Economy | L'imprenditore

"Benko si ritira da SIGNA Holding"

Lo riportano i media austriaci. I co-azionisti chiedono il cambio al vertice del Gruppo e spingono sul risanamento finanziario. Hager: "Waltherpark già finanziato".
René Benko, SIGNA
Foto: FRANK RÖTH
  • "René Benko sembra ritirarsi da SIGNA Holding". Lo titola, tra gli altri, il portale della Zeit citando fonti austriache, secondo cui importanti investitori della Holding avrebbero già ritirato la loro fiducia a Benko. Dopo i problemi finanziari che hanno portato al blocco di alcuni progetti, come l'Elbtower di Amburgo, o alla dichiarazione d'insolvenza del rivenditore online di articoli sportivi Signa Sports United, i problemi per il magnate austriaco arrivano dunque dai co-azionisti. Secondo quanto riferisce l'agenzia Apa, sulla base di articoli di Handelsblatt e Spiegel, gli azionisti chiedono a Benko in una lettera personale di ritirarsi dalla gestione del Gruppo Signa e di cedere i suoi diritti di voto a un fiduciario, ovvero l'esperto tedesco di riorganizzazione aziendale, Arndt Geiwitz.

    L'imprenditore immobiliare austriaco starebbe dunque per ritirarsi dalla "sua" Holding. L'immobiliarista di origini sudtirolesi Hans Peter Haselsteiner, che detiene azioni della SIGNA, ha confermato a ORF che a sostituire Benko al vertice della Holding sarebbe proprio l'esperto tedesco di risanamenti finanziari Arndt Geiwitz. "Gli azionisti hanno preso positivamente atto di questo passo, perché c'è piena fiducia nel signor Geiwitz", ha dichiarato Haselsteiner. Geiwitz si è fatto un nome nelle procedure d'insolvenza della catena di grandi magazzini Galeria-Kaufhof e della catena di farmacie Schlecker. Benko aveva già ingaggiato Geiwitz come consulente, riferisce ORF. "Gli azionisti hanno chiesto a René Benko di nominare Geiwitz non solo come responsabile della risanamento, ma anche come rappresentante generale", ha aggiunto Haselsteiner, secondo cui Geiwitz dovrebbe ricevere i diritti di voto detenuti da Benko o dalle sue fondazioni in Signa Holding. Benko detiene direttamente e indirettamente circa il 50% delle azioni.

  • Il commercialista bolzanino Heinz Peter Hager: per il braccio destro di René Benko in Sudtirolo il progetto Waltherpark procede a gonfie vele. Foto: Salto.bz
  • Nel frattempo, i titoli di giornale in Germania e Austria sulla situazione economica del Gruppo SIGNA hanno raggiunto anche l’Alto Adige. “I nostri progetti, in particolare il WaltherPark, vanno avanti”, afferma Heinz Peter Hager, presidente e amministratore delegato di SIGNA Bolzano. Per Hager “fin dall’inizio abbiamo lavorato con grande successo in Alto Adige e abbiamo già realizzato diversi progetti importanti” come il Gries Village e l’Office Park in via Alto Adige – al posto del cosiddetto buco di via Alto Adige. “Alla SIGNA in Alto Adige siamo abituati a lavorare in modo molto autonomo e le aziende sono organizzate in modo da funzionare indipendentemente dalla casa madre”, afferma Hager. Tuttavia, è “comprensibile che certe notizie provenienti dalla Germania e dall’Austria possano suscitare domande anche in Alto Adige”, sottolinea Hager.

    L’inaugurazione del Waltherpark è prevista per la primavera del 2025”. Il WaltherPark, secondo il commercialista bolzanino, è “completamente finanziato e da oltre un anno riscuote un grande successo anche in termini commerciali”. Gli uffici e circa la metà degli appartamenti sarebbero già stati venduti "e sono anche stati stipulati contratti di locazione con brand molto richiesti per oltre il 60% dello spazio locativo del centro commerciale", conclude Hager in un comunicato diffuso.

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Hartmuth Staffler Sat, 11/04/2023 - 08:04

In reply to by Stefan S

Selbstverständlich kann man das belegen. Olaf Scholz hat, noch als Bürgermeister von Hamburg, den Benko in die Hansestadt geholt und voller Stolz das Elbturm-Projekt präsentiert, als wenn es sein eigenes wäre. Parallelen mit der Begeisterung von BM Caramaschi für das Waltherpark-Projekt sind wohl nur zufällig. Als Bundeskanzler hat Scholz der schon seit langem in Schwierigkeiten geratenen Signa-Gruppe mit nicht ganz unumstrittenen Subventionen mehrmals unter die Arme gegriffen. Darüber ist ausführlich in bundesdeutschen Zeitungen geschrieben worden.

Sat, 11/04/2023 - 08:04 Permalink
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Herta Abram Sat, 11/04/2023 - 15:17

Der Artikel: https://www.derstandard.at/story/3000000193687/die-staedte-nicht-den-be…
zeigt auf was falsch läuft. Alle wissen es.

"Die Städte nicht den Benkos dieser Welt überlassen
Städte sollten dringend dafür sorgen, dass gebaut wird, was die Menschen brauchen, und nicht, was privaten Investoren den höchsten Gewinn bringt. Wer braucht das x-te Shoppingcenter,
wenn überall leistbarer Wohnraum fehlt
wenn ein großer Teil der Schadstoffemissionen durch den Bau, die Nutzung und den Abbruch von Gebäuden entsteht...

Sat, 11/04/2023 - 15:17 Permalink
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G. P. Sat, 11/04/2023 - 20:11

Benko und sein Imperium waren mir von Anfang an nicht ganz geheuer ... und der Hager auch nicht. Aber ist jetzt Bozen's Problem und nicht meines ...

Sat, 11/04/2023 - 20:11 Permalink
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ueli wyler Mon, 11/06/2023 - 17:20

Jeder seriöse Oekonom hat es kommen sehen.
Vor Jahren schrieb ich auf dieser Plattform, dass folgende Schweizer Städte eine Zusammenarbeit mit dem vorbestraften Benko betreffend Einkaufscentern ablehnten: Winterthur, St. Gallen, Luzern, Bern und Genf.
Aber natürlich sind die Südtiroler, wie immer vieeeel gescheiter als Schweizer.
Also hat Bozen Benko mit offenen Armen (und geschlossenen Augen) empfangen.
Die Schlussrechnung bezahlt der Steuerzahler.

Mon, 11/06/2023 - 17:20 Permalink