Ambiente | Upcycling

“Das was wir gerade brauchen!"

Akrat trifft den Zeitgeist! Die Sozialgenossenschaft verwertet das, was für andere nutzlos erscheint.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale del partner e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Hier am Matteottiplatz in Bozen werden alte Gegenstände, vor allem ausgesonderte Textilien und Möbelstücke um- oder neugestaltet. Somit werden Ressourcen geschont und Neues geschaffen. Das macht Freude. Ich habe mich mit der Vizepräsidentin Irene Visentini zu einem Gespräch getroffen:

Hallo Irene, du bist die Vizepräsidentin der Sozialgenossenschaft Akrat. Erklär uns, kurz worum es bei Akrat geht?

Gerne, ganz kurz gesagt ist Akrat eine Sozialgenossenchaft, wo alten Möbel ein neues Leben gegeben wird und wo ganz viel los ist. Am besten sollte man selbst vorbei kommen oder unsere Webseite www.akrat.org besuchen.

Woher der Name Akrat?

Akrat ist ein dialektaler Ausdruck und kommt aus dem lateinischen – das Wort akkuratus, bedeutet: "genau so, genau jetzt", "das was wir gerade brauchen” -“proprio questo”, ma in italiano non c’è un’espressione così precisa come Akrat, sicuramente esiste in qualche altro dialetto. Continuo in italiano, tanto per salto.bz non sarà un problema.

Wer arbeitet hier? 

Come Cooperativa sociale alcuni collaboratori arrivano da noi inviati dai servizi sociali, sono persone che condividono lo spirito creativo e di sperimentazione che è sempre necessario per riuscire a reinventare e dare un nuovo valore ai pezzi usati e da noi trovano un posto di lavoro.

Lavora da Akrat anche un incredibile numero di persone, volontari come me e te, che si dedicano alla produzione nel laboratorio o nella sartoria, all’amministrazione e all’organizzazione di progetti ed eventi; sono persone che per vari motivi trovano piacevole ed interessante dedicare del tempo ad Akrat: studenti e non, signore di una certa età a cui piace cucire in compagnia, italiani, tedeschi e stranieri, pensionati, disoccupati e lavoratori, professionisti o semplicemente creativi. È sicuramente un tratto peculiare di Akrat la capacità di attrarre competenze e stimolare la voglia di fare e partecipare. Il nostro impegno sta anche nel riuscire a valorizzare ed orientare in modo costruttivo e produttivo queste risorse.

Studenti e docenti di design e sociologia, ma anche delle scuole elementari, medie e superiori, partecipano, collaborano, propongono progetti e studiano Akrat, che sembra sia diventato, con nostro stupore, "caso da laboratorio”. Ed effettivamente di laboratorio di innovazione sociale si tratta, si sperimentano forme di consumo alternative, produzioni partecipate, inserimenti sociali e lavorativi, attività di quartiere, collaborazioni ed esperienze di crinale che probabilmente danno ad Akrat questo magico potere attrattivo. Molta collaborazione anche da parte di tutti quelli che in questi mesi ci hanno donato i loro mobili non più utilizzati, riempiendo letteralmente i nostri magazzini, in cambio del ritiro e a volte  di qualche servizio di riparazione.

Wer ist Rure Zielgruppe?

Proprio per questa commistione di attività il gruppo di riferimento di Akrat è vario e composito. Il nostro obiettivo è raggiungere anche un target (scusate la parola) commerciale altrettanto vario e composito, nel senso che cerchiamo di diffondere ed educare a nuove forme di consumo persone diverse (non posso e non voglio chiamarle segmenti di mercato) e di condividere con loro il fascino per gli oggetti usati, lavorati o rielaborati artigianalmente, che hanno una storia ed un valore da raccontare, ed un’estetica che valorizzi tutto questo. Vogliamo che queste persone siano varie, nel senso di diverse, ma anche nel senso di "tante" e che cioè i prodotti si vendano bene per sostenere l’attività della cooperativa. Perché... non l’ho detto?! Akrat è anche un negozio! Vendiamo mobili! Bellissimi! Venite, gente!

