Politics | Provinciali 2013

Nichi Vendola a Bolzano per rilanciare l'autonomia

Rafforzare l'autonomia in senso più europeo e inclusivo: questo il messaggio lanciato da Nichi Vendola giunto a Bolzano per sostenere la lista Verdi-Sel.

E' stata un'apparizione importante quella di Nichi Vendola. Ieri (6 ottobre), il governatore della Puglia è salito a Bolzano per portare il suo sostegno alla lista Verdi-Sel in vista delle prossime elezioni provinciali. Nella sala di rappresentanza del Comune, gremita da circa 200 persone, Vendola ha toccato temi inerenti sia la politica nazionale che quella locale, tenendo comunque sempre sullo sfondo la prospettiva europea, vale a dire l'unico scenario futuribile per impostare la soluzione dei problemi che investono, o potrebbero investire, tutti i territori. Anche quelli attualmente più virtuosi.

Dopo aver riservato alcune stoccate al “governo delle larghe attese e della larghe offese”, sottolineando insomma l'estraneità di Sel nei confronti dell'esecutivo, il richiamo all'Europa è servito per motivare i presenti ad estendere la consapevolezza che un continente dominato dai conservatori e dalle logiche di mercato accentua i fattori di rischio per la tenuta dello stesso progetto europeo. In questo senso, proprio l'esperienza della provincia di Bolzano – ovviamente se intesa come laboratorio di un autogoverno democratico della comunità e non come difesa di una specificità fondata sul concetto di “piccola patria etnica” o di “sistema autoreferenziale chiuso in se stesso” - potrebbe dare indicazioni utili. Un'utilità che certo non deve prescindere dalla critica a certe posizioni “esclusivistiche”, come per esempio la reintroduzione della clausula dei cinque anni di residenza per ottenere le prestazioni sociali, recentemente approvate dal Consiglio regionale.

Un momento particolarmente significativo è stato vissuto nei pressi del cosiddetto “Ponte Langer”, raggiunto per gettare nell'Isarco un fiore alla memoria dei deceduti nelle acque prospicenti Lampedusa. Qui Vendola si è stupito che la denominazione del ponte sia soltanto affettiva e dunque ancora non ufficiale. “E' un vero scandalo”, ha detto. Nel primo pomeriggio è quindi ripartito alla volta di Trento e poi, da lì, ancora per Bruxelles.

Per Guido Margheri (Sel), la visita di Vendola, anche in considerazione della grande accoglienza che ha ricevuto (“c'erano addirittura persone che gli facevano accarezzare i figli...”), è un segnale da interpretare positivamente in vista delle prossime elezioni: “Tra i presenti ho notato chi di solito snobba le nostre manifestazioni. Ritengo che non si trattasse soltanto di curiosi, ma eventualmente di delusi nuovamente in grado di sperare nel cambiamento. Vedremo se questo interesse si tradurrà anche in consenso elettorale. La Svp, mediante la candidatura di Arno Kompatscher, sta cercando di compiere un'operazione d'immagine. Ma per noi l'immagine non è abbastanza: una più forte rappresentanza delle forze ecosociali all'interno del Consiglio provinciale garantirebbe sicuramente un decisivo apporto di contenuti”.

 

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Waltraud Mittich Mon, 10/07/2013 - 11:33

si, un autonomismo della Vielfalt - comunque Vendola è uno dei più impressionanti retorici, ne circolano pochi simili nella scena politica.Insofern auch ein Menschenfischer

Mon, 10/07/2013 - 11:33 Permalink