Politica | Jimmy Milanese

Islamic Relief a Bolzano, ma Bolzano dove è?

L'Islamic Relief occupa l'Auditorium Haydn per una raccolta fondi. Disinteresse della società bolzanina che nel frattempo parla di sicurezza e immigrazione!
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Totale disinteresse! Da parte delle istituzioni, impegnate a recitare la parte della Provincia che accoglie e integra; da parte della stampa, che riempie le sue pagine di scontri tra nani politici alla ricerca di un riflesso condizionato; da parte dei cittadini bolzanini che si accorgono di loro solo quando glielo suggerisce Charlie o un furto in cantina.

Erano circa 300 i membri della comunità islamica altoatesina che mercoledì scorso si sono riuniti nel centro geometrico della cultura sudtirolese.

L'auditorium Haydn ha ospitato la quarta tappa (dopo Torino, Milano e Treviso) del tour benefico a favore dei profughi siriani promosso dalla Islamic Relief Italia: organizzazione umanitaria internazionale con sede a Birmingham che sostiene progetti di emergenza in 30 paesi mediorientali, da questa settimana definitivamente sbarcata anche a Bolzano. Uno sbarco che avrebbe meritato ben altro interesse da parte della cittadinanza.

Alla presenza del siriano Shaikh Ratib Al Nabulsi e di Munshid Yahya Hawwa, riconosciuti come importanti e influenti leader spirituali in tutto il mondo islamico, anche la piccola comunità musulmana bolzanina ha contribuito alla raccolta fondi per la Siria. La serata è stata coordinata dai giovani volontari del Bozen Youth Muslims di Bolzano, particolarmente attivi nell'organizzazione di eventi culturali.

Un programma di assistenza del valore di 160 milioni di euro che vuole lenire le sofferenze di un popolo in guerra da ormai tre anni, e che a Bolzano si è arricchito dei quasi 35.000 euro raccolti nella sola serata di mercoledì, grazie a c.d. “promesse di offerta” da parte dei cittadini altoatesini islamici.

Un risultato difficilmente raggiungibile, in sole due ore, o forse mai raggiunto, da altre organizzazioni umanitarie locali. Un risultato che ha una motivazione profondamente nobile e sostanzialmente religiosa.

Infatti, la c.d. Decima Rituale, ovvero Zakat, rappresenta il terzo pilastro dell'Islam ed è fra i più importanti doveri religiosi. La Zakat è una specie di imposta. una forma di debito accumulato dal buon credente verso Allah. Un debito per ciò che Egli gli ha dato. Il saldo della Decima, ovvero la decima parte del proprio reddito disponibile, purifica e rende legale tutto quello che il musulmano possiede.
La Zakat, come tutti gli altri doveri ,è dettagliatamente citata nel Corano, negli Ahadith
del Profeta (ovvero quei racconti che costituiscono la Sunna, seconda fonte della legge islamica) e dalla legge islamica stessa; insomma, dalla giurisprudenza, ovvero la Fiqh, che ha come scopo principale l'interpretazione pragmatica dei testi sacri.

Un concetto di carità che lega indissolubilmente la vita dei musulmani, delle loro famiglie, delle loro azioni sociali, dei loro usi, e persino dei rapporti interpersonali più stretti. Infatti, la carità rappresenta un obbligo ineluttabile per ogni musulmano, e colui che non ne avesse i mezzi è chiamato a contribuire facendo una buona azione o, al limite, evitare di commetterne una sbagliata. Il precetto"Eseguite la preghiera, date in elemosina"
(Corano, Sura II, v.43) necessita però della costituzione di ampie e complesse organizzazioni capaci di raccogliere le offerte e individuare la loro destinazione.

Un legame indissolubile, quindi, alche profondo, che unisce nella fratellanza di principio ma anche di fatto. Un legame che crea rapporti sociali limitati alla condivisione delle usanze religiose, quindi, indirettamente esclude altre comunità. E' chiaro qui il riferimento al fenomeno della formazione di una comunità islamica all'interno della città di Bolzano e, più in generale, su tutto il territorio altoatesino, che esprime un tipo di socialità forzatamente escludente nei confronti della popolazione autoctona non islamica. Un micro-società nella società che merita attenzioni per ora assenti.

Un fenomeno che, vale la pena sottolinearlo bene, è sostanzialmente ignorato sia dalle istituzioni sia dalla stampa quanto dalla popolazione civile.

Per concludere, come in qualsiasi conferenza islamica, anche a Bolzano non sono mancati i momenti di riflessione riservati alla preghiera con i partecipanti, rigorosamente divisi tra uomini e donne, inginocchiati verso la Mecca e sistemati nell'atrio dell'auditorium Haydn, ovvero nella culla della cultura altoatesina, cantare i versetti del Corano. Una serata bellissima, mentre tutt'intorno Bolzano parlava di extracomunitari che commettono furti, degrado cittadino, leggi inadeguate, telecamere di sicurezza e immondizia sulle strade.

 

Per chi fosse interessato, un mio servizio per RTTR dove in presa diretta si cerca di restituire la serata di beneficenza, disponibile anche qui.