Sosteniamo  le spese della struttura soprattutto con le vendite del negozio e quindi stiamo cercando nuovi clienti, ma anche sponsor per poter investire, sviluppare l’attività e aumentare i posti di lavoro.

Warum sollten wir in Zukunft alle bei Akrat unsere Möbel kaufen?

Passando a trovarci lo scoprirete, davvero, molti dei nostri clienti rimangono affascinati dai pezzi unici in esposizione, dall’attività del laboratorio, dal grande magazzino di mobili usati tra cui poter anche scegliere pezzi che vengono poi lavorati su misura.

È sicuramente un’esperienza di consumo particolare, molto personale nel senso che facilmente si creano delle relazioni tra i clienti e chi lavora da Akrat che vanno ben oltre lo scambio commerciale.

Questa settimana Viola, una nostra cliente, si è offerta di venire alla nostra festa di fine anno a cantare con il suo coro! Non succede in tutti i negozi.

Wie sieht dein eigenes Wohnzimmer aus?

Abitiamo in un condominio degli anni 60 i cui appartamenti hanno una struttura molto particolare. Il salotto è diffuso e su più livelli, in pratica la nostra stanza e quelle dei ragazzi si affacciano su degli spazi aperti e collegati tra loro e che hanno la funzione di salotto, studio, cucina. Anche facendo cose diverse in posti diversi sembra sempre di stare nella stessa stanza.

Molti dei mobili, neanche a dirlo, sono di riuso, li abbiamo aggiustati, levigati, rifoderati e in qualche caso progettati e costruiti noi. È un bel Wohnzimmer.

Wie geht es im neuem Jahr 2015 weiter? Sind Projekte geplant?

Klar, wir haben immer neue Projekte! Abbiamo da qualche mese una vera direzione creativa di cui fanno parte Simone Simonelli e Giulia Cavazzani, designer che collaborano col Università di Bolzano, Alejandra Deaza, modellista e responsabile della sartoria e Peter Prossliner, ideatore, presidente e anima di Akrat. Con loro stiamo sviluppando nuove linee di prodotti e stiamo lavorando ad un riallestimento del negozio per dargli un’identità e renderlo un posto piacevole da visitare e frequentare, dove passare del tempo oltre che fare acquisti.

A gennaio partirà inoltre il progetto Akrat incontra: una serie di 7 incontri pubblici durante i quali presenteremo delle realtà in qualche modo simili alla nostra, provenienti da  Italia, Germania e Inghilterra. Saranno delle serate con musica a cui siete tutti invitati e poi il giorno dopo uno scambio più intimo tra noi e i nostri ospiti per imparare reciprocamente e condividere progetti, idee e se son rose fioriranno.

Vi anticipo che il 30 gennaio sarà qui da noi la cooperativa Samuele di Trento, mentre il 13 marzo, ospiteremo Substantielles Minimum, una designer di moda di Berlino e avremo il piacere di accompagnarla con le note di un trio condotto da Andrea Polato in un pachwork di rivisitazioni musicali. Non vedo l’ora!

Un altro progetto molto interessante è “l’albergo dei circoli virtuosi” che proponiamo nell’ambito della piattaforma delle Resistenze. Grazie alla nostra tentacolare e innata attitudine alle connessioni interdisciplinari ci è stato proposto di utilizzare un intero albergo per sviluppare progetti socialmente utili; un’impresa ardua. Abbiamo pensato di allargare alla collettività questa generosa proposta e cerchiamo, attraverso una serie di incontri, di attivare risorse, competenze e relazioni che, messe in connessione e guidate dal punto di vista progettuale, possano sviluppare uno o più iniziative di reciproco e comune vantaggio.

Saltano fuori nuovi progetti ogni due giorni, quindi teneteci d’occhio, ci trovate anche on line (su www.akrat.org, su Facebook e su instagram, su twitter, su co-hive), ma venite a trovarci! Siamo in Piazza Matteotti, nel vicoletto vicino al supermercato, è un posto un po’ nascosto ma ci troverete!