Culture | Proposta del segretario della UIL-SGK

Serafini: Bolzano sostenga L’Aquila capitale della cultura

«Penso e ritengo che tutte le città d’Italia, tramite l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) dovrebbero appoggiare la candidatura de L'Aquila. Altro che Venezia,Trieste, Verona, Bolzano... queste città non hanno certo bisogno di essere sotto i riflettori europei». Com’è nel suo stile il segretario provinciale UIL-SGK Toni Serafini taglia la testa al toro ed esce con una proposta a sorpresa. Lo abbiamo intervistato.

Serafini, perchè L’Aquila?
Sono stato in quella città tanti anni fa da sindacalista, quando stavo a Roma. In questo periodo stiamo seguendo la ricostruzione, sul posto si sono recatianche alcuni nostri collaboratori, degli edili. Mi confermano che la ricostruzione è in grande ritardo: i progetti ci sono, ma ci vogliono anche i soldi, 1 miliardo all’anno. E di soldi ce ne sono davvero pochi in questo periodo. Mi è venuto allora da pensare che il dibattito di queste ore sul Nordest capitale fa un po’ sorridere. Venezia, Trieste e Verona sono tutte città già molto conosciute in Europa. Sostenere la candidatura de L’Aquila avrebbe quindi anche il senso di rilanciare la sua ricostruzione. 

Nella ricostruzione sono coinvolte anche maestranze locali?
No, nell’immediato del terremoto alcune sono state operative per la costruzione degli alloggi d’emergenza, soprattutto ditte che realizzano prefabbricati. Noi del sindacato altoatesino abbiamo anche contribuito alla ricostruzione della nostra sede de L’Aquila. L’idea di fondo è proprio questa: nel dibattito un po’ asfittico sull’eventuale candidatura di Bolzano sarebbe meglio privilegiare la solidarietà. In presenza di una candidatura come quella dell’Aquila dovrebbe essere ovvio il sostegno da parte di ogni comune. Ricordiamoci che a L’Aquila 20 mila abitanti sono ancora fuori dalla città. 

La sua proposta nasce anche dalla valutazione che Bolzano non avrebbe le carte in regola per candidarsi?
No. Semplicemente ritengo tutti dovrebbero fare un passo indietro e dare una mano a L’Aquila. Non è mio costume ragionare contro, di solito ragiono “per”. Sono stato a visitare alcune città che hanno avuto la possibilità di giocare il ruolo di capitale europea della cultura, come Porto in Portogallo ed Oviedo in Spagna. Ho visto cosa ha voluto dire per loro godere di supporti nazionali ed europei ad hoc. Non parlo solo della dimensione economica, ma anche quella ha la sua grande importanza. Non dobbiamo ragionare troppo in piccolo, ma invece allargare il più possibile la prospettiva. 

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Max Carbone Mon, 04/08/2013 - 20:38

Aquila è una città morta. Purtroppo. Lasciata maceria, lisciata dal pietismo delle telecamere e dei talk-show, sommersa dall'indifferenza e dalle litanie dai tanti che ne fanno sponda per brillare di una luce che non hanno. Proprio cone B con il G8: occasione formidabile per risollevare non tanto le sorti della città, quanto le proprie con la mossa pagliaccesca e tragica dell'imbonitore del circo. Nessuno dei "Grandi" donò nulla o quasi. Povera l'Aquila. Italiani, sempre italiani.

Mon, 04/08/2013 - 20:38 Permalink