Environment | In consiglio

Stelvio, no ai treni-navetta

Approvato l’impegno dei Verdi sulla galleria ferroviaria tra val Venosta e Svizzera. Kompatscher: “Niente convogli con auto e camion, ma solo per i passeggeri”.
treno navetta
Foto: BLS AG

Il consiglio provinciale di Bolzano ha trovato una posizione comune sul tunnel ferroviario previsto sotto il passo dello Stelvio, tra Alto Adige, Lombardia e Svizzera. Un’opera dai contorni ancora indefiniti e altrettanto discussa, contrastata soprattutto dai Verdi che denunciano gli “interessi nascosti” dietro l’ipotesi di treno navetta per i veicoli e la ritengono “un modo surrettizio per creare quel tragitto Milano-Ulm, valido anche per il traffico pesante”. La trattazione in aula della mozione illustrata da Riccardo Dello Sbarba si è sbloccata con la mediazione di Arno Kompatscher, che ha negato motivazioni occulte dietro l’infrastruttura e ha precisato che se verrà fatta sarà “solo per il trasporto di persone”. Nessuna volontà almeno dichiarata di fornire un volano alla viabilità su gomma.

 

La denuncia dei Verdi

 

Questo l’impegno approvato dopo la mediazione con il Landeshauptmann: la Provincia di Bolzano dovrà “respingere ogni ipotesi di collegamento ferroviario tra l’Alta val Venosta e la Valtellina che preveda il trasporto sul treno di auto, camion, bus e di ogni altro tipo di veicolo su gomma”. Si tratta dell’unico punto approvato (di tre) della mozione 170, proposta dai Verdi e intitolata “No a un tunnel a servizio del traffico su gomma”. 

La Provincia di Bolzano dovrà respingere ogni ipotesi di collegamento ferroviario tra l’Alta val Venosta e la Valtellina che preveda il trasporto sul treno di auto, camion, bus (La mozione approvata all’unanimità)

Nella trattazione Dello Sbarba ha ricapitolato tutti i passaggi della complessa vicenda e illustrato le altre proposte di impegno per la giunta provinciale, che ha poi acconsentito ad accantonare: ovvero “respingere ogni ipotesi di tunnel stradale tra Malles e Bormio, tra l’Alta Val Venosta e la Valtellina” e “sottoporre l’ipotesi di un collegamento ferroviario per l’esclusivo trasporto di persone alla condizione che in Valtellina sia completata la linea ferroviaria tra Bormio e Tirano”.

La soluzione del traforo per un treno-navetta è un inganno: alla fine moltiplicherà il traffico su gomma. Dietro si celano gli interessi per il collegamento Milano-Ulm per il traffico pesante (Riccardo Dello Sbarba)

 

 

La paura sottostante del gruppo ecologista riguarda gli interessi che spingerebbero a favore dell’opera. Lo studio di prefattibilità presentato recentemente e finanziato con due milioni di euro dall’Alto Adige presenta “un traforo per un treno-navetta”. Soluzione comune in Svizzera, ma che nel caso in questione per i Verdi si tradurrebbe in “un inganno”: "Sembrerebbe l’idea per un ecologico treno ma in realtà trasportando auto, bus e camion il convoglio servirà, attirerà e moltiplicherà il traffico su gomma” dice Dello Sbarba secondo cui lo studio “è l’ultimo passo di un cammino contrassegnato da troppe ambiguità”.

 

La promessa di Kompatscher

 

Al termine del dibattito la risposta di Kompatscher, che nega motivazioni nascoste: “Si è semplicemente constatata l’esigenza di mobilità esistente e c’è la volontà di puntare sulla ferrovia piuttosto che sulla strada”. 

Non c’è nessun interesse nascosto. Bisogna vedere cosa sia sensato fare. La variante più probabile è il collegamento tra Scuol e Malles, ma tutto dipende dalla Svizzera. In ogni caso la Provincia vuole solo il trasporto di persone (Arno Kompatscher)

Resta da capire se le 7 varianti stradali e 6 varianti ferroviarie contemplate nello studio preliminare fatto due anni fa dalla Regione Lombardia si tradurranno mai in qualcosa di concreto. “Negli ultimi 2-3 anni ci sono stati incontri anche con le amministrazioni di Grigioni e Tirolo - prosegue il presidente -, per capire quali sono anche le idee in Svizzera e Austria, e si è parlato anche con RFI per capire se ci sono progetti. Ci sono stati anche degli studi: a livello tecnico è possibile quasi tutto, cosa sia sensato è un’altra domanda. La volontà della Provincia non è di favorire il traffico merci, ma quello di persone, e la variante più probabile è il collegamento tra Scuol e Malles, di cui si è discusso tra presidenti delle Regioni e a livello nazionale. Il collegamento è fattibile solo se la Svizzera cambia le proprie priorità, e questo dipende dalla ripartizione dei costi. Sono possibili anche finanziamenti europei”. La Provincia di Bolzano, ribadisce, “vuole solo il trasporto di persone”.