Society | L'evento

In direzione ostinata e contraria

Showcase + microfono aperto e partita di calcetto multietnica ai Piani: la risposta ai presidi di Casapound. “Facciamo vedere che Bolzano non è razzista”.

Si apre con un irresistibile Showcase hip hop questo sabato pomeriggio (7 novembre) ai Piani. Al parco Premstaller e nell’area antistante qualcuno balla, qualcun altro gioca a basket o a calcio, i bambini sfrecciano in mezzo alle gambe degli adulti. Visto così sembrerebbe una quartiere come tanti, ma la “verità non sembra mai vera”, diceva Georges Simenon. I Piani, del resto, sono un rione trascurato da decenni, la “periferia povera del centro”, come recita il volantino dell’evento organizzato per la giornata odierna.

I residenti chiedono una ciclabile che porti in centro e che sia adeguatamente illuminata, una farmacia (che già era stata prevista qualche anno fa, poi più volte rimandata finché il decreto legge sulle liberalizzazioni del governo Monti non ha vietato l’espansione delle farmacie comunali) e anche di mantenere il mercato settimanale. Nel campetto del parco l’associazione Scioglilingua ha organizzato una partita di calcetto fra cittadini e profughi, in due squadre miste. I giocatori si danno continuamente il cambio fra strette di mano e pacche sulle spalle, mentre il rumore sordo del pallone calciato si sovrappone al coro di voci di quelli che fanno il tifo con il naso infilato nelle maglie della recinzione che delimita il campo di gioco. “Abbiamo voluto ripetere l’operazione fatta lo scorso giugno alla chiusura delle scuole, ci sembrava importante affiancare l’iniziativa del 'microfono aperto' e il calcio, si sa, è uno sport che accomuna per antonomasia”, dice Annamaria Molin dell’associazione Scioglilingua. C’è anche Guido Margheri (Sel) che scambia qualche parola con i residenti e con i membri delle associazioni di volontariato. “Il quartiere ha i suoi disagi, innegabili, ma non bisogna cavalcare i luoghi comuni”, afferma sottolineando che oggi i riflettori sono tutti per i giovani che hanno messo in piedi l’iniziativa.

Nel piazzale davanti al parco, intanto, la festa continua e sul palco dello Showcase si alternano giovani di tutte le etnie. “Ecco la città come dovrebbe essere sempre”, dice una ragazza e qualcuno gli fa eco sul palco: “il linguaggio dell’arte e della cultura contro quello dell’odio, questa piazza ne è l’esempio”. I Piani ad uso e consumo dell’estrema destra? È ora di dare un messaggio diverso, riferisce uno dei giovani presenti: “Casapound ha organizzato un presidio per giorni, a detta loro per difendere il quartiere, forse sperando che succedesse l’irreparabile, ma non è accaduto nulla e anche di questo si prenderanno il merito. L'ex caserma Gorio è stata aperta nel 2011, basta con questa storia che il degrado dipende dall’immigrazione. I residenti hanno tutto il diritto di esprimere il loro disagio, ma sono le risposte che devono cambiare”. A buon intenditor.