Economy | La missione

Fame di turismo

Il Comune di Bolzano punta a un piano strategico a lungo termine per lo sviluppo turistico. Lo studio: boom del settore extralberghiero che viaggia a traino di Airbnb.
Weihnachtsmarkt
Foto: Seehauserfoto

310 pullman arrivati a Bolzano nel fine settimana, mercatini di Natale “intasati” di turisti e la ruota panoramica che gira “a pieno servizio” - sebbene nella cartolina festiva abbia trovato spazio anche un brutto episodio di cronaca: ieri, 1 dicembre, un giovane è stato accoltellato nel parco della stazione, proprio nei pressi della nuova attrazione cittadina.

Le vacanze in Alto Adige continuano a essere gettonatissime e non solo nel periodo prettamente natalizio, motivo per cui il Comune di Bolzano intende spingere sull’acceleratore e in quest’ottica ha commissionato uno studio specifico. L’incarico è stato affidato alla società di consulenza specializzata “Kohl & Partner” in collaborazione con l’Università di Bolzano nelle persone di Alois Kronbichler e Linda Osti. L’obiettivo è un piano strategico a lungo termine di sviluppo turistico per la città anche attraverso il coinvolgimento dei principali attori istituzionali dopo una valutazione dettagliata della situazione reale e un’analisi dei punti di forza/debolezza che il capoluogo presenta nei vari settori. Fra questi - spiegano il sindaco Renzo Caramaschi, il vice Luis Walcher e l’assessore al Turismo e Attività Economiche Setphan Konder che oggi hanno presentato lo studio - il contesto naturale, l’assetto urbanistico, la morfologia urbana, lo sviluppo insediativo, le infrastrutture comunali, la viabilità con l’accessibilità, la circolazione in sosta e in movimento, inclusa quella pedonale e ciclabile. Focus, naturalmente, anche gli esercizi ricettivi alberghieri ed extralberghieri (alberghi, pensioni, agriturismi, affittacamere ecc.), gli esercizi ristorativi (ristoranti, bar), il commercio, le strutture per il tempo libero (attrezzature e servizi culturali e sportivi, manifestazioni ed eventi ecc.) e l’organizzazione turistica e di marketing turistico (Azienda di Soggiorno e Turismo, attrattività, notorietà, marchio ecc.).

 

I numeri

 

Il processo di sviluppo turistico parte dall’analisi dei dati. Ecco, per farsi un’idea, l’offerta e la domanda turistica a Bolzano nel 2018:

• esercizi alberghieri: 36 (nel 1981 erano 84)

• esercizi extralberghieri: 124 (nel 1981 erano 38)

• posti letto: 3.900 (di cui il 68 % circa di tipo alberghiero) con un aumento rispetto al 1981 del 6% circa

• arrivi: circa 340.000 che corrisponde a un + 63% rispetto al 1981

• presenze: circa 690.000 che corrisponde a un +44% rispetto al 1981

• principali mercati di provenienza per presenze: Italia 37,5%, Germania 29,4%, Austria 7,6%

 

 

In termini di ricettività mentre il numero di esercizi alberghieri a Bolzano è diminuito del 50% dal 1991 al 2018, il calo in Alto Adige è stato di circa il 17%, sottolinea il Comune. Tutt’altra musica nel settore extralberghiero dove si è registrato un aumento di oltre il 240% del numero di esercizi nel capoluogo a fronte di un calo in Alto Adige, di circa il 18%. Simile il quadro relativo al numero dei posti letto: -16% nel settore alberghiero e + 133% circa nel settore extralberghiero a Bolzano, in Alto Adige nei medesimi comparti si registra rispettivamente un +2% circa e un -6%. Oggi Bolzano dispone complessivamente di quasi 3.900 posti letto, un numero più o meno affine a quello degli anni ’70 e ’80. Guardando al settore extralberghiero a farla da padrona è il colosso Airbnb e in questa tipologia di esercizi l’aumento dei posti letto a Bolzano rispecchia un trend attuale di molte altre città ed è dovuto dalla semplicità con cui privati cittadini possono offrire i loro immobili inutilizzati a turisti attraverso piattaforme online, come Booking.com, Bookingbolzano.com. La giunta, riferisce il primo cittadino, ritiene che occorrano nuovi alberghi a Bolzano, al Comune sono peraltro arrivate richieste da dieci famiglie per avviare delle attività alberghiere.

In quanto alla permanenza media, Bolzano, con 2,1 giorni nel 2018, si pone ben al di sotto della media altoatesina di 4,4 giorni. Rispetto ad altre città, tuttavia, la permanenza media nella città capoluogo è più lunga: Innsbruck e Salisburgo registrano una permanenza media di 1,7 giorni e Verona di 2 giorni. Luglio, agosto e settembre sono i mesi in cui si registra il maggior numero di presenze, con oltre il 10% delle presenze annuali; i mesi più deboli sono gennaio, febbraio e marzo, con meno del 6% delle presenze annuali.