Environment | teleriscaldamento

“L’inceneritore non è la strategia”

L'appello dell’Assessora all’ambiente per il Comune di Bolzano per scongiurare l’aumento dell’importazione dei rifiuti a fini energetici: “Incentiviamo il rinnovabile”.
Termovalorizzatore, inceneritore, Bolzano
Foto: Comune Bz


Sfruttare la crisi energetica per aumentare le quantità importate di rifiuti al fine di incrementare la quantità trattata dal termovalorizzatore di Bolzano. Sono i timori del Comune di Bolzano, espressi dall’Assessora all’Ambiente Chiara Rabini: “Il Comune di Bolzano e Provincia si sono sempre dichiarati contrari ad ulteriore importazione di rifiuti da fuori provincia, con l’eccezione della convenzione in essere tra le Province autonome di Bolzano e Trento - ha specificato Rabini -. Il termovalorizzatore è stato infatti creato per risolvere i “problemi” connessi al corretto smaltimento dei rifiuti prodotti nel territorio provinciale. E le direttive e gli impegni europei, il Green City Accord, l’accordo europeo siglato dal Comune di Bolzano nel 2021, l’economia circolare prevedono in futuro una riduzione dei rifiuti bruciati e un maggior impegno, proprio per risparmiare energia, a favore delle 4 R: riduzione, riuso, riciclo, recupero, per uno sviluppo sostenibile”.

 

L’Assessora ribadisce che il termovalorizzatore è stato creato per smaltire i rifiuti del territorio e non con l’obiettivo di produrre calore ed energia elettrica: “Pensare  di produrre energia con gli inceneritori non è la strategia su cui si deve puntare per il futuro dal punto di vista del Clima, anche per le sostanze nemiche che producono mentre vanno incentivate forme di produzione di energia rinnovabili - prosegue Rabini -. Ciò nonostante si sono sempre opportunamente sfruttate le risorse energetiche conseguenti al processo di incenerimento dei rifiuti a Bolzano al fine di non  sprecarle, ma, per quanto sia sempre più prezioso il calore al fine del sistema di teleriscaldamento cittadino, si deve mantenere ben fermo il punto che il termovalorizzatore deve continuare ad essere utilizzato per conseguire l’autonomia provinciale nello smaltimento dei rifiuti e - conclude l’Assessora - non per produrre più calore”.
 

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Paolo Scavino Mon, 08/01/2022 - 10:27

Sono forse 2 problemi ben distinti: recupero corretto di rifiuti (le 4 R), l'altro è generare energia comunque alternativa rispetto all'uso di idrocarburi o gas naturale.
Credo che un impianto che viene utilizzato al massimo della sua potenzialità permetta forti risparmi per la comunità, generando calore a costi molto inferiori degli attuali. Non credo che bruciare rifiuti extra-regione venga fatto a titolo gratuito.

Mon, 08/01/2022 - 10:27 Permalink
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Claudio Campedelli Tue, 08/02/2022 - 08:28

In reply to by Paolo Scavino

L'incenrimento dei rifiuti funziona solamente perchè negli stessi si trova molta plastica.
Notoriamente la plastica è di origine fossile. Quindi è un idrocarburo.
Inoltre nei rifiuti dell'Alto Adige si ha un'elevata percentuale di acqua: circa il 38%.

I problemi non sono distinti. O meglio: avendo deciso di costruire l'inceneritore questo deve essere alimentato con rifiuti.
Tutti erano e sono a conoscenza del fatto che l'inceneritore di Bolzano era sovradimensionato.
Questo è uno dei motivi perchè in Alto Adige abbiamo dei valori del tasso di riciclo (che è l'indicatore da seguire e da non confondere con il tasso di differenziazione) molto bassi.
Inoltre, sempre per garantire il funzionamento dell'inceneritore, l'amministrazione provinciale ha esteso il conferimento all'inceneritore anche ai rifiuti speciali.
I rifiuti speciali sarebbero perfettamente riciclabili.

Tue, 08/02/2022 - 08:28 Permalink
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Massimo Mollica Mon, 08/01/2022 - 12:20

In un mondo che brucia in tanti sensi l’inceneritore è una tra le strategie. E così come i vaccini non rappresenta la fine del mondo. Semmai va potenziato e incentivato il teleriscaldamento.

