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Arredamento e design. Alla costante ricerca delle ultime tendenze o di valori progettuali durevoli nel tempo?
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Foto: maxpixel

Ancora prima che venisse usato il termine design per definire una produzione giusta per oggetti che rispondono a funzioni necessarie, tali oggetti erano già in produzione e si continuano a produrre, e ogni volta vengono migliorati secondo i materiali e le tecnologie usati. Sono oggetti di uso quotidiano nelle case e nei posti di lavoro e la gente li compera perché non seguono le mode, non hanno problemi di simboli di classe, sono oggetti ben progettati e non importa da chi. Questo è il vero design […] Bruno Munari, in Da cosa nasce cosa.

Nel suo lavoro creativo Munari, artista e designer, andava alla ricerca del rigore nella progettazione. Prendiamo ad esempio uno degli oggetti di uso quotidiano di cui sopra, la sedia n. 14 di Michael Thonet del 1959, nota ai più come Wiener Kaffeehausstuhl o sedia impagliata viennese. Molti non ne conoscono il progettista e tuttavia la posseggono, la acquistano o vi siedono al caffè centocinquant’anni dopo la sua creazione. La forza di quest’oggetto sta nella sua leggerezza, nel design lineare e nella semplicità di materiali e processo di produzione: legno curvato e paglia intrecciata.

Quando Napoleone Bonaparte nel 1814 fu esiliato all’isola d’Elba, si stabilì a Villa San Martino nei pressi di Portoferraio. La villa, seppur di dimensioni ridotte, fu arredata riproducendo i fasti dell’abitazione imperiale parigina. Tra i tanti ambienti “in stile” spicca il salone egizio con Trompe-l’oeil (illusioni ottiche dipinte che danno profondità a uno spazio) raffiguranti le Battaglie delle Piramidi e di Abukir. L’arredamento stile impero aveva lo scopo di celebrare le conquiste napoleoniche con l’uso di ornamenti antichi per creare un legame ideale con i grandi imperi del passato. Visti dal punto di vista di Munari gli eccessi neoclassici di impronta romantica della villa napoleonica paiono futili decorazioni. Rendiamo tuttavia onore ad alcuni reggenti dell'epoca, non tutti infatti erano interessati ad un arredamento volto solo a glorificare le loro azioni. Pensiamo al bidet voluto dai Borbone per la Reggia di Caserta poi definito “uno strano oggetto a forma di chitarra” dai meno colti (lindi?) funzionari sabaudi del Regno d’Italia.

L’arredamento è l’arte e la tecnica di conformare con vari elementi (divisori, mobili, suppellettili ecc.) gli ambienti interni al fine di renderli più funzionali e confortevoli. Renato de Fusco, in Arredamento.

L’arredamento di interni consiste nell’organizzare degli spazi che vengono suddivisi in ambienti raggruppati per destinazione d’uso. Nel corso dei secoli la disposizione degli ambienti di un’abitazione è notevolmente cambiata. Con l’avvento di fornelli e impianti di riscaldamento, ad esempio, è sparito il focolare domestico, luogo che riuniva cucina e spazio di vita soprattutto nelle stagioni più fredde. Il termine salotto, sogno borghese in riferimento alle grandi sale delle magioni nobiliari, è stato sostituito dal soggiorno, la stanza che abitiamo soggiornandovi nelle nostre ore di svago. La TV prima e altri schermi poi - pc, tablet, smartphone - hanno ulteriormente cambiato il modo di vivere questo ambiente in cui, un tempo, ci si riuniva per “fare conversazione”. Nelle case sudtirolesi di montagna ancora oggi troviamo la Stube, ambiente intelligentemente rivestito di legno e dal soffitto basso per non disperdere il calore della stufa, una soluzione di arredo saggia in grado di sopravvivere alle mode e perdurare nel tempo.

Smart design, sharing economy e upcycling, in che modo questi nuovi concetti cambieranno l’aspetto delle nostre case, ma soprattutto cosa significano? Con upcycling si intende il riciclaggio che trasforma, aumentandone il valore e la funzionalità, un oggetto o un mobile datato. Si tratta di un fenomeno sempre più popolare che tiene insieme la consapevolezza ambientale e la passione per le pulci (...il mercatino). Il termine smart design nel campo dell'arredamento viene usato per tutte quelle soluzioni progettuali intelligenti, quali contenitori salvaspazio e mobili o divisori per interni trasformabili a seconda delle esigenze. Sebbene il boom della cosiddetta sharing economy riguardi altri settori come l'affitto di case e appartamenti per le vacanze o di autovetture, sempre più persone scelgono di acquistare i propri mobili su social network o altre piattaforme di scambio per poi rimetterli a nuovo.

L'arredamento è un campo complesso in cui si cimentano sia le persone che abitano le proprie case sia gli addetti ai lavori. Un buon approccio rimane quello di far disegnare gli spazi alla luce (naturale e artificiale) nonchè di scegliere i giusti colori per ogni ambiente, i mobili vengono dopo.