Arte | Conoscenza femminile

Feminae sive natura

L'artista Giovanna Da Por Sulligi espone a Castel Mareccio, nella mostra personale Feminae sive natura, le ultime opere insieme a un'ampia selezione di lavori precedenti.
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Foto: Seehauserfoto
  • C'è un evidente filo conduttore nelle opere di Giovanna Da Por Sulligi, esposte in questa settimana a Castel Mareccio a Bolzano

    Feminae sive natura (Donne, ovvero la natura), il titolo della mostra visitabile fino a martedì 16 aprile, si richiama a quel ‘Deus sive Natura’ della concezione metafisica, teologica ed etica di Baruch Spinoza.
    “Perché la donna, la figura femminile, che percorre tutta l'arte di Giovanna Da Por non ha mai una valenza puramente espositiva, bensì è sempre la protagonista di un processo di conoscenza che la eleva a soggetto attivo, al pari della natura che la circonda” -spiega così il critico Mario Cossali  il titolo ‘filosofico’ dato alla mostra. 

  • Dal ciclo Ritus del 2004, opere esposte nella mostra Feminae sive natura Foto: Seehauserfoto
  • La donna nelle opere di Da Por Sulligi è soggetto che si confronta e scontra col mondo. Con i temi ‘caldi’ dell'attualità o con i moti interni dell’anima, che trovano espressione nei diversi progetti a cui negli anni ha lavorato l'artista: da Feminae, a Ritus, a Sogni infranti e i Mandala fino alla serie più recente Avatar, realizzata nei periodi di lockdown durante la pandemia, solo per nominarne alcuni. E in precedenza la poetica indagine  dei Concerti interiori  e gli altri grandi lavori realizzati prima del Duemila a encausto, in una tecnica laboriosa con le terre d’affresco spatolate.
    “Una donna che conosce e vuol conoscere il mondo, che attraversa il mondo e non è sottomessa al mondo, anche quando è rappresentata come schiava e vittima di violenza” -ha precisato ancora Mario Cossali nel suo discorso introduttivo durante l’affollato vernissage.

  • Ragazza con stivali bianchi, di Giovanna Da Por Sulligi, omaggio a Karl Plattner Foto: Seehauserfoto
  • Allestimento della mostra Feminae sive natura a Castel Mareccio Foto: Seehauserfoto
  • La mostra allestita nel castello medioevale risalente al XIII secolo  poi trasformato dal 1477 in residenza nobiliare  rinascimentale dalla famiglia Römer e situato a due passi dal centro storico, raccoglie un’ampia selezione di singole opere, parte dei tanti progetti che hanno impegnato Giovanna Da Por Sulligi nel suo lungo percorso di continua ricerca, accompagnato dall’insegnamento del disegno e storia dell’arte, e cominciato dopo gli studi artistici a Carrara nati dal suo bisogno impellente di confrontarsi con la materia e la pietra.
    Allestita in un magnifico corridoio affrescato, che collega due delle quattro torrette circolari di Castel Maretsch, la mostra comprende gli ultimi lavori dell’artista, realizzati su carta velina trattata con la resina e riprodotti in varianti cromatiche su plexiglass con la tecnica di stampa a raggi Uva.
    Le figure femminili in questa ultima serie si confondono con la natura che le avvolge e che è anche natura interiore, sensibilità, intelligenza e resilienza femminile. “Le figure si immergono nella natura, senza però alcun cedimento dannunziano –spiega sempre Cossali- non ci sono distrazioni estetiche,  nessuna contemplazione, piuttosto un coinvolgimento, un corpo a corpo con la natura della donna protagonista, sostenuta da una trama fitta di pulsioni e resistenze”.  

  • Feminae sive natura, una delle ultime opere realizzate da Giovanna Da Por Sulligi, che danno il nome alla mostra Foto: Seehauserfoto
  • “È una natura utopica, che ho conosciuto in un viaggio nella Selva Amazzonica -sottolinea da parte sua l’artista- Attraverso la fragilità della carta velina su cui lavoro, esprimo anche la fragilità della natura, che subisce le devastazioni da parte dell’uomo. È un problema che mi tocca profondamente. Le donne che dipingo sono tante Eva, immerse in un sogno”. A loro, alla loro intelligenza femminile, Giovanna Da Por affida la speranza di una possibile salvezza, per l’umanità e per la natura. C’è un gesto che si ripete in queste ultime opere, che simboleggia questa forza, che nasce paradossalmente dalla fragilità. Le donne sono  sempre dipinte nell'atto di cogliere un frutto. Il gesto spogliato di ogni significato biblico religioso, esprime la continuità, il potere generativo femminile e l’indissolubile legame della donna con la natura. Il cromatismo diventa qui più intimo e pacato, dopo l’esplosione di colori con campi ben definiti negli Avatar, con cui l’artista evadeva dal confinamento forzato del lockdown.

  • La ricerca formale sempre accurata non è mai fine a sé stessa e nasce dall’urgenza sentita da Giovanna Da  Por Sulligi di trovare un’espressione artistica per le problematiche, le inquietudini e le tragedie del nostro tempo che toccano la sua sensibilità.
    "L’artista è rimasta negli anni dichiaratamente, testardamente fedele al figurativo, che però non è una foto della realtà, una rappresentazione o una definizione del mondo, bensì uno scrigno di sentimenti e di pensieri” -osserva infine Mario Cossali.
    Un’esplorazione coinvolgente di Giovanna Da Por Sulligi, che nel suo lavoro sperimenta antiche e nuove tecniche e materiali, dalle terre d’affresco alla carta velina, ai ritagli di stoffa e di plastica, al plexiglass, dando a tutti un’eguale dignità.

  • Opere dalla serie Feminae 2004-2014, esposte nella mostra Feminae sive natura, di Giovanna Da Por Sulligi, in una sala di Castel Mareccio Foto: Seehauserfoto
  • Un’ultima nota è riservata alla presenza in una sala al piano terra di Castel Mareccio di grandi lavori di Giovanna Da Por Sulligi realizzati ancora nei primi anni Novanta e commissionati all’artista quando in quegli anni il castello fu finalmente restaurato e riportato agli antichi splendori. La leggenda di Klara Maretsch dipinta da Giovanna Da Por Sulligi, ad encausto con terre d'affresco spatolate e suddivisa nelle quattro stagioni secondo la tradizione medioevale, da trentatre anni continua a vivere e a decorare il maniero. In questi giorni così l'antica leggenda dialoga idealmente con le nuove opere dell’artista, esposte nella mostra temporanea.

  • Feminae sive natura

    Mostra di Giovanna Da Por Sulligi
    Dal 9 al 16 aprile 2024
    Castel Mareccio – Bolzano
    10.30-12.30 / 16.00-19.00 (lun/ ven)
    10.30.12.30h (sab)

    Nella foto del titolo, l'artista a fianco dell'opera del 2024, Eva all'alba. Con un accenno all'enrosadira dolomitica.