Mon, 08/01/2022 - 12:20 Permalink
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Evi Keifl Tue, 08/02/2022 - 16:47

Ja Campedelli hat recht: Der Ofen hätte damals nie so groß ausgelegt werden dürfen. Und ich erinnere mich sehr gut, wie wir dagegen argumentiert und gekämpft haben. Vergebens, wie wir wissen. Damals ging es genau darum, dass wir befürchtet haben, dass ein großer Ofen nicht auf die Dauer nur zum Teil ausgelastet bleiben kann. Es war von vorne herein klar, dass sein Maul gestopft werden wird, wenn es sein muss, mit Müll aus der Nachbarregion. Und so ist es gekommen. Andererseits müssen wir zur Kenntnis nehmen, dass wir Millionen Tonnen italienischen Müll nach halb Europa verschicken, weil aus politischen Gründen keine Öfen gebaut werden dürfen (die Waidbrucker:innen wissen, was ich meine) und dass mehr als die Hälfte des von Hausfrauen und -männern brav getrennten Plastikmülls in Zementwerken u.dergl. verheizt werden.
Und nun also die Energiekrise: ich frage mich, ob es nicht reichlich scheinheilig ist, auf unseren alten Positionen zu beharren, die (eh schon verlorene) Jungfräulichkeit unseres Ofens und unseres Müllkonzeptes zu verteidigen und die Pasta mit russischem Gas zu kochen. Die deutschen Grünen schlucken derweil den größten rospo ihrer Geschichte indem sie Frackinggas, Braunkohle-, ja Steinkohlestrom und demnächst sicher auch Atomstrom abnicken müssen. Demgegenüber ist das Schlucken der Auslastung unseres Verbrennungsofens im Angesicht eines sich abzeichnenden Energiekollapses zumutbar. Bei allem Verständnis für die grundsätzlichen Bedenken. Wir alle haben uns die Zukunft anders vorgestellt...

Tue, 08/02/2022 - 16:47 Permalink
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giorgio santoriello Tue, 08/02/2022 - 17:51

Hanno ragione Campedelli e Keifl. La gente dimentica quanto sia già stato emesso per produrre e spostare quei rifiuti, prima e dopo l'uso, una volta diventati rifiuti. L'impatto sanitario, climatico ed ambientale dell'inceneritore di bolzano non è mai stato studiato in maniera terza ed approfondita, trasformare un inceneritore in caldaia è una truffa ambientale, che ignora l'impronta di carbonio di tutto il processo, o gas o teleriscaldamento la terza via sembra volutamente ignorata. E poi dimentichiamo la multa della GDF alla ecocenter? Il flusso vero dei rifiuti non è controllato ma anche questo sembra estraneo ai ragionamenti

Tue, 08/02/2022 - 17:51 Permalink
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Massimo Mollica Tue, 08/02/2022 - 18:56

Mi permetto di far presenti ai vari commentatori che personalmente mi trovo a vivere in una strada del centro di Bolzano Bozen quotidianamente in mezzo all'immondizia (non essendoci i bidoni). Un giorno, tra il caldo afoso e il fatto che i sacchetti sono stati lasciati lì per parecchie ore, è sceso pure il percolato. Secondo me si rischia il colera. Questo per dire che bisogna fare i conti con l'essere umano e i con i suoi comportamenti, e non si può parlare genericamente di riciclaggio. Non funziona così il mondo, che ricordiamo essere tondo e non piatto! La nostra società si basa sul consumismo e quindi consumiamo. Potremmo normare il packaging a livello europeo, per favorire il riciclaggio, ma nessuno lo propone. Resta il fatto che comunque una parte dovrà comunque essere smaltita. E a oggi il COMPROMESSO più intelligente è il termovalorizzatore. Quello che usano i paesi più sviluppati, come la Svizzera. Perché oltre a smaltire i rifiuti si permette di scaldare e eventualmente refrigerare gli edifici. Se poi, oltre al boiler, si aggiungessero batterie basate sulla sabbia potremmo potenziare ulteriormente il teleriscaldamento.
Se ci sono proposte più smart e valide sono aperto a cambiare il mio parere.

Tue, 08/02/2022 - 18:56 Permalink