono fiducioso che questo meccanismo possa rimettersi in moto in qualche modo nel corso del processo delle primarie. 

Il suo percorso professionale l’ha portata, dopo gli studi in economia, a ricoprire incarichi importanti come quello di ricercatore in Afi-Ipl, la vicepresidenza della Fondazione Cassa di Risparmio, la presidenza del Cls, la guida dei dipartimenti degli assessori provinciali Barbara Repetto e Roberto Bizzo. Ed infine l’impegno come braccio destro di Arno Kompatscher a Palazzo Widmann. Com’è oggi la ‘vista su Bolzano’ dai palazzi alti di ‘mamma Provincia’?
Io vedo una potenzialità ancora enorme, per Bolzano e per il Sudtirolo. Abbiamo livelli standard di qualità della vita elevatissimi ed invidiati da tutti. Come si fa a non essere ottimisti? Ci vuole naturalmente un po’ di fiducia. Il momento è difficile ma secondo me si supererà. 

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Massimo Mollica Sab, 02/13/2016 - 23:27

Ho avuto modo di conoscerlo a una riunione programmatica e mi dispiace davvero che non si candidi alle primarie. Così come mi dispiace non lo faccia Nadia Mazzardis o Giovanni Polonioli. Se non avessi fatto pena alle ultime comunali mi sarei candidato pure io, conscio che avrei svolto una figura da comprimario. Perché il confronto e il mettersi in gioco con le proprie idee è alla base di una buona politica. Abbiamo bisogno di buona politica.

Sab, 02/13/2016 - 23:27 Collegamento permanente