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TreC, la salute viaggia online

Sono 40mila i trentini che hanno attivato la cartella clinica online. Coinvolti i cittadini anche nella definizione delle politiche 2015-2025 per la salute.

Questa settimana è in discussione in Consiglio provinciale la Finanziaria 2015 della Provincia di Trento. Per la sanità la spesa prevista è di 1miliardo 110milioni di euro, con un calo previsto per la spesa corrente dell'1,27%. A breve verrà introdotto un ticket per le prestazioni specialistiche (10 euro per i redditi famigliari superiori ai 40mila euro), mentre l'assessora Donata Borgonovo Re ha avuto un bel daffare per scongiurare uno sciopero dei medici prima di Natale. Revisione della spesa che si rende necessaria quindi anche per le alte professionalità, ad esempio sono coinvolti anche i segretari comunali.

Situazione in comune con l'Alto Adige è quella degli ospedali periferici. In Trentino con il Sop, sistema ospedaliero provinciale, i 7 nosocomi distribuiti sul territorio vengono considerati come una sola struttura. Con una maggiore specializzazione dei servizi garantiti a Trento e Rovereto, mentre si razionalizza negli ospedali “periferici” Arco, Borgo, Cavalese, Cles, Tione.

All'interno degli interventi per velocizzare i servizi e ridurre la spesa corrente è in corso un'interessante fase di informatizzazione delle procedure, che coinvolge in prima persona i cittadini.

TreC – la cartella clinica del cittadino

La Tessera sanitaria – Carta provinciale dei servizi può essere utilizzata dai cittadini trentini già per diverse operazioni in autonomia, collegandosi a svariate banche dati. Un servizio simile a quanto già disponibile per i cittadini della provincia di Bolzano, che permette tra le altre cose di visualizzare i propri dati relativi al catasto, compilare moduli, aggiornare la situazione lavorativa utilizzando un lettore di smart card.

L'innovazione che ha già coinvolto 40mila persone è quella della TreC, la cartella clinica informatizzata. Dal sito trec.trentinosalute.net è possibile in diversi modi (da pc, tablet e recentemente anche attraverso la app Otp Trento) visualizzare le ricette o esaminare la propria storia clinica sin dal 2009. Uno studio del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell'Università di Trento ha dimostrato che con un 30% di aderenti alla TreC (quindi circa 150mila trentini) si riuscirebbe ad ottenere un risparmio annuo di 2milioni di euro.

Il tutto grazie alla dematerializzazione (di risultati e ricette) ed alla possibilità di pagare online le prestazioni anche con carta di credito. Teoricamente quindi un paziente potrebbe andare al mattino a fare le analisi del sangue, ottenere nel primo pomeriggio i risultati con una notifica via mail, discuterne in serata col proprio medico di medicina generale. All'interno della piattaforma è anche possibile inserire propri dati per costruire il proprio profilo sanitario e quindi migliorare quello che in gergo si dice empowerment.

Per ovviare ai costi dei lettori e a qualche complicazione con software ed accessi è stata creata anche FastTreC: basta avere i codici della Tessera sanitaria ed i dati relativi alla prestazione sanitaria per poter visualizzare i risultati. Questo progetto innovativo ha coinvolto Provincia, Azienda provinciale per i servizi sanitari, Fondazione Bruno Kessler, Informatica Trentina.

Piano per la salute 2015-2025

 

I pazienti trentini non vengono coinvolti soltanto nella fase finale, quella da “utilizzatori” dei servizi sanitari, ma anche in quella politica-programmatoria. Infatti attraverso il sito pianosalute.partecipa.tn.it fino al 31 gennaio 2015 organizzazioni ed esperti del settore, quindi dal primo marzo al 30 aprile 2015 tutti i privati cittadini, si possono definire le linee guida decennali per la salute in Trentino. Cinque sono i macro-obiettivi generali che si pone il piano, la cui bozza è disponibile online: aumentare il benessere e ridurre i problemi di salute nell'intero ciclo di vita, agire su contesti di vita e lavoro per facilitare stili di vita sani e sostenibili, servizi al cittadino più vicini, equi, efficaci, sicuri e sostenibili, ridurre le disuguaglianze sociali nella salute ed aumentare la solidarietà. Infine migliorare la comunicazione tra istituzioni e cittadinanza e la competenza in salute della popolazione.